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N. 10 - Ottobre 2008 (XLI)

LA Massoneria in Italia
CULTURA DELL’ASSOCIATIVISMO

di Laura Novak

 

Non è facile analizzare, ma soprattutto datare, le origini del cosidetto Ordine Iniziatico Massonico.

I suoi tre grandi principi: Amore fraterno, carità e verità ruotano sull’asse di un elemento unico e imprescindibile: l’uomo; uomo in qualità di individuo nato incompiuto, ma dotato di marcature razionali e spirituali potenzialmente elevate, costantemente in tensione verso il perfezionamento dell’essere.

Le origini più mitiche fanno del primo massone, il geniale operaio Hiram Abif, Grande Architetto del biblico tempio di Re Salomone. La costruzione del magnificente tempio di bronzo sarebbe stata reputata perfetta opera di un genio architettonico armonioso e sontuoso.

Altre fonti sono invece quelle che riconducono la sua origine per discendenza ai Cavalieri di Cristo e del Tempio di Re Salomone in Gerusalemme (i cosidetti Cavalieri Templari) o alle corporazioni medievali di muratori e artigiani, spesso segrete, nate durante l’Alto Medioevo.

Probabilmente il giusto mix tra credenze leggendarie ed elementi storici, come appunto il corporativismo medievale, con l’aggiunta di elementi esterni, quali l’alchimia e le pratiche esoteriche, possono rendere giustizia ad un fenomeno longevo e affascinante, come appunto la Massoneria.

La fondazione nel 1717 della Gran Loggia di Londra segna il trapasso. Non più un’antica forma di associazione primitiva e personalistica, ma piuttosto, in forma più moderna, uno stile di vita, simbolo di credenze e valori di casta.

Dopo uno scisma interno a cavallo della metà del 1700, tra i tradizionalisti, chiamati “Antichi”, affezionati alla pratiche e rituali antichi, e gli innovatori, “Moderni”, interessati al cambiamento radicale di quelle stesse pratiche, considerate superate, la Gran Loggia iniziò la sua capillare diffusione oltre Manica.

Dall’Europa agli Stati Uniti.

Le differenze di orientamento, sopravvissute allo scisma e maturate nel tempo, crearono nelle nuove logge differenze sostanziali dalla Madre Inglese. Tante le discrepanze per la Gran Loggia d’Inghilterra, autocelebratasi come Madre Universale, da dover pubblicare il 4 settembre 1929 un codice “d’onore” massonico, cui sottostare all’interno della loggia in ogni tempo e in ogni luogo.

Come in gran parte d’Europa anche in Italia la massoneria ebbe varia fortuna e alterne vicende.

Dalle prime logge iniziatiche nate in Toscana (1730) si passa a Roma, Venezia, Sardegna, Milano e infine Regno delle Due Sicilie. Ogni città una loggia separata, gestita da Gran Maestri e ordini potenti, correlati da personaggi di spicco nella scena politica e culturale italiana del 1700.

L’ostilità delle autorità statali, quali il Re, e religiose, come i vescovi e il papa, verso le congreghe massoniche, considerate sovvertitrici dell’ordine naturale della società, andò a crescere nella seconda metà del 1800. L’istituzione massonica, ricercatrice di equilibrio e perfezione, derivante da un naturalismo evoluzionistico, avrebbe condotto all’appannamento delle ideologie religiose tradizionali, creando forte rischio di caos emotivo e spirituale.

Sotto spoglie religiose, veniva così celata l’origine reale dell’avversione ad ogni forma potente e organizzata di corporazione autonoma: la concretezza di possibilità di azione delle logge che, insieme alla loro rete di conoscenze segrete, poteva portare alla nascita di uno stato nello stato, in cui le maggiori cariche politiche ed economiche erano gestite da un ordine rigido e chiuso.

Con il tempo l’ostruzionismo tra Massoneria e Potere Statale andò ad assottigliarsi, tanto che le due forze di compenetrarono notevolmente.

Nonostante per gli ideali massonici la condizione di assoluta laicità sia fondamentale per uno Stato, la tendenza in Italia fu quella di cercare il giusto mezzo, quell’equilibrio tra potere laico e religioso, che avrebbe condotto alla creazione di uno Stato solido, tradizionalista e libero.

Dopo innumerevoli casi di scismi, ad oggi le logge in Italia più importanti sono 4: Grand Oriente D’Italia, Gran Loggia d’Italia degli Alam, la Gran Loggia Regolare d’Italia e la Federazione Italiana dell’ordine massonico Misto “Le Droit Humain”.

