N. 123 - Marzo 2018
(CLIV)
L’impresa dei Mac Alpin
sulLa costruzione della Scozia - Parte I
di Roberto Conte
Oggi
la
Scozia
ci
appare
come
un
paese
dalla
forte
identità
nazionale,
in
grado
di
resistere
a
ogni
tentativo
di
omologazione
e
forte
di
una
grande
coesione
interna.
Tuttavia,
la
sua
costruzione
richiese
l’opera
di
generazioni
e il
superamento
di
notevoli
divisioni
di
carattere
etnico,
religioso
e
culturale;
ancora
ora,
del
resto,
restano
evidenti
le
differenze
tra
la
gente
delle
Highlands
e
quella
delle
Lowlands.
Nel
corso
dell’età
classica
i
Romani
avevano
imposto
per
qualche
tempo
il
loro
dominio
su
queste
ultime,
ma
non
erano
riusciti
a
mantenere
una
propria
presenza
stabile
a
nord
del
Firth
of
Forth,
osteggiati
sempre
pervicacemente
dagli
indigeni,
da
essi
denominati
Caledoni,
e
poi,
dal
297,
Pitti;
probabilmente
i
primi
costituivano,
o
avevano
costituito,
la
tribù
principale
e
dominante
dell’intera
popolazione.
Non
è
ancora
del
tutto
chiara
l’origine
etnica
di
questa
gente:
oggi
si
tende
prevalentemente
a
considerarla
di
stirpe
celtica,
con
un
linguaggio
appartenente
al
ramo
brittonico,
ma
con
forti
elementi
di
origine
pre-indoeuropea.
La
zona
che
si
stendeva
tra
il
vallo
antonino,
costruito
nel
145
e
abbandonato
nel
180,
e il
vallo
di
Adriano,
che
ricalca
in
buona
misura
l’attuale
confine
tra
Scozia
e
Inghilterra,
era
abitata
da
genti
di
stirpe
britanna,
che
conobbero
saltuari
periodi
di
controllo
romano
sino
al
ritiro
delle
legioni,
all’inizio
del
V
secolo.
Dopo
tale
evento
si
costituirono
due
regni
principali,
quello
di
Alt
Clut,
a
ovest,
e
quello
di
Gododdin,
a
est.
I
Pitti
continuarono
a
controllare
il
territorio
a
nord
del
Firth
of
Forth,
ma a
quanto
pare
erano
divisi
in
almeno
sette
reami,
il
più
importante
dei
quali,
il
Fortriu,
sembra
esser
stato
incentrato
intorno
al
Moray
Firth.
Inoltre
nell’attuale
contea
di
Argyll,
a
ovest,
dal
IV
secolo
si
erano
stanziati
gli
Scoti,
tribù
gaelica
proveniente
dall’Irlanda,
che
avevano
fondato
il
regno
di
Dal
Riata;
oltre
a
queste
principali
entità
politiche,
esistevano
anche
comunità
più
piccole,
forse
gruppi
pitti
nel
Galloway
e
genti
di
varia
estrazione
nelle
attuali
contee
di
Stirling
e
Linlithgow.
In
questo
scenario
frammentato
si
vennero
a
inserire
prepotentemente
gli
Angli,
invasori
germanici
che,
dopo
aver
costituito
il
regno
di
Bernicia
in
Inghilterra
settentrionale,
lanciarono
una
serie
di
devastanti
attacchi
contro
i
Britanni,
travolgendo
infine
nel
638
il
Gododdin
e
assicurandosi
il
controllo
dell’attuale
Lothian.
La
situazione
rimase
così
cristallizzata
per
diverso
tempo,
con
i
vari
regni
in
continua
lotta
tra
loro
per
stabilire
l’egemonia
sull’intera
regione,
a
volte
uniti
in
precarie
alleanze
per
contrastare
quello
tra
loro
che
sembrasse
assumere
un’eccessiva
potenza.
All’inizio
erano
stati
gli
Angli,
che
unendo
la
Bernicia
alla
Deira
avevano
fondato
il
regno
di
Northumbria,
a
dare
l’impressione
di
poter
imporre
la
loro
autorità
su
tutti
gli
altri,
dopo
le
vittorie
di
Degsastan
contro
gli
Scoti
(603)
e
dei
Due
Fiumi
contro
i
Pitti
(671);
poi
questi
ultimi,
e
precisamente
gli
uomini
del
Fortriu,
si
erano
ribellati
alla
loro
egemonia
e
avevano
ottenuto
il
grande
successo
di
Nechtansmere
(685),
scalzandoli
nel
ruolo
di
potenza
dominante
dell’area.
