N. 97 - Gennaio 2016
(CXXVIII)
L’OROLOGIO ASTRONOMICO DI MESSINA
UNA STORIA “IN MOVIMENTO” - parte iI
di Federica Campanelli
Immediatamente
al
di
sotto
del
gruppo
costituito
dal
gallo
affiancato
da
Dina
e
Clarenza,
vi è
la
Madonna
della
Lettera,
santa
patrona
di
Messina,
posta
al
centro
di
un
carosello
a
cui
partecipano
diversi
personaggi
che
si
succedono
sfilando
dinanzi
alla
Vergine.
Il
culto
della
Madonna
della
lettera,
affermatosi
solo
dal
XVIII
secolo,
è
nato
da
un
episodio
della
tradizione
popolare
nel
quale
si
racconta
che
San
Paolo,
dopo
essersi
recato
a
Messina
nell’anno
42
per
predicare
il
Verbo,
condusse
in
Terra
Santa
una
delegazione
di
cittadini
convertiti.
Questi
portarono
a
Gerusalemme
una
lettera
in
cui
i
messinesi
imploravano
la
protezione
della
Vergine,
all’epoca
ancora
in
vita.
Quest’ultima
replicò
tramite
un’altra
missiva
sigillata
con
una
ciocca
di
capelli
consegnata
l’8
settembre
dello
stesso
anno.
In
essa
Maria
garantiva
il
proprio
ruolo
di
protettrice
della
città:
la
lettera
terminava
con
la
frase
«Vos
et
ipsam
civitatem
benedicimus».
Il
carosello
che
evoca
tale
episodio
mostra
per
primo
un
angelo
che
consegna
la
lettera
(strategicamente
sostenuta
da
un’asta
non
visibile);
seguono
sei
automi
raffiguranti
San
Paolo
e i
cinque
ambasciatori
messinesi.
Il
terzo
personaggio,
al
momento
del
passaggio,
riprende
la
lettera:
questa
sarebbe
la
risposta
manoscritta
di
Maria
in
cui
ella
assicura
la
perpetua
protezione
della
città.
Ogni
qual
volta
un
personaggio
si
trova
al
cospetto
della
Vergine,
riprodotta
con
la
mano
destra
alzata
in
segno
di
benedizione,
esegue
un
inchino.
Nell’ordine
inferiore
è
presente
il
complesso
carosello
di
quattro
scene
bibliche
che
si
animano
ognuna
durante
il
relativo
periodo
liturgico:
il
primo
episodio
è
quello
della
Natività,
in
cui
appaiono
anche
gli
automi
dei
pastori
adoranti;
segue
l’Adorazione
dei
Magi,
con
tanto
di
cometa
e
valletti
al
seguito;
la
Resurrezione
di
Cristo,
con
le
due
guardie
che
assistono
al
divino
evento;
quindi
la
Pentecoste,
in
cui
la
colomba
dello
Spirito
Santo
volteggia
sopra
il
capo
di
Maria
e
dei
dodici
Apostoli
che
contemporaneamente
alzano
le
braccia
al
cielo.
Al
piano
inferiore
vi è
il
carosello
che
narra
la
fondazione
del
Santuario
della
Madonna
di
Montalto.
Il
12
giugno
1294
un
frate
di
nome
Nicola,
che
risiedeva
alle
pendici
del
colle
Caperrina, ebbe
una
visione
della Vergine
la
quale
chiedeva
la
costruzione
di
una
chiesa
a
essa
intitolata.
Il
frate
si
rivolse
quindi
ai
governanti
della
città
e al
popolo
tutto
affinché
realizzassero
il
santuario.
Il
perimetro
esatto
entro
il
quale
sarebbe
sorto
fu
segnato
dalla
traiettoria
di
una
colomba
bianca
che
apparve
esattamente
a
mezzogiorno.
Nel
carosello
che
rievoca
tale
episodio
si
vede
una
colomba
volteggiare
in
circolo,
mentre
un
modello
della
chiesa
emerge
dalle
rocce.
La
scena,
che
si
ripete
ogni
giorno
a
mezzogiorno
esatto,
è
accompagnata
dalla
celebre
composizione
di
Franz
Schubert
del
1825
conosciuta
come
Ave
Maria.
Il
successivo
carosello
si
mette
in
moto
a
ogni
rintocco
di
campana:
esso
consiste
in
un’inquietante
allegoria
della
Morte
che
muove
la
sua
falce
seguendo
lo
scoccare
delle
ore
e
dei
quarti
d’ora,
contemporaneamente
scorrono
quattro
automi
rappresentanti
le
quattro
fasi
della
vita
dell’uomo:
infanzia,
giovinezza,
maturità
e
vecchiaia.
L’ultimo
ordine
ospita
il
carosello
dei
giorni,
in
cui
ogni
personaggio
(le
divinità
pagane
simbolo
dei
pianeti
del
sistema
solare,
del
Sole
e
del
satellite
terrestre)
è
alla
guida
di
un
carro:
il
moto
prende
il
via
la
domenica
con
il
passaggio
del
dio
Apollo,
il
lunedì
assistiamo
invece
al
passaggio
di
Diana,
il
martedì
è il
turno
di
Marte,
il
mercoledì
di
Mercurio,
il
giovedì
di
Giove,
il
venerdì
di
venere
e,
infine,
il
sabato
appare
Saturno.
Il
lato
della
torre
rivolto
verso
il
Duomo
presenta,
invece,
gli
accuratissimi
dispositivi
meccanici
che
governano
l'orologio
astronomico
vero
e
proprio.
Questo
risulta
composto,
partendo
dall'alto,
da
un
calendario
lunare,
un
calendario
perpetuo
e un
planetario.
Calendario
lunare:
consiste
in
un
grande
globo
dal
diametro
di
1,20
metri
suddiviso
in
due
emisferi,
uno
dorato
e
l’altro
nero,
incastonato
tra
due
ordini
di
finestre
bifore.
Il
globo
compie
un
moto
rotazionale
della
durata
di
29
giorni,
12
ore,
44
minuti
e 3
secondi,
vale
a
dire
un
intervallo
temporale
coincidente
con
il
mese
sinodico.
L'alternanza
dei
due
emisferi
del
globo
rappresenta
perfettamente
il
mutare
delle
fasi
lunari
da
un
novilunio
all'altro.
Planetario:
Al
di
sotto
della
Luna
si
trova
un
quadrante
circolare
di
3,50
metri
di
diametro
che
riporta
le
allegorie
delle
costellazioni
zodiacali
disposte
intorno
a
una
fedele
riproduzione
tridimensionale
del
sistema
solare.
Il
dispositivo
riproduce
i
moti
planetari
con
un
altissimo
livello
di
accuratezza.
Calendario
perpetuo:
trattasi
di
un
quadrante
circolare,
delle
stesse
dimensioni
del
Planetario
sovrastante,
per
la
lettura
di
giorno,
mese,
anno
e
festività
mobili
correnti.
I
dati
sono
disposti
concentricamente,
dall'anno
solare
indicato
sull'anello
centrale
del
quadrante,
ai
mesi
e la
serie
numerica
dei
giorni,
con
relative
ricorrenze
religiose,
segnate
sulla
corona
più
esterna.
La
data
è
indicata
tramite
la
punta
di
una
freccia
sostenuta
dalla
scultura
di
un
angelo
posto
alla
destra
del
calendario.
Il
dispositivo
si
mette
in
moto
allo
scoccare
della
mezzanotte.