N. 10 - Marzo 2006
LA
NASCITA DELLA SCRITTURA
Tutto
iniziò con i sumeri?
di
Matteo Liberti
La scrittura, quell’atto che è tipico dell'agire umano
e che costituisce buona parte della sua comunicazione
sociale, nacque sulla base di precedenti segni
(pittogrammi) la cui prima apparizione è da far
risalire lungo un percorso di decine di migliaia di
anni. Una prima organizzazione o codifica di questi
segni è invece databile intorno al quarto millennio
a.C., presso il popolo dei sumeri, nella bassa
Mesopotamia.
Posto ciò, è però da ritenere che una cosiddetta
invenzione della scrittura possa aver avuto
origine in più luoghi geografici e con tempistiche
differenti.
A tal riguardo, un primo riferimento può essere fatto
a quei codici di scrittura usati in Messico dal popolo
degli Olmechi, codici che erano un’anticipazione, una
preparazione, dei più noti Glifi Maja,
in uso già dal VI secolo a.C., oppure a quel complesso
di ideogrammi in uso nel nord della Cina intorno al
1200 a.C., che si sviluppò poi nei moderni caratteri
cinesi.
Ma torniamo ai sumeri.
Le prime tavolette di creta sui cui si è potuto
studiare il loro tipo di scrittura sono state
rinvenute durante gli scavi archeologici nei pressi
della città di Uruk, nell’odierno Iraq, e sono
databili all’incirca al 3200 a.C. Le incisioni
presenti su queste tavolette, evoluzione dei
precedenti pittogrammi che rappresentavano una frase
intera o una particolare situazione, altro non erano
che semplici ideogrammi che avevano stavolta
l’obbiettivo di rappresentare specifiche parole o
concetti.
In base alle teorie della professoressa Denise
Schmandt Besserat, docente dell'Università di Austin
nel Texas e considerata tra le massime studiose delle
origini della scrittura, si ritiene che gli ideogrammi
di Uruk possano essere la riproduzione di più antichi
gettoni di argilla (lavorati per incisione) chiamati
Calculi ed in uso fin dall'8.000 a.C.
Questi gettoni d'argilla
avevano principalmente la funzione di permettere la
memorizzazione delle varie tipologie e delle quantità
delle merci scambiate durante le transazioni
commerciali.
Successivamente si cominciò a sigillare i gettoni
all'interno di sfere argillose, dette Bullae,
per poi arrivare alla nuova idea del segno inciso
direttamente sulla Bulla, un segno che potesse
rievocare in maniera diretta la forma del primitivo
gettone corrispondente.
Le sfere di creta furono pian piano sostituite da una
nuova pratica: le incisioni, a mezzo di una sottile
canna, iniziarono ad essere praticate su delle
apposite tavolette, pur sempre di creta.
Questo passaggio segnò la fondamentale evoluzione
verso un codice di segni strutturato
bidimensionalmente.
In margine si deve notare che, poiché la creta era un
materiale su cui risultava ostico disegnare forme
armoniche, curve, cerchi, ovali, gli ideogrammi in
questione si riducevano spesso ad una serie di segnali
composti da più linee elementari, sagomate secondo la
caratteristica forma a cuneo, da cui il noto
appellativo, per questa forma di scrittura, di
cuneiforme.
Come tutte le invenzioni umane, la scrittura prese
vita per rispondere ad un problema, ad una esigenza
ben definita:
le
operazioni commerciali e tutte le procedure
amministrative, di fronte all’espansione della vita
sociale delle grandi città sumere richiedevano infatti
un adeguato supporto tecnologico che non poteva
più essere costituito dal solo conteggio di oggetti,
come avveniva in precedenza, e su un piano puramente
sincronico, senza l’ausilio di uno strumento utile
alla memorizzazione.
Con l'espansione delle città e dei grandi centri
urbani ed il relativo aumento delle attività
commerciali, si produssero dei segni sempre più
complessi ed articolati, permettendo nuovi commerci,
prima difficilmente realizzabili, tra popoli che non
parlavano la stessa lingua.
La scrittura cuneiforme venne nel tempo adottata da
molti popoli di lingua diversa dal sumerico,
diffondendosi in tutto il territorio della Mesopotamia,
in Assiria, in Anatolia e nell’attuale Palestina. Gli
stessi Ittiti usarono la scrittura cuneiforme, e
tavolette di questo tipo sono state rinvenute nelle
zone della Transilvania…
Eppure, accanto al sistema cuneiforme della
Mesopotamia, si svilupparono, in tutto il mondo, anche
altri e diversi sistemi di scrittura: la scrittura
geroglifica in Egitto, dove se ne attribuisce
l'invenzione al dio Thoth; le scritture lineari
cosiddette A e B minoica e micenea, la scrittura della
Valle dell'Indo e, come detto in precedenza, le
scritture cinesi, maya ed azteche.
A partire dall'VIII secolo si diffuse poi un
particolare sistema di scrittura, di derivazione
fenicia. Si trattava dell'alfabeto fonetico greco, il
cui uso è per la prima volta attestato dai poemi
omerici. La scrittura fonografica dei fenici,
costituita da segni che esprimevano suoni solo
consonanti ed in uso dal XVI secolo a.C., venne
arricchita dall’introduzione delle vocali.
Ci si avvicinava alla formulazione di un alfabeto come
oggi lo conosciamo, dove ad ogni fonema (suono del
linguaggio) corrisponde una lettera.
La scrittura era ormai nata, grande rivoluzione
tecnologica nella comunicazione e nello scambio di
informazioni, portatrice di memoria permanente e a
prescindere dalla presenza fisica di un oratore...
Riferimenti
bibliografici:
http://www.ancientscripts.com/ws_origins.html
http://pandora.cii.wwu.edu/vajda/ling201/test4materials/Writing2.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Nascita_della_scrittura_sumera
http://www.uninettuno.it/garito/areastud/Ricerche/dariospagnoletti_scritt.htm |