N. 19 - Luglio 2009
(L)
IL MEDIOEVO...
... UN ETà ILLUMINANTE
di Fabio Sciulli
Spesso
si
pensa
al
Medioevo
come
un
periodo
oscuro,
non
a
caso
gli
anni
che
vanno
dalla
fine
dell’impero
romano
d’occidente(476d.C.)
alla
scoperta
dell’America(1492)
vengono
definiti
”secoli
bui”.
In
realtà
questi
dieci
secoli,
hanno
prodotto
quella
cultura
e
quello
stile
di
vita
che
poi
hanno
permesso
l’affermazione
del
rinascimento
e la
rivoluzione
scientifica.
Il
Medioevo
è
diviso
storicamente
in
due
momenti,
Medioevo
alto
e
basso,
e
l’anno
mille
fa
da
spartiacque
tra
i
due.
Escluso
il
periodo
di
stabilizzazione
politica
avvenuto
subito
dopo
le
“invasioni
barbariche”,
già
nell’alto
medioevo
si
hanno
tracce
di
una
rinascita
culturale.
Infatti
i
nuovi
popoli
arrivati
dal
nord
non
intaccarono
le
fondamenta
dell’impero
romano,
mantenendone
spesso
usi
e
costumi,
spesso
assimilandoli
altre
volte
fondendoli
con
le
nuove
tradizioni.
A
testimonianza
di
ciò
basti
confrontare
la
suddivisione
regionale
dei
nuovi
regni
con
quella
precedente
e si
noterà
che
sono
pressoché
identiche,
anche
grazie
all’affermazione
delle
diocesi.
Riguardo
l’alto
Medioevo
si
tende
a
credere,
anche
per
la
connotazione
negativa
che
spesso
ha
avuto
il
concetto
di
barbaro,
che
tutta
la
produzione
culturale
sia
riservata
a
poche
famiglie
e
soprattutto
al
ceto
clericale,
nelle
corti
papali
o
nelle
grandi
abazie,
dove
gli
amanuensi
preservavano
il
sapere
riproducendo
i
testi
antichi.
Ciò
sostanzialmente
è
vero,
in
una
economia
di
stampo
feudale
certo
non
era
promossa
la
cultura,
e le
persone
stesse
non
ne
erano
interessate
in
quanto
erano
troppo
preoccupate
a
cercare
di
sopravvivere;
anche
il
dibattito
filosofico,
verte
su
questioni
più
teologiche
che
speculative,
il
tema
più
trattato
era
sicuramente
la
disputa
sugli
universali,
e la
scienza
in
tutti
i
suoi
rami
non
ha
avuto
sostanziali
sviluppi.
Ma
accanto
a
tutto
questo,
cominciarono
le
piccole
opere
di
diffusione
culturale
che
non
modificarono
più
di
tanto
la
vita
quotidiana
ma
sicuramente
diedero
il
là
alla
rinascita
del
mille.
Nell’alto
medioevo
nasce
la
scuola
Palatina
sotto
Carlo
magno,
ed
in
generale
ripresero
a
funzionare
le
scuole
cattedrali
presso
i
numerosissimi
centri
vescovili
europei;
in
questo
periodo
si
introdusse
anche
un
nuovo
tipo
di
scrittura,
la
Minuscola
Carolina,
che
facilitò
non
di
poco
il
lavoro
degli
amanuensi,
ed
infine
è
proprio
di
questo
periodo
la
suddivisione
delle
arti
in
quelle
del
trivio
e
del
quadrivio,
fondamentale
questa
divisione
per
la
nascita
e
l’espansione
dell’università
pochi
secoli
dopo.
Non
va
poi
tralasciato
il
campo
artistico,
è in
questi
secoli
che
si
sviluppa
l’arte
bizantina
e
quella
gotica.
Arrivati
così
all’anno
mille,
si
ha
quella
che
dai
più
è
definita
la
rinascita.
Questa
avvenne
in
più
campi,
a
partire
da
quello
agricolo
e
culinario,
che
non
poco
ha
inciso
sulle
persone
e di
conseguenza
sulla
cultura.
