N. 90 - Giugno 2015
(CXXI)
DUE STATISTI A SOSTEGNO DELLA CULTURA
Gonella, Scalfaro e la Lumsa
di Claudio Gentile
Numerose
sono
state
le
personalità,
laiche
ed
ecclesiastiche,
che
in
oltre
settant’anni
si
sono
sedute
nel
Consiglio
di
Amministrazione
dell’Istituto
Pareggiato
di
Magistero
“Maria
SS.
Assunta”
(ora
Libera
Università
“Maria
SS.
Assunta”
-
LUMSA)
di
Roma.
Fondata
nel
1939
dal
Vicariato
di
Roma
e
dalle
Sacre
Congregazioni
per
i
Seminari
e
per
i
Religiosi
per
opera
della
Venerabile
Luigia
Tincani
e
del
Card.
Giuseppe
Pizzardo
e
riservato,
in
un
primo
momento,
solo
alle
suore,
l’Istituto
Pareggiato
di
Magistero
“Maria
SS.
Assunta”
si
trasforma
in
Libera
Università
nel
1991,
aprendo
le
porte
ai
laici
ed
ampliando
la
sua
offerta
formativa.
Nelle
presenti
brevi
note
ci
occuperemo
di
due
di
essi
ed
in
particolare
del
loro
apporto
in
questo
specifico
incarico:
Guido
Gonella
e
Oscar
Luigi
Scalfaro.
Entrambi
esponenti
di
spicco
della
politica
italiana,
in
generale,
e
della
Democrazia
Cristiana,
in
particolare.
Il
primo,
Guido
Gonella,
laureato
in
filosofia
ed
in
giurisprudenza,
nasce
a
Verona
il
18
settembre
1905.
Iscritto
alla
FUCI
e
amico
personale
dell’allora
giovane
Mons.
Giovanni
Battista
Montini,
futuro
Papa
Paolo
VI,
Gonella
divenne
redattore
de
L’Osservatore
Romano,
diretto
dal
conte
Giuseppe
Dalla
Torre.
Di
notevole
importanza
fu
la
sua
rubrica,
tra
il
1933
e il
1940,
“Acta
diurna”,
isola
di
libertà
e di
critica
al
regime.
Assistente
del
Prof.
Giorgio
Del
Vecchio
alla
cattedra
di
filosofia
del
diritto
alla
Sapienza,
fu
docente
nelle
Università
di
Bari
e
Pavia.
Partecipò
alla
guerra
di
liberazione,
fu
arrestato
per
antifascismo,
assegnato
al
confino
e
sottoposto
a
vigilanza
speciale.
Durante
gli
anni
del
regime
collaborò
con
Alcide
De
Gasperi
nella
fondazione
della
Democrazia
Cristiana
e
fondò
Il
Popolo.
Diresse
inoltre
la
rivista
Studium
e,
come
primo
Direttore,
il
settimanale
L’Osservatore
della
Domenica.
Numerosi
furono
i
suoi
incarichi
nel
partito
e
nelle
Istituzioni:
Segretario
Nazionale
(1950-1953)
e
membro
permanente
del
Consiglio
Nazionale
e
della
Direzione
della
Democrazia
Cristiana,
membro
della
Consulta
Nazionale
e
dell’Assemblea
Costituente,
Deputato
e
Vice
Presidente
della
Camera
dei
Deputati
(fino
al
1972),
Senatore
della
Repubblica
(fino
al
1979),
per
cinque
volte
Ministro
della
Pubblica
Istruzione
(dal
1946
al
1951)
e
otto
volte
Ministro
di
Grazia
e
Giustizia
(dal
1957
al
1973),
per
due
anni
anche
Ministro
per
la
riforma
della
pubblica
amministrazione,
infine
Deputato
e
Vice
Presidente
del
Parlamento
Europeo.
A
lui,
nel
1965,
si
deve
la
fondazione
dell’Ordine
dei
Giornalisti,
di
cui
divenne
il
primo
Presidente
(fino
al
1972).
Scopo,
però,
di
questo
scritto
non
è
fare
speciale
menzione
del
politico,
dell’uomo
delle
Istituzioni,
del
filosofo,
del
giurista
o
del
giornalista,
ma,
a
poco
più
di
trent’anni
dalla
morte,
del
docente
e
dell’amministratore
dell’Istituto
di
Magistero
dal
quale
germogliò
la
LUMSA.
Infatti,
sin
dai
primi
anni
di
vita
dell’Istituto
fu
prima
assistente,
“per
le
esercitazioni”,
del
Prof.
Mariano
Cordovani
per
la
filosofia
teoretica
e
del
Prof.
