N. 2 - Febbraio 2008
(XXXIII)
MINORI
NON ACcOMPAGNATI
DEFINIZIONE, LEGISLAZIONE,
STATISTICHE
di Matteo Liberti
Fra i tanti drammatici avvenimenti che
hanno segnato la storia dell'umanità, vi sono gli esodi
di milioni di individui costretti a lasciare i loro
paesi per motivi etnici, politici, religiosi o di
povertà.
Tra questi, moltissimi sono bambini.
I
dati Acnur (Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i rifugiati) dicono che nel mondo sono oltre
10 milioni i minori rifugiati, che 1 milione di bambini
è reso orfano dalla guerra, che la metà dei richiedenti
asilo nel mondo è costituita da minori e che l'Europa
ospita circa 100.000 minori non accompagnati.
La maggior parte dei minori emigrano in
cerca di un futuro migliore e alcuni di essi, con quello
che guadagnano in Italia, possono sostenere l’intero
nucleo familiare rimasto in patria. In ogni caso, la
maggior parte dei ragazzi emigra con l’intenzione di
tornare a casa dopo qualche anno.
Per tutti loro si prospetta un percorso
simile, che parte con un viaggio e si conclude con
l’accoglienza nel nostro paese, per alcuni positiva, per
altri meno.
In che
maniera
la legislazione internazionale si è
occupata e si occupa di questi fenomeni?
Il 28 luglio 1951 nasce un importante
strumento internazionale in materia di rifugiati, la
Convenzione sullo Status dei Rifugiati.
Questa afferma che: Nessuno Stato
espellerà o respingerà un rifugiato [...] verso le
frontiere dei luoghi ove la sua vita e la sua libertà
possano essere minacciate per motivi di razza,
religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato
gruppo sociale o per le sue opinioni politiche.
Nella Convenzione non esistono articoli
specifici che riguardino i minori.
Nel
1959 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclama
all’unanimità la Dichiarazione dei Diritti
dell’Infanzia, che precisa gli obiettivi da
perseguire per proteggere e aiutare i bambini.
È un passo molto importante, ma il
bambino è considerato ancora oggetto di cure e
non soggetto di diritto.
Nel 1989 vi è l'adozione, sempre da parte
dell’ONU, della Convenzione internazionale sui
Diritti dell’infanzia. Vi si afferma per la prima
volta che il bambino è soggetto di diritti e non
più oggetto del diritto.
Ogni bambino…:
- ha diritto alla vita, al nome, ad
una famiglia, ad esprimere la propria opinione;
- deve godere di libertà di
espressione, di pensiero, di religione e di
associazione;
- deve essere tutelato da ogni
forma di violenza e di sfruttamento, sia sessuale che
economico.
Ogni Stato è chiamato a rendere effettivi
i suddetti diritti, indipendentemente dalla razza, dal
colore della pelle, dal sesso, dalla lingua parlata,
dalla religione professata, dall’origine nazionale,
etnica e sociale del bambino.
In Italia il ruolo più importante in
materia spetta al Comitato Minori Stranieri.
Questo è composto da nove rappresentanti di vari
dicasteri, enti ed associazioni, tra cui il Ministero
della Giustizia.
Il Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri, n. 535 del 9 dicembre 1999 ha definito i
compiti del Comitato minori stranieri, affinché venga
garantita la tutela dei minori stranieri in conformità
con quanto previsto dalla Convenzione ONU.
Questi sono:
- accertamento dello status di non
accompagnato;
- segnalazione ai fini del censimento;
- segnalazione ai fini della vigilanza
sulle modalità di soggiorno del minore;
- segnalazione ai fini dell'avvio delle
indagini familiari e dell'organizzazione del rimpatrio
assistito.
Tecnicamente,
il Comitato definisce minori non accompagnati quei
ragazzi che: non avendo la cittadinanza italiana o di
altri Stati dell'Unione Europea […], si trovano per
qualsiasi causa nel territorio dello Stato privi di
assistenza e rappresentanza da parte di genitori o di
altri adulti legalmente responsabili[…].
Secondo i dati del Comitato Minori
Stranieri, i minori non accompagnati presenti in
Italia erano, al 31 marzo 2006, 6.358. Questa cifra è
però, con ogni probabilità, non esatta...
Il numero reale dei minori non
accompagnati è difficile da determinare: molti di
questi non entrano in contatto con i servizi sociali e
le autorità territoriali, mentre altri scappano dai
centri di accoglienza subito dopo esservi entrati.
Inoltre i ragazzi dichiarano spesso alle
autorità dati anagrafici sbagliati, per poter rimanere
nell’anonimato.
Tutto ciò complica la determinazione
della loro reale presenza sul territorio e rende
difficile il lavoro delle organizzazioni impegnate nella
loro tutela.
I minori che arrivano in Italia, secondo
il Comitato Minori Stranieri, provengono
principalmente da:
- Romania (37,5%);
- Marocco (20,4%);
- Albania (16%);
- Palestina 13,95%;
- Egitto 7,56%;
- Afghanistan 5,75%;
- Iraq 5,3%.
Nel 2006 sono stati 972 i minori
stranieri non accompagnati intercettati dalla polizia
marittima.
542 sono stati gli intercettamenti nei
primi 6 mesi del 2007. L’80% dei minori migranti sono
maschi e con un’età compresa tra i 15 e i 17 anni, ma ci
sono anche minori molto più piccoli. Al marzo 2006,
circa il 20% di minori stranieri non accompagnati in
Italia aveva fra i 7 e i 14 anni.
Si segnala anche un 1% nella fascia 0-6
anni. |