Sotto
il
regno
di
Oengus
mac
Fergusa
(731-760)
a
quanto
sembra
essi
si
assicurarono
il
controllo
del
Dal
Riata,
ma
Alt
Clut
continuò
a
resistere
ad
ogni
tentativo
di
assoggettamento,
riportando
anche
notevoli
successi,
come
quello
di
Mocetaug
nel
750,
battaglia
in
cui
trovò
la
morte
Talorgan,
fratello
di
Oengus.
La
supremazia
pitta
sulla
regione,
dunque,
non
fu
mai
incontrastata,
e,
oltre
alle
resistenze
delle
altre
genti
del
luogo,
dalla
fine
dell’VIII
secolo
essa
si
trovò
a
dover
far
fronte
alle
sempre
più
devastanti
incursioni
dei
pirati
vichinghi.
Costoro,
dopo
essersi
assicurati
il
possesso
delle
Shetland
e
delle
Orcadi,
iniziarono
a
razziare
le
coste
della
Scozia
vera
e
propria,
assumendo
anche
il
controllo
delle
sue
zone
più
periferiche.
Furono
proprio
loro
a
dare
il
colpo
di
grazia
alla
dinastia
creata
da
Oengus
e,
indirettamente,
a
favorire
l’ascesa
di
un
casato
che
sarebbe
infine
riuscito
a
unificare
tutte
le
popolazioni
a
nord
del
Tyne
nel
regno
di
Alba.
Infatti,
nell’839
il
re
di
Fortriu,
Uen
mac
Oengusa,
guidò
l’esercito
pitto
in
una
battaglia
contro
i
Vichinghi
che
terminò
con
una
disfatta
rovinosa:
egli
stesso,
suo
fratello
Bran,
il
re
cliente
di
Dal
Riata
Aed
mac
Boanta
e
tantissimi
altri
notabili
del
regno
caddero
in
questo
scontro,
e si
aprì
subito
una
lunga
e
sanguinosa
lotta
per
la
successione
al
trono.
Da
questa
contesa
uscì
infine
vincitore
Cinaed
mac
Ailpin
(Kenneth
mac
Alpin),
in
seguito
considerato
il
fondatore
della
Scozia,
ma
la
sua
identità
e la
maniera
con
cui
riuscì
a
cingere
la
corona
sono
ben
lungi
dall’essere
così
lineari
come
appare
nella
tradizione
scozzese.
Questa
lo
considera
figlio
di
un
re
del
Dal
Riata,
Ailpin,
che
però
non
appare
in
nessuna
delle
liste
dei
re
più
antiche.
Lo
stesso
Cinaed
è
assente
da
esse,
ma
viene
ricordato
come
tale
in
una
voce
degli
Annali
dei
Quattro
Maestri,
cronaca
irlandese
del
XVII
secolo,
per
l’anno
834:
“Gofraid
mac
Fergus,
capo
di
Airgialla,
giunse
a
Alba
per
rafforzare
il
Dal
Riata,
su
richiesta
di
Cinaed
mac
Alpin”.
Anche
la
Cronaca
dei
Re
di
Alba,
che
costituisce
la
principale
fonte
sulla
storia
della
Scozia
sino
al X
secolo,
ricorda
che
costui
assunse
il
trono
di
Dal
Riata
due
anni
prima
di
ottenere
quello
di
Fortriu.
Il
resto
delle
notizie
su
Cinaed
proviene
da
fonti
risalenti
al
massimo
al
XIII
secolo,
molto
più
tarde
quindi
rispetto
ai
fatti
descritti,
e
che
più
che
la
realtà
illustrano
i
desideri
e le
convinzioni
di
chi
tali
opere
scriveva
o
commissionava.
