[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

168 / DICEMBRE 2021 (CXCIX)


attualità

UN NATALE TRA COVID E VARIANTI

BREVI SPUNTI DI RIFLESSIONE

di Giovanna D’Arbitrio

 

Quest’anno speravamo in un Natale sereno, Covid free, e pertanto in molte città i negozi avevano inondato le strade con gioiose e premature luminarie per attirare clienti. E anche se le vaccinazioni ci evitano almeno di finire in rianimazione, purtroppo la variante Omicron rinfocola le preoccupazioni in particolare in alcune regioni già finite in zona gialla.

 

Dobbiamo riconoscere che noi italiani ci siamo mostrati responsabili nell’accorrere numerosi a vaccinarci: comportamento lodato perfino dal The Economist, giornale non sempre gentile verso l’Italia. Ci voleva la pandemia!

 

Esiguo per fortuna il numero dei NoVax in Italia, anche se compatto e rumoroso per le manifestazioni non certo pacifiche. Pur rispettando democrazia e libere scelte, non si comprendono le loro motivazioni di fronte a preservazione e rispetto del Bene comune, come pure appaiono incomprensibili la mancanza di controlli e assenza di blocco del green pass per coloro che, pur essendo stati vaccinati, hanno contratto il virus in forma lieve, continuando a circolare e infettare gli altri.

 

Insomma finché non arriveranno vaccini capaci di assicurare una più duratura protezione, tutti dovremo stare più attenti e rispettare le misure anti-Covid. Ci chiediamo, inoltre, quante varianti dovremo affrontare e quante dosi di vaccino dovremo fare ancora?

 

E quante varianti arriveranno dai paesi poveri se i brevetti non verranno liberalizzati e i vaccini non saranno loro forniti. I virus non conoscono barriere, soprattutto in un mondo globalizzato.

 

Insomma il Covid sta eliminando non solo i vecchi, ma anche i cosiddetti “fragili” di tutte le età, bambini inclusi che ora dovranno vaccinarsi. Ci viene in mente il Monte Taigeto che un tempo veniva citato sui libri di storia per mettere in rilievo la dura cultura militaresca dell’antica Sparta. Secondo Plutarco a Sparta i neonati storpi venivano abbandonati sul suddetto monte o addirittura buttati giù da una sua scoscesa rupe. E anche se recenti indagini hanno rivelato la sola presenza di scheletri di adulti puniti forse per gravi motivi, alcuni affermano che non ci sono prove che smentiscano gli infanticidi, poiché feroci animali carnivori potrebbero aver cancellato ogni traccia di tale barbara usanza.

 

Insomma in una società egoistica, globalizzata e disumanizzata che punta ai profitti, in fondo il Covid ha reso un gran servigio agli avidi sfruttatori, liberandoli da improduttivi “pesi morti”, abbandonati in case di cura e ospizi e non considerati più esseri umani.

 

E con quale coraggio ancora si imperversa sulle pensioni, dal momento che migliaia di anziani sono stati falciati dalla pandemia come mosche, azzerando così il pagamento di numerose pensioni, pensioni che tra l’altro l’attuale generazione dei precari non avrà mai il diritto di percepire?

 

Pertanto ci chiediamo ancora una volta dove ci stia conducendo l’attuale distruttiva civiltà globalizzata e supertecnologica, tutta protesa verso interessi economici e geopolitici, senza rispetto di diritti umani e incurante di inquinamento (causa di gravi malattie, pandemia inclusa) e di disastri climatici che sempre più coinvolgono la terra in modo drammatico.

 

Inquietanti anche le reciproche accuse che Cina e Usa si sono scambiate circa l’ipotesi di un virus sfuggito a un laboratorio scientifico. Insomma non bastano i virus già esistenti, bisogna anche crearne di nuovi in laboratorio?

 

E un’ulteriore riflessione ci porta a considerare che la difesa della privacy” ormai è davvero una chimera con il crescente incremento delle nuove tecnologie che va dalle schede scolastiche delle “prove Invalsi” munite di codice a barre per ogni alunno, ai registri elettronici e quant’altro, ai documenti di tipo elettronico, alle registrazioni dei nostri dati negli studi medici, alle firme digitali pretese in banca e in altri luoghi, senza contare le informazioni che forniamo ai social, e last but not least vaccinazioni e green pass necessari per arginare il Covid: ormai siamo finiti tutti nei grandi database e di noi si sa “vita, morte e miracoli”, come si sul dire.

 

Senza dubbio l’umanità è giunta a un’importante svolta, segnata da progressi tecnologici e scientifici che ci coinvolgono a un ritmo vertiginoso, lasciandoci stupefatti e spesso frastornati, pieni di dubbi e di interrogativi per il futuro: è il momento delle grandi “scelte etiche” che devono essere fatte con senso di responsabilità.

 

Manipolazioni genetiche, OGM, potere nucleare, fisica quantistica e quant’altro, richiedono regolamentazioni e controlli a livello internazionale, nel rispetto di fondamentali libertà dell’uomo, diritti umani e civili, beni comuni.

 

Non tutti sanno che l’esistenza di sistemi di monitoraggio non solo a livello nazionale, ma internazionale, erano usati già dai lontani tempi della cosiddetta Guerra Fredda. Dopo la II guerra mondiale, infatti, USA, UK, Canada, Australia e Nuova Zelanda stabilirono, con un accordo segreto (patto UKUSA), di utilizzare un sistema chiamato Echelon, collegato ai servizi segreti, per un controllo globale strategico contro il comunismo.

 

A quanto pare non è stato mai smantellato, anzi reso più efficiente con le nuove tecnologie, come si legge nel libro Il mondo sotto sorveglianza. Echelon e lo spionaggio elettronico globale di Duncan Campbell, nel quale Echelon viene definito “un sistema di sorveglianza elettronica mondiale che permette di spiare le comunicazioni private e commerciali. Con la giustificazione ufficiale della lotta al terrorismo, comunicazioni telefoniche, fax, e-mail vengono intercettate e analizzate per fini economici e politici. Questo libro è una versione aggiornata del rapporto che Campbell ha redatto nel 2000 per il Parlamento europeo”.

 

Incredibile ciò che si può rilevare attraverso l’ampio uso di satelliti, reti a microonde sulla terraferma (catene di tralicci e antenne) e soprattutto potenti computer, chiamati “dizionari” che, avvalendosi di keyword, sono in grado di intercettare, selezionare e decodificare il flusso delle comunicazioni: telefonate, fax, e-mail, cellulari (anche se spenti), bancomat, carte di credito, telepass e documenti vari forniti di chips. Un’imponente quantità di dati viene ogni giorno registrata nei grandi “data base” mondiali.

 

Negli USA coloro che vogliono sapere troppo, vengono spesso derisi e definiti “GrassyKnolls”, colline verdi. L’espressione fu coniata per quelle persone che durante le indagini sull’assassinio di Kennedy, asserirono che i proiettili provenivano da una vicina collina, non dalla finestra dell’edificio in cui era Oswald.

 

Non vogliamo certo fare la fine dei grassyknolls, né ci riteniamo complottisti, rispettiamo leggi e regole, in particolare se esse preservano Bene comune e diritti umani e civili, ma crediamo che la ricerca della Verità attraverso informazioni corrette, sia non solo un diritto, ma anche un dovere di ogni essere umano. Ci auguriamo pertanto che i progressi di scienza e tecnica siano messi al servizio dell’Umanità, soprattutto in questo drammatico periodo storico, segnato da una devastante pandemia. E pertanto continuiamo a sperare che il 2022 possa essere davvero un anno migliore.                                                        

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]