N. 26 - Luglio 2007
IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI TERSATTO
Viaggio
alla scoperta della Nazareth croata
di Marco
Grilli
Le origini
Le origini del più
antico Santuario mariano in Croazia risalgono al 10
maggio 1291 quando, secondo la leggenda, nella piana
di Tersatto discese la Santa Casa di Nazareth,
traslata miracolosamente dagli Angeli. Quest’ultimi
ripresero il volo il 10 dicembre 1294 e trasportarono
quest’importante reliquia a Loreto (An), dove si trova
ancora oggi.
Secondo
l’interpretazione di Franjo Glavinich, uno dei più
celebri padri guardiani del Santuario, alla fine del
XIII sec. l’Europa era scossa da guerre e quando il
Sultano d’Egitto minacciò ai cristiani della Palestina
entrando in Terra Santa, la Sacra Casa di Nazareth: ”…fu
da quel luogo dagli Angeli spicata da fondamenti netta
e trasportata in luogo di pace e più sicuro, cioè
nell’ampiezza dell’Illirico, nel Regno della Dalmazia
citeriore..”. La traslazione avvenne quindi per
tre motivi principali: i tumulti delle guerre, il
pericolo dell’oltraggio da parte degli infedeli e la
necessità di dare un culto conveniente alla S. Casa,
così descritta: “… di pietre terrestri, di colore
olivastro, ma non tropo curiosamente fabbricata, era
parimente di figura quadrangolare; aveva da
settentrione una sola porta; d’occidente una finestra;
non aveva pavimento, né meno il solare, aveva
nondimeno il tetto con il campanile capace d’una
campana, ma non tropo grande, il soffitto poi era
adorno di certe stelle…”.
La S. Casa si fermò a
Tersatto fino al 10 dicembre 1294; questa
l’interpretazione di Glavinich: ” …io direi che
Iddio Glorioso e sublime non aveva determinato il
luogo di Tersatto per la perpetua abitazione di quella
S. Casa, ma sì bene con l’aiuto di lei ha voluto
consacrarlo, e quelli popoli oltremarini incitare alla
devozione della Vergine, e poi farla trasportare nel
luogo più opportuno, cioè in Italia per audienza di
tutto il mondo”.
Per consolare il popolo
afflitto dalla perdita di questo grande dono celeste,
il Conte Nicola I Frankopan fece edificare una
Cappella (1307-1339) nel luogo santo; lo stesso Nicola
I, bano di Croazia Slavonia e Dalmazia e Signore
feudale a Tersatto, nel 1294 aveva inviato una
spedizione in missione a Nazareth, incaricata di
confermare l’autenticità della S. Casa.
Per quanto riguarda
l’interpretazione razionale della storia, sappiamo che
al tempo delle Crociate era frequente l’evacuazione
delle reliquie da parte dei monaci e cavalieri
templari. Nel 1291 cadde Accra, ultimo baluardo dei
crociati in Terra Santa; la reliquia della S.Casa è
citata nel 1294 sulla lista della dote di Margherita
Angeli, la figlia del Despota di Epiro promessa sposa
a Filippo II d’Angiò. In quel tempo gli Angioini,
sovrani napoletani, miravano al predominio nella lotta
per la successione al trono croato-ungherese,
spalleggiati in tale impresa dal Papa e dai feudatari
croati (i Frankopan), che ebbero un ruolo fondamentale
per la genesi e la diffusione del culto della Madonna
di Tersatto. Inoltre sono fatti accertati che la costa
orientale dell’Adriatico rappresentava la via di
comunicazione più sicura tra il Levante e l’Europa e
che il principale porto papale, Ancona, vicina a
Loreto e fondamentale per il collegamento tra le due
sponde dell’Adriatico, ospitava una nutrita colonia
croata, rafforzatasi nel XV secolo.
