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turismo storico


N. 104 - Agosto 2016 (CXXXV)

L’Ogliastra
Tra spiagge e montagne

di Cristian Usai

 

La regione dell'Ogliastra occupa uno degli angoli costieri più affascinanti della Sardegna centro-orientale. Le sue spiagge e la bellezza dell'entroterra montuoso la rendono tutt'ora uno dei siti turistici più ambiti della costa sarda tirrena, appena al di sotto della troppo inflazionata “Costa Smeralda”.

 

La sua popolazione, nel corso del tempo, non è mai stata attiva e variegata come per altre aree dell'Isola, vuoi per la difficile posizione geomorfologica, vuoi per la troppa esposizione alle incursioni marittime.

 

Tuttavia non mancano preziose testimonianze fin dalla preistoria: il periodo prenuragico e nuragico ha restituito numerose testimonianze in vari luoghi, come Tortolì, Villagrande, Lotzorai, Ilbono, e all'ultimo censimento i nuraghi presenti nel territorio (parzialmente integri o ormai diruti), erano più di duecento. Anche i fenici e poi i romani intuirono le potenzialità delle località, specie per i numerosi approdi marittimi, non grandi ma numerosi e di grande utilità pratica, sia come punti d'attesa per la fonda sia per la navigazione di cabotaggio a fini commerciali con le aree della Barbagia.

 

Non a caso, anche l'Ogliastra rientrava storicamente nelle “Barbagie”, quelle che nonostante la colonizzazione romana e la penetrazione cristiana, ancora ai tempi di san Gregorio I adoravano “pietre e legno”, gli antichi idoli sardi, come lo stesso pontefice ricorda nella sua lettera al vescovo di Cagliari. Il periodo romano ha lasciato numerose tracce di colonizzazione: piccoli insediamenti, luoghi di culto, edifici e porti d'imbarco e scarico merci.

 

Preziose sono le testimonianze epigrafiche riguardo marinai romani presenti nell'area, ritrovate in tempi moderni, a prova della prevalente vocazione marittima ogliastrina. Collegata sia a Cagliari sia al Nord Sardegna (Olbia) da un'antica strada che permetteva spostamenti e commerci, l'Ogliastra restava pur tuttavia abbastanza isolata. Durante il periodo bizantino la sua importanza decrebbe, e nell'emergere dei regni giudicali, la si ritrova facente parte del Giudicato di Cagliari.

 

Al periodo giudicale è ascrivibile il famoso “Castello di Medusa” (presso Lotzorai), interessante edificio del complesso sistema di incastellamento medievale della Sardegna e conosciuto ai più per la leggenda che lo vede come “custode” di un favoloso tesoro (invero cercato senza frutto diverse volte) e di altri racconti favolosi e singolari, rari per gli altri castelli della Sardegna.

 

In età aragonese l'Ogliastra passò sotto il controllo del famoso Berengario Carroz che la incorporò nella Contea di Quirra, villaggio del quale si ammira ancora la famosa chiesa romanica di San Nicola, unica nel suo genere in Sardegna perché interamente costruita in materiale laterizio e non in pietra. Restano invece i ruderi del castello di Quirra, dimora dell'altrettanto nota Violante Carroz, figura controversa della storia medievale sarda d'età catalano-aragonese.

 

Terminati i fasti medievali, dove politica e nobiltà si intrecciavano spesso, in Ogliastra come nel resto dell'Isola, l'area dovette attendere il periodo sabaudo e l'età contemporanea per riprendersi in termini di popolazione ed economia, e mettersi al pari di altre regioni della Sardegna, geograficamente più favorite nello sviluppo economico, sociale, politico e finanche religioso.

 

La Chiesa infatti, se ha lasciato nei piccoli paesi d'Ogliastra preziosi pezzi d'arte (XIV-XV secolo), pittorici e scultorei, ha tuttavia dato notevole impulso alla crescita dell'area solo dal XIX secolo, quando l'erezione della Diocesi di Lanusei – dopo che la primitiva sede di Tortolì venne soppressa da Carlo Felice – portò ad un aumento della percentuale del clero, che provvide anche alla gestione di scuole. Prima di quel momento, l'educazione e l'istruzione per gli abitanti dei paesi ogliastrini erano fornite dai pochi conventi (Tortolì) oppure nel Seminario di Cagliari o nelle scuole del capoluogo, dove ci si spostava con fatica e dispendio di giorni.

 

La costruzione di nuove strade, tra la fine dell’800 e l’intero ‘900 ha definitivamente abbattuto ogni distanza dell’Ogliastra col resto dell’Isola, e questa zona – oggi viva e prospera anche grazie al suo ricco introito nel settore turistico – è eretta in provincia autonoma, staccata da quella di Cagliari cui prima apparteneva (2006).



 

 

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