N. 74 - Febbraio 2014
(CV)
TRA libri E vita
margherita e i banchi di scuola
di Andrea Bajocco
Margherita e i banchi di scuola
(GBEditoriA,
2014)
è un
romanzo
di
Luisa
Cappuccio
(41
anni
di
insegnamento
all’attivo,
oltre
a
una
lunga
esperienza
nel
condurre
laboratori
di
scrittura
creativa)
che
si
incentra
sulla
vita
di
Margherita
descrivendone
in
particolar
modo
la
crescita
personale
e
professionale.
L’intero percorso si intreccia e si accompagna – alternando
tratti
autobiografici
e
fantasiosi
– ai
grandi
eventi
che
negli
anni
di
piombo
hanno
cambiato
Roma
e
l’Italia
e
che,
gioco
forza,
penetravano
l’esistenza
e
l’intimità
di
quella
che,
dai
tempi
delle
vacanze
da
bambina
trascorse
nella
“scuola
in
casa”
di
nonna
Italia,
era
cresciuta
e
diventata
una
giovane
donna.
La Margherita
dell’oggi
deve
molto
a
quella
della
tenera
età,
così
come
deve
molto
al
movimento
dolce
e
severo
della
bacchetta
con
cui
la
nonna
faceva
da
maestra
ad
altri
bambini
e
con
cui
comunicava
l’amore
per
l’insegnamento
alla
piccola
nipote,
ancora
ignara
della
portata
di
una
tale
eredità.
Il
contesto
storico
procede,
di
pari
passo
con
il
racconto,
seguendo
un
andamento
ellittico
del
racconto
tra
passato
e
presente
(si
parte
dagli
anni
’50
per
arrivare
al
periodo
dei
tumulti
sulla
scia
del
’68)
che
si
apre
a
una
dimensione
di
“realismo
magico”,
in
una
narrazione
vibrante
e a
volte
poetica.
Luisa
Cappuccio
si
sofferma
sul
ritratto
di
una
donna,
sugli
incontri,
sugli
amori
(uno
in
particolare
risulta
intenso
e
disperato,
mai
sopito
nonostante
il
passare
degli
anni)
e,
più
in
generale,
sul
suo
percorso
di
vita.
Il
tutto
è
minuziosamente
descritto
offrendo
una
piacevole
lettura
e
un’interessante
riflessione
sul
ruolo
dell’insegnante,
sul
suo
evolversi
nel
tempo
e
sul
suo
significato
più
profondo
e
consapevole.
Si parte dalle prime supplenze all’interno di una “classe
atipica”
basata
sulla
“libera
frequenza”.
Quello
che
può
sembrare
un
semplice
lavoro
si
modifica
con
il
tempo
e
diventa
una
necessità;
un’irrefrenabile
bisogno
di
arrivare
a
quel
sincero
rapporto
insegnante/alunno,
così
difficile
da
raggiungere,
che
oltrepassa
le
barriere
scolastiche
e
diventa
colonna
portante
per
la
crescita
umana,
ancor
prima
che
professionale,
dello
studente.
Un
rapporto
fatto
non
solo
di
banchi
e
libri
di
testo,
ma
anche
e
soprattutto
di
vita
vera
e
passioni.
La necessità si è a sua volta trasformata in sfida. Il fuoco
interiore
di
Margherita
alimentava
la
passione
e la
voglia
di
rapportarsi
con
gli
alunni,
“di
prenderli
per
mano
e
procedere
insieme”,
e di
portarli
alla
maturità,
scolastica
e
non.
Quanto mai adeguata risulta la scelta della copertina che
rappresenta
una
rivisitazione
della
celebre
Muchacha
en
la
ventana
di
Salvador
Dalí.
Una
ragazza
(Margherita)
affacciata
da
una
finestra
che
osserva
il
mare,
simbolo
di
una
dimensione
fanciullesca.
Inoltre,
a
differenza
del
dipinto
originale,
è
stato
“spezzato”
l’orizzonte,
quasi
a
voler
rimarcare
che
la
protagonista
–
descritta
come
un’amante
di
Leopardi
–
cerca
verso
l’ignoto
la
speranza
del
futuro,
come
il
genio
di
Recanati
la
cercava
oltre
a
una
“siepe che da
tanta
parte
dell'ultimo
orizzonte
il guardo esclude”. In parole povere, lo scibile imposto
dallo
sguardo
viene
superato
dalla
stessa
vita
di
Margherita.
E come la ragazza del quadro guarda verso l’esterno, Luisa
Cappuccio,
senza
voler
svelare
il
finale,
ci
spiega
come
“fuori
[...]
c’era
solo
un
pallido
sole,
ma
era
bellissimo”.