La
chiesa della Beata Vergine Maria, Signora di Tersatto
I resti più antichi
della Chiesa attuale risalgono al XV secolo, quando
Martino Frankopan, Conte di Segna, Veglia e Modrussa,
ottenne da Papa Nicolò V nel 1431 la licenza per
edificare la Chiesa ed il Convento, dove dal 1453
furono ospitati i padri francescani del Vicariato
bosniaco. I principi Frankopan dominarono a Tersatto
fino al 1529, anno in cui questo territorio passò agli
Asburgo che provvidero a difenderlo dalla minaccia
turca.
L’odierna facciata della
chiesa (1824) in stile Biedermeier, riflette il
gusto borghese e l’affermazione della coscienza
nazionale, tipici dell’epoca. Il campanile si deve al
costruttore locale Jakov Matkovic; gli antichi portali
del XVIII secolo fungono da entrate laterali nella
navata settentrionale e nel convento. Sullo stipite
del portale destro è in bell’evidenza lo stemma dei
signori feudali Frankopan, fondatori e maggiori
donatori del convento, col motivo dei due leoni ritti
sulle zampe posteriori che spezzano il pane.
La simmetria della
facciata è ingannevole, suggerendo tre navate
all’interno; in realtà le navate sono due, quella
originaria e la sinistra, sorta dall’unione barocca
delle antiche cappelle laterali.
Nella lunetta al di
sopra dell’arco di trionfo del periodo tardogotico, si
trova la grande pala dell’Annunciazione opera
del veneziano Cristoforo Tasca (1714), che inserì con
originalità nel motivo tradizionale il trasferimento
della S. Casa. Il Santuario è chiuso da un cancello in
ferro battuto, vistosamente decorato con ornamenti a
forma di foglie e figure di angeli, donato nel 1707
dal Vescovo di Segna Martin Braikovic. Si tratta di
una delle migliori opere di questo tipo di tutto il
barocco croato.
La chiesa fu ritenuta
per secoli il luogo privilegiato di sepoltura; la
cripta sotto il pavimento del Santuario fu riservata
ai Frankopan; dalla seconda metà del XV secolo vi sono
sepolti Martin Frankopan, il fondatore del convento,
la moglie Dorotea e il nipote Bartol. La lapide, oggi
molto rovinata, presenta la coppia in rilievo e lo
scudo con la stella a sei punte, lo stemma più antico
di questi feudatari croati. Nel 1647 fu sepolto qui,
in un sarcofago bronzeo, anche Nicola IX Frankopan,
bano croato.
Verso la metà del XX
sec. il Santuario fu rivestito in marmo verde e
abbellito con un ciclo di quadri opera del pittore
zagabrese Vladimir Kirin. Risale invece al 1692 il
monumentale altare maggiore in marmo, attribuito alla
bottega del maestro goriziano Giovanni Pacassi, donato
dal giudice Ivan Uzolin. Al centro dell’altare si
trova la copia del trittico della Madonna di
Tersatto.
Per quanto riguarda il
patrimonio pittorico della Chiesa meritano un
citazione l’italiano Giovanni Pietro Telesphoro de
Pomis, autore della Pala raffigurante S. Anna e i
membri della famiglia Rovere nella Cappella di S.
Anna, e lo svizzero Serafino Schon,
pittore-francescano che risedette a Tersatto per una
decina d’anni dal 1630, lasciando grandi opere in
stile manieristico.
Il convento francescano
Il grande chiostro
barocco, terminato nella prima metà del XVII secolo, è
stato concepito da sempre come una parte del convento
all’aperto, un luogo dove i pellegrini potevano
riposare e ristorarsi. Dopo il restauro seguito
all’incendio del 1629, Serafino Schon lo addobbò con
una serie di affreschi raffiguranti scene di vita
della Madonna.
