N. 66 - Giugno 2013
(XCVII)
lONDINIUM
ALLA SCOPERTA DELL'antica LONDRA
di Massimo Manzo
Indagare
la
storia
di
Londra
in
epoca
antica
significa
addentrarsi
in
uno
scenario
affascinante,
di
certo
ancora
poco
noto
al
grande
pubblico
rispetto
alle
più
celebri
vicende
della
Londra
medievale
e
moderna.
Inaspettatamente,
si
scopre
così
la
realtà
di
un
centro
ricco
e
prospero,
che
ebbe
grandissima
importanza
nell’esperienza
storica
della Britannia
romana,
attraversando
i
quasi
quattrocento
anni
che
vanno
dalla
sua
conquista
al
suo
abbandono
dovuto
all’irreversibile
crisi
dell’impero
d’occidente.
Nel
lungo
percorso
che
accompagna
la
vita
della
Londra
romana
possiamo
infatti
individuare
almeno
tre
periodi,
i
quali
svelano
in
modo
illuminante
lo
sviluppo
e
l’ascesa
della
città.
Tutto
cominciò
nel
43
d.C.,
quando
l’imperatore
Claudio
decise
di
avviare
la
definitiva
campagna
di
conquista
della
Britannia.
Nonostante
il
primo
a
sbarcare
sulle
coste
inglesi
in
armi
fosse
stato
Cesare
quasi
cento
anni
prima,
nel
55
a.C.,
la
sua,
più
che
una
spedizione
militare,
era
stata
un’esplorazione
geografica,
che
non
aveva
portato
all’instaurazione
del
dominio
diretto
di
Roma
ma
ad
una
intensificazione
dei
rapporti
commerciali
e
politici
con
le
numerose
tribù
che
abitavano
il
sud
dell’isola.
Successivamente
era
stato
Caligola,
nel
39/40
d.C.,
ad
anelare
all’occupazione
del
suolo
britannico,
ma
in
quel
caso
non
si
arrivò
nemmeno
allo
sbarco
dalla
Gallia.
Durante
il
regno
di
Claudio,
dunque,
le
legioni
romane
invasero
la
Britannia,
trionfando
in
numerose
battaglie
e
instaurando
nella
parte
meridionale
dell’isola
una
provincia
imperiale.
La
maggioranza
degli
storici
ritiene
che
fu
proprio
in
questo
primo
periodo
che
nell’attuale
territorio
di
Londra
iniziò
a
formarsi
un
agglomerato
urbano,
prima
abitato
esclusivamente
da
militari,
ma
che
subito
dopo
si
aprì
ai
commerci
e
agli
scambi
in
modo
sempre
più
ampio.
Avanzando
vittoriosamente
verso
nord
per
attraversare
il
Tamigi,
i
romani
avevano
costruito
un
ponte
proprio
nei
pressi
dell’attuale
London
Bridge,
e fu
attorno
a
questo
che
sorse
la
prima
urbanizzazione
dell’area.
La
scelta
di
quel
sito
era
dettata
non
solo
da
ragioni
strategico-militari
ma
soprattutto
dalla
conformazione
geografica,
che
costituisce
la
ragione
principale
del
suo
sviluppo.
Posto
vicino
alla
costa
orientale
della
Britannia,
quel
territorio
era
aperto
ad
un
rapido
collegamento
con
le
rive
del
continente
europeo
(Gallia
romana),
e
congiunto
al
contempo
con
le
principali
strade
che
portavano
verso
l’entroterra.
Disponeva
inoltre
di
un
eccellente
porto
naturale,
indispensabile
per
farvi
affluire
in
sicurezza
convogli
e
merci.
Il
luogo
fu
battezzato
Londinium,
romanizzazione
di
una
parola
celtica
ancora
oscura
agli
studiosi,
ma
che
indicherebbe
un
legame
diretto
e
strettissimo
con
il
Tamigi.
Il
primo
periodo
di
vita
di
Londinium
fu
però
breve:
nel
61
d.C.
infatti,
appena
diciott’anni
dopo
lo
sbarco
delle
legioni,
una
rivolta
guidata
da
Boudicca,
regina
della
tribù
degli
Iceni,
mise
in
seria
difficoltà
gli
occupanti
romani
costringendoli
a
ritirarsi
da
alcuni
centri
e a
subire
numerose
perdite.
In
quel
frangente
anche
la
capitale
romana
della
Britannia,
che
allora
era
Camulodunum
(attuale
Colchester)
fu
distrutta
dai
rivoltosi,
talché
Il
governatore
della
provincia,
Gaio
Svetonio
Paolino,
decise
di
abbandonare
Londinium
condannandola
alla
devastazione.
I
rivoltosi
la
rasero
al
suolo,
massacrandone
la
popolazione.
Lo
storico
Tacito,
raccontando
le
vicende
relative
alla
ribellione,
che
si
conclusero
con
la
morte
di
Boudicca
e il
ristabilimento
dell’autorità
imperiale
in
Britannia,
indirettamente
ci
trasmette
una
testimonianza
preziosissima
su
Londinium,
affermando
che
alla
vigilia
della
sua
distruzione
essa
era
una
fiorente
cittadina
in
piena
espansione,
molto
frequentata
e
già
crocevia
commerciale
di
una
certa
importanza.
Tacito
aggiunge
inoltre
che
all’epoca
Londra
era
priva
di
mura,
il
che
confermerebbe
un
suo
“status”
in
divenire.
Gli
archeologi
hanno
individuato
questo
primo
insediamento
presso
Hyde
Park,
nel
cuore
della
moderna
City.
Nonostante
il
doloroso
disastro,
l’antica
Londra
doveva
ancora
conoscere
il
suo
periodo
più
roseo.
