N. 65 - Maggio 2013
(XCVI)
MADE IN ITALY: STORIA E SUCCESSO
La singolarità della cultura e della lingua italiana nel mondo
di Chiara Francesca Chianella
I
flussi
migratori
da e
per
l’Italia
alla
stregua
dei
viaggi
e
dell’espansione
coloniale
hanno
dato
modo
di
creare
una
vivace
rete
di
contatti
tra
le
persone
fisiche
attraverso
l’impiego
delle
lingue
le
quali,
fondendosi
e
diversificandosi,
hanno
dato
vita
a
straordinari
fenomeni
di
mescolanza
linguistica.
Il
contatto
fisico
non
è la
modalità
principe
con
cui
ci
si
può
approcciare
ad
una
lingua,
ma
la
sua
funzionalità
quanto
la
sua
diffusione
hanno
permesso
all’inglese,
ad
esempio,
di
espandersi
globalmente
attraverso
la
trasmissione
di
spettacoli
cinematografici
o
musicali,
al
prestigio
e
alla
moda.
Identico
discorso
si
può
fare
per
l’italiano
il
quale
ha
una
sua
forza
espansiva
che
non
rientra
solo
nel
perimetro
del
bacino
del
Mediterraneo.
Da
un’indagine
condotta
dall’Enciclopedia
Italiana
risalente
al
1987
si
evince
quali
siano
i
fattori
che
spingono
allo
studio
dell’italiano
nel
mondo.
Le
risposte
al
questionario
divulgato
dal
Ministero
degli
Affari
Esteri
alle
rappresentanze
diplomatiche
all’estero
hanno
dimostrato
che
sono
tre
i
principali
motivi
per
il
quale
ci
si
fa
affascinare
dalla
lingua
italiana:
«il
suo
destino
di
grande
lingua
di
cultura,
il
suo
destino
di
lingua
che
si
appoggia
a
una
economia,
nonostante
tutto,
in
grande
espansione,
il
suo
destino
come
lingua
delle
comunità
italiane
all’estero».
Questa
visione
d’insieme
lascia
intravedere
inoltre
che
l’italiano
è
studiato
per
motivi
professionali
ma
anche
per
libera
scelta,
sia
da
persone
non
più
giovani
oltre
che
da
studenti.
Dal
Quattordicesimo
al
Sedicesimo
secolo
la
cultura
italiana
ha
visto
fiorire
raffinate
opere
di
ineffabile
bellezza
ed
di
inestimabile
valore
la
cui
eco
è
risuonata
in
ogni
dove
europeo.
L’italiano
era
la
lingua
della Divina
Commedia, del Canzoniere,
del
Decameron,
dell’Orlando
Furioso,
della Gerusalemme
Liberata,
e di
altre
opere
fortunate
come
il Cortegiano del
Castiglione.
Tali
opere
non
solo
permettevano
il
diffondersi
della
lingua
italiana
ma
anche
della
sua
cultura
per
chi
non
poteva
accedere
alle
opere
letterarie
se
non
attraverso
le
sue
traduzioni.
L’italiano
può
esser
considerata
la
lingua
dell’arte
in
senso
lato:
ogni
artista
rinascimentale
non
poteva
far
a
meno
di
soggiornare
per
il
suo
apprendistato
a
Roma
o a
Venezia.
Vale
la
pena
ricordare
che
l’Italia
è
stata
tra
le
prime
in
Europa
a
fregiarsi
di
avere
i
fiori
all’occhiello
dei
più
prestigiosi
istituti
di
alta
formazione
culturale
come
l’Università
di
Padova
e
Bologna
all’interno
dei
quali
si
formarono
le
più
eccelse
menti
del
Medioevo
e
del
Rinascimento.
Ogni
lingua
possiede
di
per
sé
un
ritmo
e
una
sua
melodia
caratteristica:
anticamente
si
diceva
che
la
dolce
musicalità
e
dell’italiano
si
confacesse
ai
discorsi
di
materia
d’amore
e
agli
amanti,
diversamente
dal
portoghese
e
dal
francese
che
erano
ritenuti
rispettivamente
la
lingua
dei
naviganti
e
della
logica.
Inoltre
fu
di
un
italiano
l’intuizione
di
ricavare
dall’inno
a
San
Giovanni
il
nome
delle
note.
Guido
d’Arezzo,
infatti,
notò
che
ogni
inizio
delle
sei
sezioni
dell’inno
aveva
la
caratteristica
di
iniziare
con
un
suono
ascendente
rispetto
a
quello
della
sezione
precedente.
Ogni
nota,
così,
prese
il
nome
dalla
prima
sillaba
di
ogni
sezione
(UT
queant
laxis
/
REsonare
fibris
/
MIra
gestorum
/
FAmuli
tuorum,
/
SOLve
polluti
/
LAbii
reatum,
/
Sancte
Iohanmes)
fino
ad
arrivare
ai
giorni
nostri.
Il
modo
in
cui
l’ingegno
italiano
e la
cultura
nostrana
siano
state
fondamentali
per
aver
guidato
i
gusti,
le
mode
e il
pensiero
mondiale
sarebbe
una
tematica
sconfinata
da
poter
esaurire
in
poche
righe.
C’è
da
dire
che
ancora
oggi
l’Italia
è
una
delle
mete
più
apprezzate
dal
popolo
turistico,
il
made
in
Italy
non
ha
rivali
nel
commercio
e
nell’industria
del
lusso
facendo
diventare
il
nostro
paese
la
patria
del
gusto
e
della
raffinata
eleganza.
C’è
chi
dice
che
la
globalizzazione
stia
livellando
le
menti
e
non
dia
giusto
valore
alle
differenze
di
ogni
tipo.
Ogni
sfumatura
ha
la
sua
bellezza,
ogni
colore
ha
la
sua
importanza
nella
tavolozza
dei
colori
rappresentata
dal
mondo
intero.
Se
si
mischiano
tutti
i
colori
senza
criterio
viene
fuori
un
nero
impenetrabile.
Soltanto
accostando
più
colori
in
modo
chiaro
e
distinto
si
può
dar
forma
ad
un
brillante
ed
emozionante
dipinto.