Dal chiostro si giunge
alla cappella dei doni votivi (inizio XX sec.) dove si
trovano sculture, ex-voto in argento, quadri naif
oltre ad arazzi, stampelle e modellini di navi che
testimoniano miracolose guarigioni e scampati pericoli
legati all’intercessione miracolosa della Madonna di
Tersatto. La cappella è dominata dalla bellissima
scultura gotica della Madonna di Slunj del XV secolo.
Il refettorio estivo è
un’altra delle gallerie artistiche del convento con
opere di grande valore dei pittori Tasca e Schon;
sopra il chiostro, nel corridoio che porta alle
cellette dei francescani, si trova un’altra galleria
d’arte con oli su tela di Valentin Metzinger (1730 c.a.)
ed altre opere di artisti croati contemporanei.
Dal corridoio del
convento si entra nel Tesoro dov’è custodito
l’originale del trittico della Madonna di Tersatto,
donato da Papa Urbano V ai pellegrini croati giunti a
Loreto nel 1367. Si tratta di un’icona considerata
miracolosa già a quei tempi, in quanto si credeva che
l’avesse dipinta S. Luca. Oggi gli storici dell’arte
attribuiscono quest’opera all’ambiente culturale
veneziano della prima metà del XIV secolo.
Moltissimi sono gli oggetti di valore donati al
Convento oggi conservati nel Tesoro; tra questi
ricordiamo: il reliquiario donato da Barbara Frankopan
(1485), il candelabro di Leopoldo I, l’aquila bicipite
rivestita con pietre preziose di Carlo V e il
paramento in velluto verde donato da Maria Teresa
d’Austria. Meritano un posto a parte l’unico esemplare
conservato del libro di preghiere “Il Paradiso
dell’Anima”, redatto a cura del prete Nikola Desic
e pubblicato a Padova nel 1560, il solenne manoscritto
dell’ “Historia Tersattana”, del già citato
Franjo Glavinich, oltre ai documenti di Papa Nicola V
del 1453 e la Donazione Frangepanica del 1468.
Il convento dispone di
una vasta biblioteca e di un archivio, una volta sede
della scuola filosofica e teologica francescana; al
suo esterno si apre l’ampio Parco di Maria, oasi di
pace e silenzio.
Sul colle che sovrasta
il Santuario è stata eretta la Via Crucis.
La scalinata di Petar
Krusic
Nel 1531 l’ “eroe di
Clissa” Petar Kruzic, comandante dell’esercito croato
e leggendario condottiero delle lotte contro i turchi,
dette inizio alla costruzione dei primi 128 scalini
della famosa gradinata che dal centro di Susak, la
parte di Fiume sulla sponda sinistra del fiume Rjecina,
conduce al colle di Tersatto. Lo stesso Kruzic fece
costruire anche la cappella votiva dedicata a S.
Nicola, protettore dei marinai; oggi le cappelle lungo
la gradinata sono quattro. L’inizio della Scalinata
nel centro di Susak è indicato da una cappella barocca
a forma di arco di trionfo. Il rilievo della
confortatrice dei tristi posto nella nicchia
dell’attico, ossia la Madonna con il bambino nel
grembo, suscita ammirazione nei pellegrini incitandoli
alla faticosa salita.
Il Comandante della
Bavaria, Corinzia e Carniola, Franjo Gabriel
Aichelberg, dette un contributo fondamentale per il
completamento della Scalinata nella prima metà del
XVIII secolo; oggi gli scalini sono ben 561, anche se
la tradizione popolare vuole che non si debba
conoscere il loro numero.
Nel 1710 il Vescovo di
Fiume Marotti descrisse in una dissertazione una
processione al Santuario, notando che molti dei
pellegrini raggiungevano Tersatto salendo in ginocchio
la gradinata che conduce al colle, sino a “lasciar
tracce di sangue sul selciato”. Marotti è noto
anche per aver incoronato l’effigie della Madre
Misericordiosa (1715) con le corone donate dal
Principe Alessandro Sforza.