Soffocata
la
rivolta,
infatti,
si
provvide
ad
una
rapida
ricostruzione,
che
portò
ad
uno
sviluppo
economico
senza
precedenti.
Dalle
ceneri
del
vecchio
insediamento,
come
una
Fenice,
risorse
allora
una
Londinium
la
cui
prosperità
sembrava
in
continua
ascesa.
La
prova
tangibile
della
rapida
crescita
in
termini
di
influenza
economica
e
politica
fu
il
trasferimento
qui
della
capitale
della
Britannia:
Londinium
scalzava
così
Camulodunum
divenendo
la
prima
città
nell’isola
e
l’unica
sede
della
zecca
in
tutta
la
provincia.
Nel
II
secolo
d.C.,
momento
in
cui
raggiungeva
il
massimo
dell’espansione
contando
sessantamila
abitanti,
a
Londinium
si
svolgevano
attività
incredibilmente
simili
a
quelle
dell’odierna
City.
A
detta
di
molti
studiosi,
infatti,
l’antica
Londra,
essendo
la
principale
“piazza
d’affari”
in
Britannia,
viveva
non
solo
di
esportazioni
e
importazioni
o
producendo
direttamente
beni,
ma
soprattutto
di
attività
che
oggi
definiremmo
“finanziarie”.
I
cosiddetti
negotiatores
romani
che
la
popolavano
erano
quindi
concessionari
di
contratti
governativi,
speculatori
terrieri,
banchieri,
usurai,
molto
simili
ai
broker
o ai
businessmen
di
oggi.
Dagli
scavi
e
dagli
studi
compiuti
sono
inoltre
emersi
resti
di
numerosi
edifici
pubblici
e
privati,
che
sorgevano
proprio
nel
centro
dell’attuale
City,
invisibili
agli
occhi
del
visitatore
contemporaneo
perché
sommersi
dalla
città
moderna.
Si
tratta
di
costruzioni
spesso
di
notevole
entità,
come
il
foro
e la
basilica,
ritenuta
la
più
grande
fra
quelle
a
nord
delle
Alpi,
tra
l’attuale
Leadenhall
Street
e
Lombard
Street,
il
palazzo
del
governatore,
proprio
in
corrispondenza
di
Cannon
Street
station,
e
ancora
l’antico
anfiteatro,
di
cui
Guildhall
Yard
mantiene
la
forma,
o i
bagni
pubblici
presso
Upper
Thames
Street.
Ciò
che
più
colpisce
tra
tutte
le
testimonianze
d’epoca
romana
è
però
la
cinta
muraria,
costruita
nel
III
secolo
d.C.
a
difesa
della
città
dalle
incursioni
dei
Sassoni,
e
oggi
visibile
in
molti
punti.
Si
trattò
di
un’opera
colossale,
utilizzata
e
rimaneggiata
anche
in
epoche
successive,
che
racchiudeva
Londinium
in
un’area
di
circa
130
ettari,
con
bastioni
e
mura
alte
sei
metri
e
spesse
quasi
tre.
Attorno
al
London
Wall
c’erano
sei
porte,
che
si
trovavano
a
Ludgate,
Newgate,
Aldersgate,
Cripplegate,
Bishopsgate
e
Aldgate,
in
corrispondenza
delle
principali
vie
di
comunicazione
con
gli
altri
centri
della
provincia.
Durante
il
III
e il
IV
secolo
d.C.
le
vicende
storiche
di
Londinium
riflessero
le
difficoltà
attraversate
dall’impero
romano,
come
la
grande
crisi
economica
iniziata
sotto
i
Severi,
le
continue
lotte
per
la
successione
imperiale
(che
spesso
comportavano
la
secessione
temporanea
di
molte
province
dal
potere
centrale)
o
ancora
le
sempre
più
frequenti
scorrerie
dei
barbari,
figlie
della
crescente
debolezza
politica
dell’impero.
Nonostante
la
Britannia
fosse
parte
di
questi
sconvolgimenti,
e
divisa
prima
in
due
e
poi
in
quattro
province
diverse,
Londinium
continuò
ad
essere
il
principale
centro
cittadino
e a
godere
di
una
relativa
prosperità.
Nel
IV
secolo
le
fu
conferito
addirittura
il
prestigioso
titolo
di
Augusta,
che
probabilmente
incrementò
il
suo
status
giuridico
e
amministrativo.
Ancora
in
epoca
cristiana
ebbe
qui
sede
un
vescovado,
e
proprio
un
certo
Restitutus,
vescovo
di
Londinium,
fu
uno
dei
tre
inviati
dalla
Britannia
all’importante
Concilio
che
si
tenne
ad
Arles
nel
314.
Quando
però
il
collasso
dell’impero
si
fece
irrimediabile,
anche
il
destino
di
Londinium
apparve
segnato.
Nel
410
d.C.
i
romani
decisero
di
abbandonare
definitivamente
la
Britannia,
impossibile
ormai
da
presidiare
e
difendere.
Insieme
a
loro,
la
stessa
civiltà
lasciò
l’isola,
tanto
che
dopo
appena
vent’anni
si
era
già
smesso
di
utilizzare
la
moneta
quale
mezzo
di
scambio
ritornando
al
baratto.
Londinium
si
spopolò
in
fretta,
trasformandosi
in
un
cumulo
di
rovine.
Ma,
come
era
avvenuto
nel
61
d.C.,
la
sua
fine
fu
solo
apparente.
Da
quegli
stessi
ruderi
ancora
circondati
dall’imponente
vallo,
risorse
infatti
una
città
che
in
futuro
sarebbe
stata
essa
stessa
il
centro
di
un
impero.