Dopo lo scandalo della Loggia P2, corrotta e sovversiva, nell’Italia degli anni ’70, e la valanga scatenata sul potere democristiano, la Massoneria vive momenti di appannamento fino alla fine degli anni ’80, quando, con un rinnovamento profondo, il suo rilancio fu completato ad opera della Loggia D’Oriente e La Gran Loggia.

Ad oggi in tutto il mondo migliaia sono gli adepti interni ed esterni a logge potentissime.

Regolari siti internet amministrano la loro rete di congreghi, con una gestione rigorosa e perfezionista. Informano, coadiuvano nuovi iscritti, forniscono spiegazioni esaustive su nascita, ideali e rete nazionale e locale di ogni grande loggia.

I requisiti per l’iscrizione sono semplici ed universali:

Essere Uomo (le Donne non sono ammesse, se non a quelle logge speciali che non mettono veto di sesso, in tutto il mondo pochissime);

Credere in un Essere supremo, o più in generale ad un principio generativo;

Avere un’età minima dai 18 ai 25 anni;

Essere libero ma di buoni costumi;

Non avere reati a carico;

Essere in buona salute, soprattutto mentale ed avere ottima moralità.

L’iniziazione del nuovo adepto è carica di significato rituale ed esoterico.

Con un passaggio ideale da una condizione infima di Vita ad una condizione privilegiata ed illuminata (un passaggio Vita – Morte – Vita), la sequenza di tradizione rituale antica ha inizio ed il neofita, prontamente istruito al passaggio, dà il via al suo percorso personale di Catarsi; un cammino verso la luce, che lo eleverà dal suo stato di profano dell’univero.

In presenza di una comunità iniziatica, in un luogo segreto, considerato sacro e occulto, verrà condotto nella sala del rito, con gli occhi bendati ed il piede sinistro scalzo.

Eliminati gli oggetti metallici e preziosi dal suo corpo, ginocchio destro e cuore scoperti (simboli di umiltà e devozione), con una corda legata al collo ed infine incappucciato, berrà una pozione sconosciuta (dall’influente tradizione alchemica), purificatrice del corpo e dell’anima.

Infine entrerà, nel buio totale, nel cosidetto Gabinetto della Riflessione, stanza angusta e rettangolare dalle pareti completamente nere.

E qui che il neofita affonderà la sua riflessione nell’inconscio, e nel passaggio fisico e morale abbandonerà la vita, per spogliarsi del passato, morire nell’intimità ed infine rinascere illuminato.

La posizione sociale non è considerata un elemento essenziale per l’acquisizione del titolo.

In verità all’alba del cooperativismo medievale, i soggetti che aderivano a corporazioni erano maestri, operai ed artigiani di mestieri, che nell’ideale di congregazione e di aiuto reciproco, garantivano la continuità dell’arte, contro i signori feudali e l’economia agraria schiacciante.

Col tempo la condizione sociale divenne importante. I nuovi adepti dell’era moderna divennero professionisti rispettati e uomini di elevata condizione sociale: uomini di cultura, artisti e musicisti, protagonisti della scena politica mondiale, scienziati e letterati, fino a militari di alto rango.

Il patto di tacito aiuto reciproco rende per altro essenziale che ogni membro abbia una posizione tale da consentire lo scambio equo di favoritismi.

La solennità della parola data e la disponibilità umanitaria per i fratelli massoni regolano i rapporti tra i componenti di una stessa loggia.

Dotata di una rigida gerarchia al suo interno che vede al suo vertice il Gran Maestro Muratore o semplicemente Gran Maestro, la Massoneria è un fenomeno affascinante e denso di significati simbolici.

L’allegoria potente di simboli massonici, quali il compasso, la squadra, la leva o la cazzuola, è evidente nella loro capacità di raccogliere proprietà matematiche, geometriche e architettoniche. Oggetti sacri, per coloro che credono, nel dovere da adepto, di costruire “pietra per pietra” il mondo, perfezionando sè stessi nella conoscenza dell’io e dell’universo.

Se delle logge massoniche quindi si conoscono obiettivi, rituali e spesso anche adepti, cosa rimane di segreto?

Il segreto, o meglio i segreti, ci sono e sono all’interno degli individui che li celano; sono i segreti di vita di massone, che nascono all’interno della loggia e possono essere svelati nella quotidianità di una vita, vissuta in funzione di un mandato e di un destino.

 

 

 

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