_

.

> Home                                                      > Chi siamo                                                      > Contattaci

 

Percorsi

.

.

Cultura politica società

.

Diritti umani e civili

.

Filosofia e religione

.

Storia e ambiente

.

.

.

 

Periodi della storia

.

.

Storia Contemporanea

.

Storia Moderna

.

Storia Medievale

.

Storia Antica

.

.

.

 

Rubriche

.

.

Falsi storici

.

Storia dello Sport

.

Turismo storico

.

Stampa estera

.

.

.

 

Numeri arretrati

 

 

.

> Cultura politica società

.

N. 30 - Novembre 2007

Marco Polo in America?

L’affascinante teoria di Thierry Secretan

di Stefano De Luca

 

Marco Polo in America?

 

La teoria sembra alquanto bizzarra, ma secondo una carta geografica della Biblioteca del Congresso a Washington esaminata sin dal 1930 dall’Fbi.

 

La descrizione della carta in questione è contenuta in un articolo del settimanale francese Vds, il celebre viaggiatore veneziano avrebbe scoperto l’America...

 

Vi sarebbe approdato, sulla costa occidentale, ben 200 anni prima di Cristoforo Colombo.

 

Il Milione, l’opera nella quale Marco Polo narrò le memorie dei suoi viaggi, potrebbe allora riferirsi non solo all’Asia ma anche al continente americano, ufficialmente scoperto nel 1492?

 

Stando alla rivista Vds, il documento consegnato alla biblioteca nel 1933 dall’italo-americano Marcian Rossi “raffigura una nave a fianco di una carta che mostra una parte dell’India, la Cina, il Giappone, le Indie orientali e l’America del nord”: così è scritto nel rapporto bibliotecario dell’epoca.

 

Intitolato “carta con nave” (map with ship), il documento porta uno stemma disegnato sotto la nave, “un incrocio di lettere che dà un nome: Marco Polo.

 

Lo stretto che separa la Siberia dall’Alaska è il principale tema della carta”, afferma l’autore dell’articolo, il regista e sceneggiatore Thierry Secretan.

 

Secondo Secretan, “un’analisi con raggi ultravioletti effettuata nel 1943 dall’Fbi ha consentito di stabilire la presenza di tre ancoraggi su questa carta, che dunque è stata aggiornata nel corso del tempo”.

 

Le ipotesi contenute nel rapporto sono varie, ma l’interpretazione che vuole che Marco Polo, tornato a Venezia nel 1295, avesse riportato in Europa le prime informazioni sull’esistenza del nord America, diverse da quelle acquisite dagli esploratori nordici, non sembra poi così irreale.

 

“Se tale carta è effettivamente di Marco Polo – afferma Secretan – ciò significa che approdò in America due secoli prima di Colombo e che disegnò lo stretto che separa l’Asia dal continente americano quattro secoli prima che quest’ultimo comparisse sulle carte europee”.

 

Marco Polo non ha mai scritto, in realtà, nulla a riguardo del continente americano, né ha mai scritto di aver toccato terra nella zona dell’Alaska.

 

Ma, nel suo letto di morte, confidò ai suoi amici: “non ho scritto la metà di quello che ho visto”.

 

eOs dl

 

 

Consulenze storiche

.

.

Enti pubblici & privati

.

Università & studenti

.

.

.

 

Collabora con noi

.

.

Scrivi per InStoria

..

.

.

 

Editoria

.

.

Eos dl edita e pubblica:

.

- Manoscritti

.

- Tesi di laurea

.

Catalogo opere Eos

.

.

.

 

Links

 

Banners

 

 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA  N° 215/2005 DEL 31 MAGGIO]

.

.