In
particolare,
va
rigettata
l’idea
che
con
questo
sovrano
gli
Scoti
assoggettassero
i
Pitti
o
addirittura
li
sterminassero:
tanto
costui
quanto
i
suoi
immediati
successori
sono
ricordati
nelle
fonti
più
antiche
sempre
come
re
dei
Pitti,
mai
di
Alba
(come
in
seguito
verrà
denominato
il
regno)
o
tanto
meno
degli
Scoti.
Se
Cinaed
avanzò
pretese
sul
trono
del
Fortriu,
potè
farlo
solo
in
quanto
imparentato,
in
quale
grado
non
è
possibile
stabilirlo,
con
la
casa
regnante.
In
precedenza,
c’erano
già
stati
sovrani
del
Fortriu
di
origine
gaelica,
come
Causantin
mac
Fergusa
(789-820)
e
suo
fratello
Oengus
II
(820-834),
così
come
c’erano
stati
regnanti
di
derivazione
angla
(Talorgan
mac
Eanfrith)
e
britanna
(Bridei
mac
Beli).
In
verità,
le
particolari
e
complesse
regole
di
successione
presenti
presso
la
monarchia
pitta
favorivano
situazioni
di
questo
genere.
Per
lungo
tempo
si è
pensato
che
esse
fossero
basate
sul
principio
della
matrilinearità,
e
questo
ha
spinto
molti
studiosi
a
vedervi
una
prova
dell’origine
pre-indoeuropea
dei
Pitti,
ma
sembra
che
si
fondassero
invece
sulla
cosiddetta
tanistry,
in
vigore
anche
presso
altre
comunità
celtiche
e
che
prevedeva
che
i
principali
esponenti
di
un
clan
o di
un
regno
designassero
come
successore
del
leader
defunto
non
necessariamente
uno
dei
suoi
figli,
ma
qualsiasi
membro
della
sua
famiglia
che
reputassero
più
degno
della
corona.
Poteva
anche
accadere,
quindi,
che
l’erede
al
trono
fosse
il
figlio
di
una
figlia
del
monarca
in
carica,
andata
in
sposa
a un
re
straniero.
Questa
regola
aveva
il
vantaggio
di
evitare
la
possibilità
che
divenisse
re
un
minorenne,
con
tutti
i
rischi
di
instabilità
che
una
simile
situazione
avrebbe
potuto
causare,
ma
d’altro
canto
rendeva
molto
concreto
il
pericolo
di
aprire
dissidi
tra
i
vari
rami
della
casata
al
potere,
dissidi
che
poi
effettivamente
si
palesarono
in
tutta
la
loro
virulenza
nella
successiva
storia
della
nazione.
La
gaelicizzazione
dei
Pitti
non
fu
un
fatto
traumatico
e
improvviso,
ma
piuttosto
un
lunghissimo
processo
culturale,
avviato
già
dal
periodo
della
conversione
al
cristianesimo
del
re
pitto
Bridei
mac
Maelchon,
nel
565.
Anche
la
toponomastica
conferma
questo
dato:
solo
per
fare
un
esempio,
già
nel
739
gli
Annali
dell’Ulster
chiamano
la
regione
intorno
a
Perth
Atholl,
che
significa
“Nuova
Irlanda”.
Da
ciò
è
possibile
dedurre
che
i
Pitti
si
fusero
lentamente
con
i
gaelici
Scoti,
culturalmente
a
essi
superiori
e
quindi
in
grado
di
imporre
infine
la
loro
lingua
e
anche
il
loro
nome
su
tutto
il
regno.
Probabilmente
questo
processo
avvenne
prima
nelle
parti
meridionali
della
Pittavia,
attraverso
l’Atholl
sino
al
Fife,
come
sarebbe
dimostrato
dal
fatto
che
i
Mac
Alpin
mantennero
in
queste
zone
la
loro
roccaforte
nei
decenni
seguenti.
Cinaed
prese
lo
scettro
nell’843,
ma
per
almeno
cinque
anni
dovette
ancora
lottare
contro
altri
pretendenti
al
trono,
prima
di
essere
unanimemente
accettato
come
sovrano,
e
per
il
resto
della
sua
vita
fu
continuamente
impegnato
nel
combattere
i
propri
vicini,
in
un
periodo
particolarmente
convulso
e
caotico.
La
Cronaca
dei
Re
di
Alba,
la
fonte
più
antica
e
credibile,
riferisce
che
il
nuovo
re
invase
per
sei
volte
la
Northumbria,
dove
diede
alle
fiamme
Dunbar
e
prese
Melrose.
