N°
180
/ DICEMBRE 2022 (CCXI)
moderna
OLYMPE DE GOUGES
SUI DIRITTI "DELLA DONNA E DELLA
CITTADINA”
di Matteo Liberti
Tutti hanno sentito parlare della “Dichiarazione
dei diritti dell’uomo e del
cittadino”, testo simbolo della
rivoluzione francese
pubblicato
il 26 agosto 1789 e alla base di
molte costituzioni successive. In
pochi sanno però che, nel 1791, a
questo documento se ne affiancò un
altro espressamente pensato per la
parte femminile della cittadinanza:
la Déclaration des
droits de la femme et de la
citoyenne (o “ Dichiarazione
dei diritti della donna e della
cittadina”)
firmata da Olympe de Gouges,
scrittrice d’oltralpe decisa a
mettere i puntini sulle “i” in tema
di parità di diritti tra uomini e
donne.
Battezzata come Marie Gouz,
Olympe nacque nel 1748 a
Montauban, nel sud della
Francia, da una famiglia di
umili origini. Costretta a sposarsi
neanche diciottenne, divenne
velocemente sia madre sia vedova,
ripromettendosi di non abbracciare
più la vita matrimoniale.
Trasferitasi a Parigi,
frequentò il bel mondo, ebbe storie
con uomini facoltosi e si appassionò
al teatro e alla scrittura.
.
Ritratto di Olymper de Gouges
realizzato dal pittore polacco
Alexandre Kucharsky
I
suoi testi, teatrali e non solo,
avevano forti connotazioni sociali
ed erano diretti in particolare a
denunciare la schiavitù dei neri.
Frequentando i salotti parigini,
dov’era all’ordine del giorno il
tema dell’emancipazione femminile,
la battagliera Olympe si avvicinò
poi alla causa delle donne.
Nel 1789, con lo scoppio
della rivoluzione, le speranze di
molti si aggrapparono al motto “Liberté,
Égalité, Fraternité”, ma
nonostante le molte riforme di
stampo illuminista, si andava
respirando ben poca “uguaglianza”
tra uomini e donne. Queste ultime
erano ai margini della società,
prive del diritto di voto e
dell’accesso alle istituzioni
pubbliche.
La stessa Dichiarazione dei diritti
dell’uomo e del cittadino non
conteneva riferimenti alle donne, e
Olympe decise di sopperire a tale
mancanza preparando un testo
giuridico ad hoc. Nacque così la
nuova dichiarazione “al femminile”
(prima nel suo genere), ultimata il
5 settembre 1791, dedicata alla
regina Maria Antonietta e
pensata come imitazione ironica e
allo stesso tempo critica della
Déclaration del 1789 e dei suoi
diritti “per soli uomini”.
.
Parigi: targa commemorativa dedicata
all'impegno di Olymper de Gouges in
favore dei diritti delle donne
Scopo del documento era demolire
ogni pregiudizio sul mondo
femminile. Il primo articolo, senza
giri di parole, affermava che “la
donna nasce libera e ha gli stessi
diritti dell’uomo”. Si
ribadiva poi
che
la nazione è “riunione della
donna e dell’uomo” e, con
riferimento alla partecipazione
femminile alla vita pubblica, si
sottolineava che, se “la donna ha il
diritto di salire sul patibolo, deve
avere ugualmente il diritto di
salire sulla Tribuna”.
Olympe si fece inoltre promotrice
del divorzio, divenendo nel
corso dei decenni un simbolo delle
battaglie per i diritti delle donne.
Nel frattempo, il 3 novembre 1793,
con la rivoluzione ormai degenerata
in “terrore”, finì sulla
ghigliottina accusata di aver
parteggiato per la monarchia, anche
se a detta di molti pagò proprio il
suo “femminismo” (sgradito
soprattutto ai giacobini di
Robespierre).
Il quotidiano di propaganda Le
Moniteur universel,
nel necrologio, ribadirà con tono
misogino che Olympe “si era
dimenticata le virtù che convengono
al suo sesso”.
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