Antonino
Sammartano
per
la
pedagogia
nell’anno
accademico
1942/1943
e,
poi,
docente
di
Istituzioni
di
Diritto
pubblico
e
legislazione
scolastica
negli
anni
accademici
1943/1944,
1944/1945
e
1945/1946
e
cioè
fin
quando
fu
chiamato,
il
13
luglio
1946,
ad
assumere
la
carica
di
Ministro
della
Pubblica
Istruzione
nel
primo
governo
repubblicano.
Non
solo,
ma
dal
1977
alla
sua
morte,
avvenuta
nel
1982,
fu
anche
Consigliere
di
Amministrazione,
su
nomina
del
Cardinale
Vicario
di
Roma.
Nei
programmi
dei
corsi,
a
firma
di
Gonella,
conservati
nell’Archivio
della
LUMSA,
è
possibile
verificare,
ictu
oculi,
per
la
materia
insegnata,
il
mutamento
costituzionale
vissuto
in
quegli
anni,
oltre
che
intravedere
il
pensiero
e la
formazione
del
docente.
Per
l’anno
1943/1944
il
programma
prevedeva
“1)
la
concezione
cristiana
del
diritto
e
dello
Stato;
2)
nozioni
di
diritto
pubblico
(tenendo
presenti
i
programmi
per
gli
esami
di
abilitazione
e
concorso);
3)
Legislazione
scolastica:
il
problema
della
libertà
della
scuola
(nozioni
dottrinali
e
sintesi
storica
dalla
legge
Casati
ai
giorni
nostri)”;
quello
del
1944/1945
“1)
Nozioni
generali:
Diritto,
Società
e
Stato;
elementi
dello
Stato;
Forme
e
fini
dello
Stato;
Forme
di
Governo;
2)
Elementi
costitutivi
dello
Stato
italiano:
La
Corona;
Gli
organi
di
governo;
Gli
organi
legislativi;
Gli
organi
giurisdizionali;
La
pubblica
amministrazione;
3)
Rapporti
fra
Stato
e
Chiesa
(considerazioni
teoriche
e
storiche):
Lettura
e
commento
dei
Patti
Lateranensi;
4)
Principi
di
legislazione
scolastica:
la
libertà
della
scuola
ed i
diritti
della
famiglia,
dello
Stato
e
della
Chiesa”.
Infine
il
programma
dell’anno
1945/1946
comportava
lo
studio:
“1)
Natura
ed
elementi
del
diritto
e
dello
Stato;
2)
L’ordinamento
costituzionale
dello
Stato
italiano;
3)
La
riforma
costituzionale;
4)
La
revisione
della
Legislazione
ecclesiastica;
5)
Lettura
e
commento
dei
Patti
Lateranensi”.
Forse
per
la
particolare
materia
insegnata
(Diritto
pubblico
in
un
Magistero
per
suore),
forse
per
il
poco
tempo
in
cui
ha
insegnato,
forse
per
il
periodo
bellico
che
si
stava
vivendo
o
forse
anche
perché
il
numero
di
laureate
era
piuttosto
esiguo
(siamo
infatti
a
pochi
anni
dall’inizio
dei
corsi),
dai
documenti
conservati
in
Archivio
non
risultano
tesi
di
laurea
seguite
da
Gonella,
mentre
partecipò,
invece,
a
tre
commissioni
di
laurea:
il
14 e
il
25
novembre
1944
e il
10
novembre
1945.
Come
Consigliere
di
Amministrazione,
Gonella,
compatibilmente
con
i
suoi
incarichi
istituzionali,
fu
sempre
attivo
in
Consiglio.
Interessante
un
suo
intervento
nella
prima
riunione
a
cui
partecipò
con
il
nuovo
incarico.
Discutendo,
infatti,
sul
programma
del
corso
di
aggiornamento
per
le
Insegnanti
delle
Scuole
Secondarie
che
il
Magistero
organizzava
ogni
anno
-
quell’anno
sul
marxismo
-
Gonella
fece
mettere
a
verbale
l’auspicio
“che
da
parte
del
Magistero
“Maria
SS.
Assunta”
si
faccia
un
voto
al
S.
Padre
perché
promulghi
un
documento
-
come
fu
il
Sillabo
–
nel
quale
siano
indicate
le
tesi
del
marxismo
che
i
cattolici
non
possono
accettare”.
Nella
seduta
successiva
alla
sua
improvvisa
scomparsa,
il
Presidente,
Card.
Ciappi,
rievocò
con
“commosse
parole
la
figura
del
consigliere,
Sen.
Guido
Gonella”
e “a
nome
di
tutto
il
Consiglio
il
Presidente
esprime
viva
riconoscenza
al
Sen.
Gonella
per
avere
generosamente
offerto
al
nostro
Magistero
il
contributo
della
sua
saggezza
umanità
e
vasta
competenza”.