Forse
gli
Angli
dovettero
cercare
il
sostegno
dei
Britanni
di
Alt
Clut,
perché
subito
dopo
sempre
la
Cronaca
afferma
che
questi
ultimi
diedero
alle
fiamme
Dunblane.
I
principali
problemi
erano
comunque
causati
dai
pirati
vichinghi,
che,
approfittando
anche
dell’anarchia
in
cui
era
piombato
il
Fortriu,
avevano
incentivato
le
loro
incursioni
lungo
le
coste,
e
avevano
anche
assunto
il
completo
controllo
di
vaste
zone
della
regione.
Il
fatto
che
nell’849,
secondo
la
Cronaca
dei
Re
di
Alba,
le
reliquie
di
san
Colomba,
l’evangelizzatore
della
Scozia,
venissero
trasferite
dall’isola
di
Iona
a
Dunkeld
fa
capire
che
non
era
più
possibile
mantenere
il
controllo
delle
coste
occidentali,
e
infatti
tutte
le
isole
Ebridi,
il
Caithness
e
probabilmente
persino
l’Argyll,
finirono
in
questo
periodo
nelle
mani
dei
predoni
scandinavi;
sempre
la
Cronaca
riporta
che
essi
devastarono
la
Pittavia
sino
a
Clunie
e a
Dunkeld.
Si
trattava
certamente
di
una
situazione
molto
fluida,
con
alleanze
che
si
creavano
e si
disfacevano
a
seconda
delle
occasioni,
e in
cui
i
confini
tra
i
vari
potentati
erano
tutt’altro
che
ben
definiti.
La
base
del
potere
di
Cinaed
e
successivamente
del
suo
casato
sembra
essere
stata
la
zona
dello
Strathearn,
quindi
più
a
sud
di
quella
del
Fortriu
pitto,
ma
non
è
possibile
determinare
fino
a
dove
e
con
quanta
efficacia
si
estendesse
la
sua
autorità.
La
morte,
causata
da
un
tumore,
lo
colse
il
13
febbraio
858
nel
palazzo
di
Cinnbelachoir,
località
non
ancora
ben
identificata,
ma
che
probabilmente
non
si
trovava
distante
da
Scone.
Egli
lasciò
de
figli
maschi,
Causantin
e
Aed,
e
due
femmine,
una
dal
nome
ignoto
data
in
sposa
a
Rhun,
figlio
del
re
di
Alt
Clut
Arthgal,
e
Mael
Muire,
coniugata
invece
con
l’ard
righ
d’Irlanda
Aed
Finliath.
A
succedergli,
tuttavia,
sempre
in
base
alle
regole
della
tanistry,
fu
il
fratello
Domnall
(Donald).
Data
forse
anche
la
brevità
del
suo
regno,
poco
viene
detto
su
questo
personaggio:
secondo
la
Cronaca
dei
Re
di
Alba
egli
stabilì
sul
regno
i
diritti
e le
leggi
di
Aed
Find,
qualsiasi
cosa
ciò
possa
significare,
e la
Cronaca
di
Melrose
lo
definisce
un
soldato
vigoroso,
virtù
del
resto
irrinunciabile
per
chi
avesse
voluto
regnare
in
tempi
come
quelli.
Le
fonti
non
sono
neanche
tutte
d’accordo
sulla
causa
della
sua
morte:
per
la
Cronaca
di
Melrose
venne
assassinato
a
Scone,
mentre
la
Profezia
di
Berchan,
una
storia
in
versi
dell’XI
secolo
presentata
come
una
serie
di
profezie,
imputa
a
una
malattia
la
causa
del
suo
decesso.
La
Cronaca
dei
Re
di
Alba
si
limita
a
fornire
il
luogo
(il
palazzo
di
Cinnbelachoir)
e la
data
di
questo
evento,
l’aprile
dell’862,
concordando
in
questo
con
quanto
riportato
dagli
Annali
dell’Ulster.
Sembra
che
Domnall
non
lasciasse
figli
maschi,
e in
ogni
caso
il
trono
passò
a
Causantin
(Costantino),
il
primogenito
di
Cinaed,
che
ben
presto
si
trovò
a
dover
affrontare
una
nuova,
terribile
invasione
di
Vichinghi.
