N. 82 - Ottobre 2014
(CXIII)
EVERYDAY IS LIKE SUNDAY
mORRISSEY ALL'ATLANTICO di roma
di Andrea Bajocco
“La
Produzione
di
Morrissey
ricorda
che
è
vietato
consumare
ed
introdurre
carne
o
pesce
di
qualunque
tipo
all’interno
delle
aree
del
locale.
Grazie
della
collaborazione”.
È il
13
ottobre
2014
e
Steven
Patrick
Morrissey
–
storico
cantante
degli
Smiths
– si
esibisce
nella
prima
delle
2
date
romane
della
leg
italiana
del
tour
di
presentazione
di
World
Peace
Is
None
of
Your
Business.
I
cartelli
filo-vegani
(sempre
presenti
negli
eventi
live
del
carismatico
frontman)
accompagnano
la
lunga
fila
che
si
snoda
già
nel
tardo
pomeriggio
nel
piazzale
antistante
l’Atlantico.
All’ingresso,
ci
sono
addirittura
perquisizioni
per
non
permettere
a
nessuno
di
mangiare
carne
o
pesce
all’interno
della
location
romana,
dove
si
trovano
soltanto
stand
con
sandwich
e
cibi
vegetariani.
È
una
prerogativa
di
Morrissey
da
sempre
vicino
alla
causa
animale
(alcune
volte
risulta
eccessivo
quando
paragona
il
mangiare
la
carne
alla
pedofilia
o
all’uccisione
di
bambini).
Questo
suo
prodigarsi
per
gli
animali
lo
porta
addirittura
a
rinunciare
a un
gruppo
spalla,
al
posto
del
quale,
dopo
dei
vecchi
film
in
bianco
e
nero
francesi,
vengono
proposte
scene
di
corride
dove
è il
toro
ad
avere
la
meglio
sul
torero...
Poca
attesa
e
arriva
il
momento
di
Morrissey.
L’Atlantico,
sold
out
per
l’occasione,
impazzisce
quando
sale
sul
palco.
Le
luci
illuminano
un
telone
sul
palco
che
rappresenta
la
Regina
d’Inghilterra
che
con
ghigno
beffardo
mostra
un
doppio
dito
medio.
Si
tratta
ovviamente
di
un
fotomontaggio,
ma è
chiaramente
il
preludio
a
The
Queen
is
Dead,
prima
canzone
del
concerto...
La
scaletta
è
quella
preannunciata;
la
stessa
dei
concerti
precedenti.
Alla
fine
saranno
18 i
pezzi
suonati,
di
cui
8
tratti
dall’ultimo
lavoro
del
cantante
di
Manchester
e 5
cover
(4
delle
quali
degli
Smiths).
Tra
le
nuove,
quelle
meglio
riuscite
sono
senz’altro
Istanbul
e
Kiss
me a
lot,
il
cui
ritornello
entra
in
testa
al
primo
ascolto.
Le
altre
6
sono
presi
dai
vari
album
da
solista
dell’ex
Smiths.
Mancano
pezzi
come
First
of
the
Gang
to
Die,
Let
me
Kiss
You,
Irish
Blood
English
Heart
e –
soprattutto
–
quella
You
Have
Killed
Me
dedicata
a
Roma
(e
suonata
nella
seconda
data
capitolina),
ma
sono
stati
suonati
pezzi
del
calibro
di
Trouble
Loves
Me
e
I'm
Throwing
My
Arms
Around
Paris.
Le
cover
suonate,
a
parte
To
Give
(The
Reason
I
Live)
–
cover
di
Frankie
Valli
– e
la
già
citata
The
Queen
is
Dead,
sono
state
How
Soon
is
Now,
Meat
is
Murder
(accompagnata
da
uno
straziante
video
delle
sofferenze
degli
animali
al
momento
dell’uccisione)
e la
sottocutanea
Asleep,
suonata
ion
chiusura
prima
dell’encore,
affidato
a
Everyday
is
Like
Sunday.
La
scelta
delle
ultime
due,
così
diverse
tra
loro,
con
la
prima
lenta
e
funerea
e la
seconda
dalle
note
“piene
di
vita”,
riportano
alla
mente
le
dichiarazioni
rilasciate
da
Morrissey
prima
dell’inizio
del
tour,
quando
annunciava
al
mondo
la
sua
malattia.
E
allora
vogliamo
pensare
che
Asleep
rappresenti
il
momento
buio
della
malattia,
mentre
Everyday
is
Like
Sunday
sia
la
rinascita
di
un
uomo,
di
un
mito,
che
ci
ha
emozionato
ancora
una
volta.
E
certe
emozioni
sono
immortali.
Ed è
un
privilegio
che
meritano
in
pochi,
quello
di
non
morire
mai...