Secondo la tradizione la
scalinata andrebbe salita dal basso verso l’alto;
ancora oggi capita di vedere pellegrini che,
attenendosi all’antica tradizione votiva, effettuano
il percorso sulle ginocchia.
L’importanza di Tersatto
ed i suoi pellegrinaggi
Ivan Devcic, arcivescovo
fiumano, così si espresse nella festa della Madonna di
Tersatto (10/7/2002): “…Nel visitare la chiesa, la
cappella dei doni votivi, il chiostro e l’interno del
convento, per un attimo avrete la sensazione di
assaporare la storia, le cui opere suscitano il
sentimento di bellezza e di stupefazione. Auguro a
tutti di vivere allo stesso tempo la verità di
Tersatto quale oasi di pace e di conforto”.
Parole sincere di
ammirazione che rivelano l’importanza ed il ruolo
svolto da questo Santuario nella vita spirituale dei
pellegrini. Tutto ciò è testimoniato anche dall’ “Historia
tersattana” che riporta le indulgenze e i
privilegi concessi dalla S. Sede (es. la possibilità
per i Padri di Tersatto d’impartire i Sacramenti,
ottenuta da Papa Sisto IV nel 1473) oltre alle Grazie
Celesti ricevute per ricorso alla Chiesa tersattana
(es. la cessazione della peste a Fiume nel 1599).
Il Santuario fu meta
d’intenso pellegrinaggio già prima dell’arrivo dei
francescani nel XV secolo; per secoli fu visitato dai
croati sia delle vicine parrocchie sia di zone più
lontane quali la Slavonia e la Backa, oltre che da
tedeschi, austriaci, ungheresi, italiani e sloveni. Il
numero dei pellegrini aumentò dopo l’arrivo del
trittico della Madonna di Tersatto nel 1367, mentre
nel 1531, con la realizzazione della scalinata,
l’accesso divenne più facile per coloro che arrivavano
dal mare (all’epoca il porto principale di Fiume si
trovava alla foce del fiume Rjecina, sotto Tersatto).
Il maggior slancio del
Tersatto di Maria si ebbe nel 1715, in seguito
all’incoronamento del quadro, in quanto Papa Clemente
XII concesse ai pellegrini il privilegio di visitare i
sette altari della basilica di S. Pietro con gli
stessi perdoni.
I privilegi pellegrini
furono amplificati da Papa Pio XI che conferì nel 1930
il titolo di basilica minor. Oggi per quanto
riguarda i pellegrinaggi ufficiali più recenti
sottolineiamo quello della gioventù francescana in
aprile, la festa della Madonna di Tersatto (10
maggio), il Pellegrinaggio dei marinai e quelli dei
fedeli provenienti dalle diverse parti della Croazia,
come l’Istria, Veglia, Karlovac, Zagabria ecc.
Particolarmente
impressionante è la festività dell’ Assunta (15
agosto), quando Tersatto è chiusa al traffico ed
invasa da moltissimi pellegrini che partecipano anche
alla tradizionale fiera e alle numerose manifestazioni
organizzate.
L’ 8 giugno 2003, a
Pentecoste, Papa Giovanni Paolo II si è recato al
Santuario in visita privata per pregare davanti
all’altare della Madonna di Tersatto; oggi un’
imponente statua del compianto Pontefice in preghiera
fronteggia la facciata della Chiesa per ricordare quel
significativo evento.
Riferimenti
bibliografici:
F.
GLAVINICH: “Historia tersattana”, Convento di
Tersatto, 1648
M.
BRADANOVIC, E. HOSKO: “Il Tersatto di Maria: il
santuario della Beata Vergine Maria e il convento
francescano”, Trsat-Rijeka, Adamic, 2002
“Il
Santuario della Madonna di Tersatto Regina
dell’Adriatico: la Nazareth croata”, Rijeka,
editore il convento francescano di Tersatto, 2004.
Depliant illustrativo |