Mentre
la
cosiddetta
Grande
Armata
Pagana
metteva
a
ferro
e
fuoco
i
regni
anglosassoni
del
sud,
annientando
la
Northumbria
e
l’East
Anglia,
occupando
gran
parte
della
Mercia
e
mettendo
a
dura
prova
il
Wessex,
altre
bande
normanne,
condotte
da
Amlaib
(Olaf)
e
Auisle,
probabilmente
due
fratelli,
si
riversarono
con
tutta
la
loro
virulenza
sulla
Pittavia
meridionale,
dove
permasero
dal
gennaio
dell’866
al
giorno
di
san
Patrizio,
il
17
marzo,
ritirandosi
poi
in
Irlanda
solo
dopo
la
consegna
di
tributi
e
ostaggi.
C’è
addirittura
la
possibilità
che
una
sorella
del
sovrano
pitto
venisse
data
in
sposa
a
Amlaib,
poiché
alcune
fonti
affermano
che
nell’867
costui
uccise
Auisle
a
causa
di
una
disputa
su
sua
moglie,
“figlia
di
Cinaed”;
è da
chiarire
se
questo
Cinaed
sia
da
identificarsi
con
il
padre
di
Causantin
o
non
piuttosto
con
il
re
irlandese
di
Brega,
Cinaed
mac
Conainb.
La
tregua
concessa
dai
Vichinghi
agli
abitanti
della
Scozia
durò
solo
pochi
anni:
già
nell’870
Amlaib,
insieme
al
famigerato
Ivarr,
in
passato
uno
dei
capi
della
Grande
Armata
Pagana,
attaccò
Alt
Clut
e
cinse
d’assedio
Dumbarton
Rock,
la
principale
località
del
regno
britanno.
Questa
resistette
per
quattro
mesi
prima
di
essere
espugnata
dai
Normanni,
che
tornarono
in
Irlanda
con
molti
prigionieri
“Angli,
Britanni
e
Pitti”,
come
evidenziano
gli
Annali
dell’Ulster,
il
che
suggerisce
che
costoro
avessero
effettuato
razzie
anche
nei
territori
circostanti.
La
caduta
di
Dumbarton
ebbe
conseguenze
importanti
per
i
Britanni,
poiché
essi
spostarono
la
loro
capitale
a
Govan,
e il
loro
regno
prese
la
denominazione
di
Strathclyde
al
posto
di
quella
di
Alt
Clut.
Questi
disastri
a
catena
non
devono
far
credere
che
Causantin
assistesse
passivamente
ai
continui,
furiosi
attacchi
contro
il
suo
regno.
Quando
Amlaib
tornò
in
Scozia,
pare
alla
testa
di
100
navi,
per
estorcere
nuovi
tributi,
il
re
lo
affrontò
e lo
uccise
(871
o
872),
come
si
legge
nella
Cronaca
dei
Re
di
Alba.
Connessa
forse
a
questo
evento
è la
notizia,
riportata
tanto
dagli
Annali
dell’Ulster
quanto
dal
Chronicon
Scotorum,
dell’uccisione
nell’872
del
re
di
Strathclyde
Arthgal
“su
istigazione
di
Causantin
figlio
di
Cinaed”:
forse
Arthgal,
completamente
sconfitto
nell’870,
aveva
dovuto
appoggiare,
volente
o
nolente,
i
Vichinghi
nelle
loro
incursioni
in
Pittavia,
attirandosi
le
ire
del
suo
sovrano,
o
Causantin
stava
semplicemente
portando
avanti
le
mire
egemoniche,
che
erano
già
state
proprie
dei
re
del
Fortriu,
sul
piccolo
ma
coriaceo
stato
britanno,
e
tentava
di
approfittare
del
suo
particolare
momento
di
debolezza.
Una
eco
di
questa
controffensiva
di
Causantin
è
rilevabile
nella
Profezia
di
Berchan,
che
ricorda
come
questo
sovrano
riportò
tre
vittorie
sui
Vichinghi
e
una
sui
Britanni.
In
ogni
caso,
sullo
Strathclyde
iniziò
a
regnare
Rhun,
cognato
di
Causantin,
che
potrebbe
non
essere
stato
estraneo
all’eliminazione
del
padre.