Alle
parole
del
Presidente
si
associò
il
Direttore
dell’Istituto,
Giorgio
Petrocchi,
il
quale
lo
ricordò
come
“prestigioso
docente
di
Istituzioni
di
diritto
pubblico
e
legislazione
scolastica
nel
suo
sorgere
[del
Magistero,
nda]
e
lo
ebbe
anche
amico
sincero
nell’esplicazione
delle
importanti
cariche
che
aveva
ricoperto,
soprattutto
come
Ministro
della
Pubblica
Istruzione”.
“Ricordiamo
il
Sen.
Gonella
-
proseguiva
Petrocchi
-
come
interessato
politico
che
ha
combattuto
sempre
a
viso
aperto
e
non
conservando
mai
alcun
rancore,
anzi
distinguendosi
sempre
per
le
sue
doti
di
tolleranza
e di
umana
comprensione
che
erano
una
caratteristica
della
sua
indole
umana.
Per
queste
sue
prerogative
di
squisitezza
e di
dolcezza,
siamo
certi
che
il
Signore
lo
abbia
accolto
nel
suo
seno”.
Le
parole
di
Petrocchi
ben
sintetizzano
il
Gonella
personaggio
pubblico,
cristiano,
uomo.
Un
altro
uomo
politico
amico
di
lunga
data
della
LUMSA
fu
il
Presidente
Emerito
della
Repubblica
Oscar
Luigi
Scalfaro.
Tutti,
infatti,
conoscono
Oscar
Luigi
Scalfaro
come
Padre
Costituente,
Presidente
della
Camera
per
pochi
giorni
nel
1992,
Presidente
della
Repubblica
dal
1992
al
1999
e
membro
di
numerose
compagini
governative,
ma
pochi
sapranno
che
Scalfaro
fu
anche
molto
vicino
al
Magistero
“Maria
SS.
Assunta”
prima
e
alla
LUMSA
poi.
Il
futuro
Presidente
Scalfaro
partecipò
“con
molto
piacere”,
come
Ministro
della
Pubblica
Istruzione
- fu
il
primo
Ministro
a
farlo
–
all’inaugurazione
dell’anno
accademico
1972/1973,
il
12
dicembre
1972,
durante
la
quale
furono
anche
consegnate
le
Medaglie
d’oro
dell’Istituto
agli
Em.mi
Cardinali
Pizzaro
(alla
memoria)
e Di
Iorio,
alla
Madre
Tincani
ed
ai
docenti
Milone
(già
Direttore),
Arnaldi,
Bacci
e
Gedda,
che
lasciavano
l’insegnamento.
Rivolgendosi
agli
astanti,
al
termine
del
suo
intervento,
augurò
“di
cogliere
il
vero
e il
buono
ovunque
sia
e di
non
disgiungere
mai
la
capacità
e la
sete
del
cervello
di
conoscere
il
vero,
dalla
capacità
del
cuore
di
amare
il
bene”.
Per
motivi
di
spazio
mi
limiterò
a
riferire
solo
alcuni
eventi
di
questo
diuturno
e
proficuo
rapporto
di
amicizia,
tralasciando
altre,
seppur
significative,
testimonianze.
Da
questo
primo
incontro
nel
1972,
Scalfaro
continuò
a
seguire
negli
anni
seguenti
le
sorti
del
“Maria
Assunta”.
I
legami,
tuttavia,
divennero
più
stretti
quando,
a
causa
dell’improvvisa
scomparsa
di
Guido
Gonella
nell’agosto
del
1982,
il
Cardinale
Vicario
di
Roma,
Ugo
Poletti,
nominò
Scalfaro
membro
del
Consiglio
di
Amministrazione
del
Magistero.
Resterà
tale
fino
al
1994
e
poi,
dopo
il
settennato
sul
Colle,
dal
1999
al
2003
su
nomina
dell’Associazione
“Luigia
Tincani
per
la
promozione
della
cultura”.
Da
quanto
è
possibile
verificare
in
archivio,
il
Presidente
Scalfaro
partecipò
con
assiduità
ai
Consiglio
di
Amministrazione,
interessandosi
sempre
a
tutti
gli
argomenti
in
discussione,
tanto
che
nella
consiliatura
che
si
aprì
nel
1992
fu
eletto
Vice
Presidente.
A
testimonianza
del
suo
interesse
per
le
sorti
del
“Maria
Assunta”
piace
riportare
quanto
fece
mettere
a
verbale
nel
Consiglio
di
Amministrazione
del
24
ottobre
1989:
“…il
nostro
Istituto
Universitario
deve
fondare
il
proprio
prestigio
puntando
molto
sull’alta
qualificazione
dei
docenti
e
sul
loro
serio
impegno
nella
ricerca…”.
Eletto
alla
più
alta
magistratura
dello
Stato,
Scalfaro
non
presentò
le
dimissioni
da
consigliere
e fu
sostituito
solo
al
termine
della
consiliatura
nel
1994.