La
nascita
del
collare
rigido
per
i
buoi
e la
rotazione
stagionale
dei
campi,
che
ne
permetteva
uno
sfruttamento
maggiore
e
una
più
alta
produzione,
e
tutte
le
altre
innovazioni
in
questo
campo,
permisero
una
produzione
più
massiccia
di
alimenti,
che
non
solo
migliorarono
la
qualità
della
vita,
ma
permisero
i
primi
scambi
economici
tra
i
feudi
contigui,
in
quanto
ciò
che
era
prodotto
in
più
veniva
venduto.
La
prima
conseguenza
fu
un
forte
incremento
demografico,
e
una
maggiore
qualità
della
vita.
Oltre
a
questo
una
economia
aperta
porta
alla
necessità
della
rinascita
della
moneta
e
alla
produzione
di
piccoli
documenti
di
carattere
soprattutto
economico
e
notarile
che
favorirono
la
ripresa
in
larga
scala
della
scrittura.
Infine
è in
questo
periodo
che
cominciano
ad
affermarsi
le
prime
lingue
volgari.
Tutto
ciò
portò
in
molti
casi
alla
fine
della
società
feudale
e
alla
nascita
dei
comuni
e
delle
signorie,
anche
se
la
vera
e
propria
crisi
del
sistema
feudale
avverrà
dopo
la
tragica
peste
del
duecento
che
si
abbatté
in
Europa.
Non
bisogna
dimenticare
inoltre
che
dal
punto
di
vista
politico
che
i
secoli
che
vanno
dal
XI
al
XIII
sono
quelli
dell’affermazione
delle
grandi
monarchie,
ovvero
la
nascita
dello
stato
moderno.
Ma
c’è
un’altra
cosa
che
testimonia
la
grandezza
del
medioevo,
ovvero
l’affermazione
di
quel
sistema
di
produzione
e
promozione
culturale
che
è
cardine
del
mondo
occidentale
moderno
e
contemporaneo,
L’Università.
Nel
periodo
dell’alto
medioevo
era
la
chiesa
la
grande
guida
intellettuale
d’
Europa,
essa
infatti
aveva
svolto
quel
ruolo
di
riappropriazione
della
cultura
classica
grazie
al
lavoro
degli
amanuensi
e al
contatto
con
le
grandi
scuole
arabe.
Fu
in
questo
momento
che
cominciarono
a
tenersi
le
prime
lectiones
magistrales
che
in
poco
tempo
si
diffusero
in
tutto
l’occidente.
La
prima
università
di
cui
si
ha
nota
è la
Alma
mater
studiorum,
che
nel
2000
cambierà
nome
in
“Università
degli
studi
di
Bologna”,
la
sua
data
di
fondazione
è
convenzionalmente
stabilita
(da
uno
studio
di
docenti
bolognesi
presieduto
da
Giosuè
Carducci)
nel
1088,
anche
se
la
prima
data
certa
è il
1158
ovvero
la
data
della
promulgazione
della
costitutio
habita
da
parte
di
Federico
I,
nella
quale
sostanzialmente
si
sanciva
che
la
ricerca
universitaria
è
indipendente
da
ogni
potere.
Oltre
a
quella
di
Bologna,
di
cui
secondo
alcuni
va
contestato
il
primato
che
andrebbe
attribuito
a
quella
di
Pavia
nata
da
una
cattedra
di
diritto
risalente
a
duecento
anni
prima,
vanno
ricordate
anche
quella
di
Napoli,
Roma,
Parigi,
Oxford,
Coimbra
e
della
scuola
medica
di
Salerno.
La
nascita
dell’università
poi
fa
da
contorno
alla
grandissima
e
sconfinata
produzione
artistica
e
letterale
di
quegl’anni.
Il
campanile
di
Giotto,
la
basilica
di
Assisi,
la
Divina
Commedia
di
Dante
e
gli
scritti
del
Petrarca,
senza
dimenticare
la
nascita
del
nuovo
paradigma
scientifico
di
investigazione
della
natura
e
dell’uomo.
Per
tutti
questi
motivi
non
si
può
definire
il
Medioevo
come
un’epoca
buia,
certo
in
mille
anni
non
ha
prodotto
ciò
che
il
rinascimento
a
fatto
in
mezzo
secolo,
o
non
ha
raggiunto
i
traguardi
della
rivoluzione
scientifica
del
‘600,
ma
di
sicuro
ha
preparato
la
strada
a
questi
avvenimenti
ed
inoltre
ha
gettato
le
basi
di
quella
che
sarà
la
cultura
Europea
dei
giorni
nostri.