La
riscossa
pitta,
se
effettivamente
ci
fu,
ebbe
comunque
un
effetto
temporaneo:
nell’875
una
nuova
ondata
di
razziatori
dubgall
(o
stranieri
neri,
come
erano
indicati
i
Danesi),
guidata
probabilmente
da
Halfdan
Ragnarsson,
provenendo
da
sud,
dove
aveva
contribuito
all’abbattimento
definitivo
della
Mercia,
si
riversò
sulla
Pittavia
e a
Dollar
inflisse
una
terribile
disfatta
a
Causantin,
con
“grande
strage
dei
Pitti”,
come
affermano
gli
Annali
dell’Ulster.
Il
sovrano
non
ebbe
neanche
il
tempo
di
riprendersi
da
questa
batosta
che
l’anno
successivo,
o
l’altro
ancora,
una
nuova
orda
di
Vichinghi
(stavolta
Finngall,
cioè
stranieri
bianchi,
e
quindi
Norvegesi)
sciamò
sulla
bassa
Pittavia:
non
è
ben
chiaro
se
Causantin
sia
caduto
in
battaglia
o
sia
stato
catturato
e
decapitato,
né
il
luogo
in
cui
questo
avvenne
(Fife
Ness,
Inverdovat,
Black
Cave),
ma
di
certo
perse
la
vita,
lasciando
il
suo
regno
nel
caos
più
completo.
Il
trono
passò
a
suo
fratello
Aed,
che
venne
soprannominato
l’alipede
o il
piede
bianco,
ma
oltre
a
ciò
poco
è
noto
di
lui.
La
Cronaca
dei
Re
di
Alba
informa
che
fu
ucciso
dopo
solo
un
anno
di
regno
nella
sconosciuta
località
di
Nrurim
(forse
Inverurie),
ma
non
rivela
l’identità
del
regicida.
Gli
Annali
dell’Ulster,
che
datano
la
sua
morte
all’878,
ne
danno
la
responsabilità
ai
“suoi
associati”,
mentre
l’Orygynale
Cronykil
of
Scotland
di
Andrew
di
Wyntoun
asserisce
che
Aed
fu
ucciso
nello
Strathallan
da
Giric
mac
Dungail.
A
questo
punto
si
apre
per
la
Scozia
un
periodo
particolarmente
oscuro
nella
sua
già
poco
documentata
storia,
periodo
che
tuttavia
dà
l’impressione
di
essere
stato
fondamentale
per
l’evoluzione
successiva
del
regno.
La
Cronaca
dei
Re
di
Alba
afferma
che
il
trono
venne
occupato
da
Eochaid,
figlio
del
re
di
Strathclyde
Rhun
e di
una
sorella
di
Causantin
e
Aed,
ma
che
altri
sostenevano
che
regnasse
Giric,
“figlio
di
un
altro”,
che
era
“alumnus
ordinatorque”
del
primo.
Cosa
volesse
indicare
il
cronista
con
questa
espressione
e
chi
fosse
questo
Giric
sono
stati
gli
argomenti
di
un
lungo
dibattito
tra
gli
storici.
Per
quel
che
riguarda
le
parole
in
latino,
esse
sono
solitamente
tradotte
come
“maestro
e
primo
ministro”,
ma
c’è
stato
chi
ha
voluto
rendere
alumnus
come
tutore,
o
chi
addirittura
vi
ha
voluto
leggere
un
errore
di
trascrizione
per
avunculus,
nel
qual
caso
Giric
sarebbe
stato
uno
zio
di
Eochaid,
e
questo
porta
alla
seconda
questione
oggetto
di
contesa
tra
gli
storici.
Nelle
fonti
Giric
viene
detto
figlio
di
Dungal
(mac
Dungail),
ma
nulla
si
sa
di
questo
padre;
per
essere
uno
zio
dell’altro
sovrano,
egli
avrebbe
dovuto
essere
figlio
di
una
figlia
(un’ulteriore
anonima,
dopo
quella
sposa
di
Rhun
e
l’altra
presunta
moglie
del
vichingo
Amlaib)
di
Cinaed
mac
Ailpin,
a
meno
che,
come
pure
è
stato
proposto,
non
si
sia
verificato
un
altro
errore
di
trascrizione,
e
Dungail
debba
essere
letto
come
Domnall,
il
sovrano
dell’858-862.