Da
Presidente
della
Repubblica
visitò
la
sua
“amatissima
Università”
ben
quattro
volte:
poche
settimane
dopo
l’elezione,
il
19
novembre
1992,
all’inaugurazione
dell’anno
accademico
1992/1993,
il 2
dicembre
1993
alla
consegna
del
Premio
Borsellino
(I
edizione),
il
14
dicembre
1995
per
l’inaugurazione
della
Facoltà
di
Giurisprudenza
ed
il
26
gennaio
1999,
nel
60°
di
fondazione,
per
l’inaugurazione
dell’anno
accademico
1998/1999
nella
nuovissima
e
ristrutturata
sede
di
via
Pompeo
Magno.
Durante
l’inaugurazione
della
Facoltà
di
Giurisprudenza,
il
Presidente
Scalfaro
dapprima
ringraziò
tutti
per
l’accoglienza
“in
una
casa
alla
quale
voglio
molto
bene”
e
poi,
partendo
dalla
sua
esperienza
nell’Assemblea
Costituente
e
dalle
sofferenze
che
patirono
i
Costituenti
negli
anni
precedenti,
ricordò
a
tutti
l’importanza
del
diritto
in
funzione
dell’uomo
e la
centralità
della
persona
nella
Costituzione
italiana.
Al
termine
del
suo
discorso
così
si
rivolse
alle
nuove
matricole
di
Giurisprudenza:
“Vi
auguro
di
credere
nelle
cose
che
studiate.
Vi
auguro
di
sapere.
E vi
auguro
di
non
avere
mai
la
certezza
di
sapere.
Perché
gli
uomini
che
sanno
sono
una
ricchezza,
gli
uomini
che
sanno
di
sapere
sono
una
patologia.
...
Vi
auguro
di
avere
l’ottimismo…
Vi
auguro
di
essere
non
soltanto
giovani
di
speranza…
vi
auguro
di
essere,
voi
giovani,
la
speranza”.
Dopo
il
2003
i
rapporti
non
si
interruppero,
tanto
che,
non
potendo
partecipare
personalmente
all’Udienza
che
Papa
Benedetto
XVI
concesse
alla
LUMSA
in
occasione
del
70°
di
fondazione,
l’ormai
Senatore
a
vita
Scalfaro
inviò
un
videomessaggio
trasmesso
nell’Aula
Paolo
VI
in
Vaticano
prima
dell’arrivo
del
Pontefice.
Egli
augurò
alla
LUMSA
di “essere
sempre
una
presenza
viva,
autorevole,
del
pensiero
cristiano,
della
cultura
cristiana,
e di
avere
le
porte
sempre
spalancate
verso
altri
pensieri,
verso
altro
credo,
pronti
al
confronto,
competitivo,
pieno
di
amore,
cercando
sempre
le
comuni
radici
del
vero,
del
bello,
del
giusto”.
Sempre,
infatti,
Scalfaro
ebbe
ben
presente
il
ruolo
della
LUMSA,
tanto
che
nel
messaggio
che
inviò
per
l’inaugurazione
dell’anno
accademico
1996/1997,
scrisse:
“Tale
circostanza
[il
58°
anniversario
di
fondazione,
nds]
invita
a
dire
un
grazie
molto
sentito
per
questa
luminosa
presenza
in
Roma
di
una
Università
tanto
impegnata
nella
promozione
e
divulgazione
della
cultura,
è
prezioso
il
particolare
impegno
per
lo
studio
del
pensiero
cattolico,
nonché
quello
di
operare
con
intelletto
di
amore
per
la
cristiana
formazione
di
tanti
studenti
affinché
siano
a
loro
volta
efficaci
testimoni
dei
valori
fondamentali
della
persona
umana,
vivendo
la
professione
secondo
principi
etici
per
essere
cittadini
sensibili
ai
problemi
della
società
nella
quale
vivono
e
pronti
a
servirla
per
il
bene
comune”.
Sono
stati
questi,
a
ben
vedere,
gli
ideali,
che
hanno
segnato,
nel
corso
degli
anni,
l’impegno
del
Presidente
Oscar
Luigi
Scalfaro
nella
LUMSA
e,
in
fin
dei
conti,
per
l’Italia.
È
difficile
poter
verificare
per
tabulas
quale
sia
stato
il
contributo
fattivo
dato
da
questi
due
uomini
delle
Istituzione
per
lo
sviluppo
del
secondo
Ateneo
cattolico
d’Italia,
pur
tuttavia
riteniamo
che
la
loro
presenza
nel
Consiglio
di
Amministrazione
su
nomina
della
Proprietà
non
possa
che
aver
giovato
alla
vita
della
LUMSA.
Riferimenti
bibliografici