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N. 8 - Agosto 2008 (XXXIX)

MICHAEL

LA CULTURA DIGITALE
di Michele Broccoletti

Inventario multilingue dell’eredità culturale europea: è questa la traduzione letteraria di "Multilingual Inventory of Cultural Heritage", il cui acronimo è rappresentato dalla parola MICHAEL. Detto così, invece che chiarire le idee, abbiamo sicuramente creato ancora più confusione. Cerchiamo invece di far conoscere ed approfondire questo progetto europeo dedicato alla cultura, che punta a integrare iniziative nazionali e locali nel campo dell'accesso alle collezioni culturali digitali.

MICHAEL è un progetto innovativo che ha l’obiettivo di rendere accessibile al mondo intero il patrimonio culturale europeo. Il progetto, iniziato nel 2004 e finanziato dalla Commissione Europea, mira a promuovere lo sviluppo di servizi transeuropei, basandosi sulle reti di telecomunicazione, al fine di fornire un servizio di alta qualità nell’utilizzo di risorse culturali.

MICHAEL, che nasce da una piattaforma culturale già attiva in Francia, intende sostanzialmente fornire, via Internet, un accesso semplice e veloce al patrimonio culturale europeo, ed in particolare alle collezioni digitali di musei, biblioteche ed archivi dei diversi paesi europei.

A questo scopo, è stata realizzata una piattaforma software multilingue, dotata di un motore di ricerca, per consentire il reperimento di collezioni digitali distribuite in tutta Europa e per far si che le stesse vengano promosse presso un pubblico mondiale.

Gli obiettivi principali del progetto consistono nell’aumentare il valore dei beni culturali europei e nell’incoraggiare l’interoperabilità e l’uso di standard e regole comuni per far si che nascano, sempre più numerose, iniziative nazionali di digitalizzazione di beni culturali.

L’intero progetto si focalizza sull’integrazione e l’allineamento di programmi ed iniziative condotte nel settore della digitalizzazione al fine di creare un servizio on-line internazionale, che possa permettere, agli utenti più disparati, di ricercare ed analizzare numerosi portali di cultura nazionali partendo però da un unico punto d’accesso.

I servizi MICHAEL, che l’utente finale ha a disposizione, possono essere sfruttati per vari scopi, come ad esempio quello di compiere ricerche sul materiale culturale europeo, accessibile su Internet. Il materiale può includere varie e numerose risorse formative e può contenere informazioni su cataloghi o descrizioni di collezioni fisiche. Tuttavia, la maggior parte del materiale è costituita da contenuti culturali digitalizzati, quali possono essere immagini, modelli 3D e descrizioni in metadati di siti archeologici, archivi, edifici, musei, biblioteche, pitture, sculture ecc…

MICHAEL quindi, rappresenta un grande motore di ricerca, ovvero un punto di partenza per il reperimento di contenuti digitali culturali e scientifici, nati in Europa da iniziative sia pubbliche che private, internazionali, nazionali o locali.

È possibile effettuare ricerche tramite vari parametri, restringendo la stessa ricerca ad un singolo paese, oppure estendendola a più paesi, se non addirittura a tutti i siti collegati a MICHAEL.

Tramite le sue funzionalità, MICHAEL si presta a molti usi ed impieghi: può costituire, ad esempio, un valido supporto per ricercatori e studenti, i quali possono facilmente usufruire di informazioni relative a collezioni europee, altrimenti difficili da reperire.

D’altro canto, le stesse funzionalità del portale possono essere utili anche a tutti coloro che si occupano di turismo culturale, a partire dagli operatori turistici, fino ad arrivare agli stessi turisti che possono crearsi itinerari "fai da te", nell’ottica di un imminente viaggio.

In generale comunque, si sta operando a livello sopranazionale nella prospettiva della massima integrazione dei servizi fra tutti i settori in cui si articola il patrimonio culturale.

La base dati che si sta creando tramite MICHAEL, consentirà inoltre di mettere in relazione le collezioni culturali digitali, con le istituzioni che le creano, detengono o gestiscono, con i progetti e i programmi nel contesto dei quali esse vengono prodotte, con i servizi e prodotti che vi danno accesso. Le stesse collezioni culturali digitali verranno collegate, quando è il caso, alle collezioni fisiche a partire dalle quali esse sono state prodotte.

Si viene perciò a creare un’interattività non unidirezionale, ma un’interattività che consente ai soggetti della comunicazione di essere sia i protagonisti, che fonti di informazione.

Uno degli obbiettivi di MICHAEL è quello di allargare il progetto a tutti i paesi dell’Unione Europea e di far si che i partner che si aggiungeranno in seguito possano beneficiare dei risultati attualmente conseguiti e contribuire ad un’ulteriore crescita internazionale del progetto. I continui investimenti nella digitalizzazione risulteranno valorizzati dalla grande visibilità, mentre una vasta utenza fruirà della possibilità di accedere al patrimonio culturale digitale europeo adottando molteplici strategie di ricerca.

Nel caso dell’Italia, MICHAEL andrà ad affiancare e ad interagire con "Internet Culturale", il portale ufficiale della cultura italiana, ideato e gestito dal MiBAC. Attualmente, lo stesso MiBAC sta portando avanti varie linee operative nell’ambito del progetto MICHAEL: per prima cosa sta censendo tutte le collezioni digitali; in secondo luogo, con l’ausilio delle Regioni, sta portando avanti progetti di digitalizzazione; infine sta coinvolgendo le biblioteche della maggior parte degli atenei italiani.

Allo stesso tempo ci si sta impegnando per fare in modo che tutti i dati digitalizzati, raccolti nell’ambito di altre iniziative, possano migrare all’interno del progetto MICHAEL.

Detto ciò, e considerando che attualmente a nessuno sfugge l’importanza di Internet e delle nuove tecnologie, si spera che il progetto MICHAEL prenda sempre più piede, e si faccia conoscere, oltre che tra i "privati", soprattutto nel settore pubblico, dove ancora, a distanza di quattro anni dall’inizio del progetto, vi sono persone – posso personalmente testimoniarlo – che si impegnano nel creare reti e programmi culturali interattivi, con standard totalmente diversi da quelli usati da MICHAEL.

Quindi, in un momento in cui i media elettronici sono forse gli unici strumenti che possono superare barriere altrimenti considerate insormontabili, è inammissibile che, a causa di una totale disinformazione, si perda l’occasione di partecipare, praticamente gratuitamente, ad un importante progetto europeo di così vasta portata.

 

 

 

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