In
questo
caso,
ci
troveremmo
di
fronte
al
tentativo
di
un
ramo
secondario
della
casa
reale
di
assurgere
al
trono.
Tuttavia,
la
Profezia
di
Berchan
soprannomina
il
sovrano
che
si è
voluto
identificare
con
Giric
(in
quest’opera
nessun
re è
chiamato
per
nome)
con
l’epiteto
di
mac
Rath,
ovvero
figlio
della
fortuna,
che
si
adatterebbe
meglio
a un
individuo
del
tutto
estraneo
alla
dinastia
regnante,
e
del
resto,
leggendo
le
parole
della
Cronaca
dei
Re
di
Alba
in
modo
imparziale,
si
può
arrivare
alla
conclusione
che
Eochaid
fosse
il
legittimo
detentore
del
trono,
ma
che,
forse
a
causa
della
giovane
età,
fosse
sotto
la
tutela
di
un
abile
uomo
di
guerra
che
glielo
aveva
assicurato
sconfiggendo
e
uccidendo
Aed
e
che
aveva
tanto
potere
da
sembrare
a
molti
il
vero
sovrano,
per
quanto
non
appartenesse
alla
casa
Mac
Alpin.
Non
c’è
neanche
accordo
sulla
precisa
origine
etnica
di
Giric:
alcuni
ritengono
che
si
trattasse
di
un
pitto,
altri
di
uno
scoto.
A
favore
di
quest’ultima
ipotesi
c’è
la
notizia,
riportata
dalla
Cronaca
di
Melrose,
nella
sua
versione
D,
che
egli
“fu
il
primo
a
dare
libertà
alla
chiesa
scozzese,
che
a
quel
tempo
era
in
servitù,
sotto
i
costumi
e le
usanze
dei
Pitti”.
Alcuni
studiosi
hanno
proposto
che
egli
fosse
un
membro
del
Cenel
Loairn,
un
clan
scoto
rivale
del
Cenel
nGabrain,
quello
dal
quale
derivavano
i
Mac
Alpin,
che
aveva
il
suo
centro
di
potere
nella
Pittavia
settentrionale,
e
che
in
seguito
avrebbe
dato
vita
alla
dinastia
dei
mormaers
del
Moray,
per
lungo
tempo
rivali
della
casa
regnante
scozzese.
Per
quanto
riguarda
gli
eredi
dei
Mac
Alpin,
probabilmente
tanto
il
figlio
di
Aed,
Causantin,
quanto
suo
cugino
Domnall,
figlio
di
Causantin
I,
trovarono
rifugio
presso
la
loro
potente
zia
Mael
Muire,
in
Irlanda,
dove
furono
traslate
anche
le
reliquie
di
san
Colomba,
e
questo
spiegherebbe
anche
il
silenzio
che
tutti
gli
annali
irlandesi
mantengono
tanto
su
Eochaid
quanto
su
Giric,
evidentemente
considerati
degli
usurpatori.
Se
le
fonti
più
antiche
sono
piuttosto
avare
di
notizie
su
Eochaid
e
Giric,
quest’ultimo
ha
particolare
risalto
in
quelle
più
tarde
(segnatamente
la
Orygynale
Cronykil
of
Scotland
e la
Cronaca
di
Melrose),
dove
viene
addirittura
indicato
come
il
conquistatore
dell’Irlanda
(Hibernia)
e di
gran
parte
dell’Inghilterra.
Dietro
queste
iperboliche
asserzioni
c’è
forse
il
fatto
che
in
realtà
tanto
la
Pittavia/Alba
quanto
lo
Strathclyde
recuperarono
posizioni
lungo
la
frontiera
meridionale,
soprattutto
se
nella
Cronaca
di
Melrose
in
luogo
di
Hibernia
si
voglia
leggere
Bernicia,
come
pure
appare
in
alcune
sue
versioni.
In
effetti,
alcuni
indizi
lasciano
ritenere
che
lo
Strathclyde
riuscisse
a
inglobare
alcuni
territori
nel
Cumberland
in
precedenza
in
mano
ai
Northumbri,
portando
i
suoi
confini
meridionali
al
fiume
Eamont.