[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

196 / APRILE 2024 (CCXXVII)


ambiente

MARE NOSTRUM
Riflessioni INTORNO AL SAGGIO MEDITERRANEO CONTESO

di Giovanna D'Arbitrio

 

Nella Roma antica, dopo le guerre puniche contro Cartagine, il termine “Mare Nostrum” venne usato per riferirsi al solo Mar Tirreno. Dal 30 a.C., quando il dominio romano si estendeva dalla Penisola iberica all’Egitto, la stessa espressione cominciò a essere usata per riferirsi a tutto il Mediterraneo. Col passare dei secoli, più che “Mare Nostro”, in particolare oggi in mondo globalizzato e dilaniato da guerre, il Mediterraneo appare più che mai come un “Mare Conteso”, come afferma Maurizio Molinari – noto giornalista e saggista italiano, dal 2020 direttore del quotidiano La Repubblica – che nel suo saggio Mediterraneo conteso. Perché l’Occidente e i suoi rivali ne hanno bisogno (Rizzoli, 2023) si occupa prevalentemente di geopolitica nelle dinamiche attuali, più che di radici storiche e antropologiche.

Ecco come il libro viene presentato nel risvolto anteriore di copertina: «”Tre potenze globali, una dozzina di medie potenze in competizione e cinque conflitti in corso fanno del Mediterraneo il cuore strategico del Pianeta”». È un’affermazione secca nella sua dimensione descrittiva quella da cui parte Maurizio Molinari analizzando la situazione geopolitica del nostro tempo. Al centro c’è un Mediterraneo allargato che da Gibilterra arriva fino al Mar Nero, che dal cuore dell’Europa tocca a sud il Golfo di Guinea e più a est il Medio Oriente.

 

Dopo aver approfondito le caratteristiche e gli interessi degli attori strategici – potenze globali e regionali – impegnati su questo decisivo scacchiere, Molinari individua le aree di crisi più calde, ricorrendo allo strumento delle mappe per raccogliere su un’unica tavola i fattori militari, economici, sociali che determinano le tensioni esistenti. Senza dimenticare i fenomeni che più sono destinati a segnare il nostro futuro: il terrorismo, i cambiamenti climatici, le risorse energetiche, la demografia, le libertà individuali e politiche, i flussi migratori. Uno scenario in continua ridefinizione, un nuovo Grande Gioco in cui l’Italia, per geografia e non solo, si trova al centro. Ancora una volta Molinari ci offre un volume illuminante, “un manuale per comprendere e un compagno per viaggiare in ogni angolo del nostro mare”.

Il libro è diviso in tre parti: all’Introduzione dello stesso autore, in effetti seguono la I parte dedicata agli “Attori strategici” cioè ai Paesi interessati allo spazio mediterraneo e alle loro strategie politiche, la II parte riguardante “fattori globali” che influenzano la situazione politica mondiale, infine la III parte sulle Mappe d’Identità delineanti le situazioni degli stati in rapporto a parametri economici, giuridici e politici. Tra un capitolo e l’altro sono inserite dettagliate schede e carte geografiche sulle aree di crisi del “Mediterraneo allargato”.

Senz’altro nel corso degli anni numerosi scritti sono stati dedicati da tanti autori a quello che i Romani chiamarono “Mare Nostrum”, quasi sempre luogo di conflitti più che di dialogo. E secondo Molinari oggi più che mai di centrale importanza appare “il progetto dei Patti di Abramo che intende creare una contiguità commerciale tra India, Medio Oriente e Europa e che per gli Stati Uniti ha una valenza strategica perché è il progetto rivale della via della Seta. Ma trova un rivale anche nell’Iran, il quale ha un progetto geopolitico alternativo, che intende creare una mezzaluna sciita fra Iraq, Siria, Libano e Iran stesso”.

E quello che Molinari chiama “Mediterraneo allargato” è ora il luogo in cui si confrontano le potenze mondiali e si concentrano grandi progetti strategici: un’analisi geopolitica molto documentata, quasi didattica, che si propone di far chiarezza su problemi complessi, poiché ogni Paese è guidato da differenti obiettivi, tra smanie di potere, ambizioni, desideri, paure e motivazioni di vario genere.

«Il Mediterraneo ha tre punti di accesso: Gibilterra, Suez e i Dardanelli» – scrive Molinari – «Chi li controlla ha le mani su una delle maggiori rotte del commercio planetario senza il quale nessuna potenza, reale o velleitaria, può perseguire i propri interessi. La recente scoperta di giacimenti di gas naturale nelle acque orientali – contese fra Turchia, Cipro, Grecia, Israele e Libano – aumenta la rivalità fra i Paesi rivieraschi, così come il transito delle rotte dei migranti dall’Africa all’Europa e la basi dei gruppi jihadisti dal Sahel al Corno d’Africa disegnano i contorni di una polveriera dalle dinamiche imprevedibili».

E alla fine noi lettori, comuni cittadini non addentro alle “segrete cose” dei contorti circuiti politici internazionali, ci chiediamo che fine farà l’Umanità e la Vita stessa sulla Terra in uno scenario mondiale intricato in cui ci sembra si parli troppo di orrori, guerre, fame e malattie, disastri climatici e pericoli del nucleare, ma uno scenario nel quale ben poco purtroppo si cercano soluzioni, dialogo tra popoli e soprattutto Pace.

RUBRICHE


attualità

ambiente

arte

filosofia & religione

storia & sport

turismo storico

 

PERIODI


contemporanea

moderna

medievale

antica

 

ARCHIVIO

 

COLLABORA


scrivi per instoria

 

 

 

 

PUBBLICA CON GBE


Archeologia e Storia

Architettura

Edizioni d’Arte

Libri fotografici

Poesia

Ristampe Anastatiche

Saggi inediti

.

catalogo

pubblica con noi

 

 

 

CERCA NEL SITO


cerca e premi tasto "invio"

 


by FreeFind

 

 


 

 

 

[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]