Inventario
multilingue dell’eredità culturale europea: è questa la
traduzione letteraria di "Multilingual Inventory of
Cultural Heritage", il cui acronimo è rappresentato
dalla parola MICHAEL. Detto così, invece che chiarire le
idee, abbiamo sicuramente creato ancora più confusione.
Cerchiamo invece di far conoscere ed approfondire questo
progetto europeo dedicato alla cultura, che punta a
integrare iniziative nazionali e locali nel campo
dell'accesso alle collezioni culturali digitali.
MICHAEL è un
progetto innovativo che ha l’obiettivo di rendere
accessibile al mondo intero il patrimonio culturale
europeo. Il progetto, iniziato nel 2004 e finanziato
dalla Commissione Europea, mira a promuovere lo sviluppo
di servizi transeuropei, basandosi sulle reti di
telecomunicazione, al fine di fornire un servizio di
alta qualità nell’utilizzo di risorse culturali.
MICHAEL, che
nasce da una piattaforma culturale già attiva in
Francia, intende sostanzialmente fornire, via Internet,
un accesso semplice e veloce al patrimonio culturale
europeo, ed in particolare alle collezioni digitali di
musei, biblioteche ed archivi dei diversi paesi europei.
A questo scopo,
è stata realizzata una piattaforma software multilingue,
dotata di un motore di ricerca, per consentire il
reperimento di collezioni digitali distribuite in tutta
Europa e per far si che le stesse vengano promosse
presso un pubblico mondiale.
Gli obiettivi
principali del progetto consistono nell’aumentare il
valore dei beni culturali europei e nell’incoraggiare
l’interoperabilità e l’uso di standard e regole comuni
per far si che nascano, sempre più numerose, iniziative
nazionali di digitalizzazione di beni culturali.
L’intero
progetto si focalizza sull’integrazione e l’allineamento
di programmi ed iniziative condotte nel settore della
digitalizzazione al fine di creare un servizio on-line
internazionale, che possa permettere, agli utenti più
disparati, di ricercare ed analizzare numerosi portali
di cultura nazionali partendo però da un unico punto
d’accesso.
I servizi
MICHAEL, che l’utente finale ha a disposizione, possono
essere sfruttati per vari scopi, come ad esempio quello
di compiere ricerche sul materiale culturale europeo,
accessibile su Internet. Il materiale può includere
varie e numerose risorse formative e può contenere
informazioni su cataloghi o descrizioni di collezioni
fisiche. Tuttavia, la maggior parte del materiale è
costituita da contenuti culturali digitalizzati, quali
possono essere immagini, modelli 3D e descrizioni in
metadati di siti archeologici, archivi, edifici, musei,
biblioteche, pitture, sculture ecc…
MICHAEL quindi,
rappresenta un grande motore di ricerca, ovvero un punto
di partenza per il reperimento di contenuti digitali
culturali e scientifici, nati in Europa da iniziative
sia pubbliche che private, internazionali, nazionali o
locali.
È possibile
effettuare ricerche tramite vari parametri, restringendo
la stessa ricerca ad un singolo paese, oppure
estendendola a più paesi, se non addirittura a tutti i
siti collegati a MICHAEL.
Tramite le sue
funzionalità, MICHAEL si presta a molti usi ed impieghi:
può costituire, ad esempio, un valido supporto per
ricercatori e studenti, i quali possono facilmente
usufruire di informazioni relative a collezioni europee,
altrimenti difficili da reperire.
D’altro canto,
le stesse funzionalità del portale possono essere utili
anche a tutti coloro che si occupano di turismo
culturale, a partire dagli operatori turistici, fino ad
arrivare agli stessi turisti che possono crearsi
itinerari "fai da te", nell’ottica di un imminente
viaggio.
In generale
comunque, si sta operando a livello sopranazionale nella
prospettiva della massima integrazione dei servizi fra
tutti i settori in cui si articola il patrimonio
culturale.
La base dati che
si sta creando tramite MICHAEL, consentirà inoltre di
mettere in relazione le collezioni culturali digitali,
con le istituzioni che le creano, detengono o
gestiscono, con i progetti e i programmi nel contesto
dei quali esse vengono prodotte, con i servizi e
prodotti che vi danno accesso. Le stesse collezioni
culturali digitali verranno collegate, quando è il caso,
alle collezioni fisiche a partire dalle quali esse sono
state prodotte.
Si viene perciò
a creare un’interattività non unidirezionale, ma
un’interattività che consente ai soggetti della
comunicazione di essere sia i protagonisti, che fonti di
informazione.
Uno degli
obbiettivi di MICHAEL è quello di allargare il progetto
a tutti i paesi dell’Unione Europea e di far si che i
partner che si aggiungeranno in seguito possano
beneficiare dei risultati attualmente conseguiti e
contribuire ad un’ulteriore crescita internazionale del
progetto. I continui investimenti nella digitalizzazione
risulteranno valorizzati dalla grande visibilità, mentre
una vasta utenza fruirà della possibilità di accedere al
patrimonio culturale digitale europeo adottando
molteplici strategie di ricerca.
Nel caso
dell’Italia, MICHAEL andrà ad affiancare e ad interagire
con "Internet Culturale", il portale ufficiale della
cultura italiana, ideato e gestito dal MiBAC.
Attualmente, lo stesso MiBAC sta portando avanti varie
linee operative nell’ambito del progetto MICHAEL: per
prima cosa sta censendo tutte le collezioni digitali; in
secondo luogo, con l’ausilio delle Regioni, sta portando
avanti progetti di digitalizzazione; infine sta
coinvolgendo le biblioteche della maggior parte degli
atenei italiani.
Allo stesso
tempo ci si sta impegnando per fare in modo che tutti i
dati digitalizzati, raccolti nell’ambito di altre
iniziative, possano migrare all’interno del progetto
MICHAEL.
Detto ciò, e
considerando che attualmente a nessuno sfugge
l’importanza di Internet e delle nuove tecnologie, si
spera che il progetto MICHAEL prenda sempre più piede, e
si faccia conoscere, oltre che tra i "privati",
soprattutto nel settore pubblico, dove ancora, a
distanza di quattro anni dall’inizio del progetto, vi
sono persone – posso personalmente testimoniarlo – che
si impegnano nel creare reti e programmi culturali
interattivi, con standard totalmente diversi da quelli
usati da MICHAEL.
Quindi, in un
momento in cui i media elettronici sono forse gli unici
strumenti che possono superare barriere altrimenti
considerate insormontabili, è inammissibile che, a causa
di una totale disinformazione, si perda l’occasione di
partecipare, praticamente gratuitamente, ad un
importante progetto europeo di così vasta portata.