N. 72 - Dicembre 2013
(CIII)
LIONEL ANDRéS MESSI
Un Maradona dei giorni nostri
di Andrea Bajocco
Se è
vero
che
il
fútbol
argentino
si
può
riassumere
con
il
solo
nome
di
Diego
Armando
Maradona
(che
quasi
da
solo
è
riuscito
nell’impresa
di
scrivere
le
pagine
più
importanti
della
Nazionale
albiceleste,
meritandosi
di
diritto
il
titolo
di
miglior
calciatore
di
tutti
i
tempi),
è
anche
vero
che
questa
sua
unicità,
da
qualche
anno
a
questa
parte,
ha
iniziato
a
vacillare
causa
l’esplosione
di
un
altro
meraviglioso
personaggio:
Lionel
Andrés
Messi.
Non
che
questo
dispiaccia
all’eroe
di
Argentina
Vs
inghilterra,
contando
che
è
Maradona
stesso
il
primo
a
battezzare
Messi
come
suo
unico
vero
“erede”,
preferendolo
addirittura
al
marito
di
Giannina,
sua
secondogenita,
Sergio
El
Kun
Aguero.
Effettivamente
la
somiglianza
tra
i
due
è
straordinaria
sia
per
la
“poca”
prestanza
fisica
sia
per
numeri
e
modo
di
giocare.
Così
simili
da
arrivare
a
segnare
reti
praticamente
identiche.
Sebbene
si
parli
di
situazioni
notevolmente
diverse,
in
contesti
meno
importanti,
La
Pulce
è
infatti
riuscita
nell’impresa
di
riprodurre
le
due
massime
perle
del
predecessore;
le
due
realizzazioni
con
le
quali
Maradona
affossò
l’inghilterra
nel
Mondiale
di
Messico
’86.
Entrambe
sono
state
messe
a
segno
nella
stagione
2006/07,
la
stagione
della
definitiva
consacrazione
del
neanche
ventenne
Lionel
Messi.
Partiamo
dal
“Gol
del
Secolo”:
era
il
18
aprile
2007
quando,
durante
la
semifinale
di
Copa
del
Rey
(la
coppa
nazionale
spagnola)
contro
il
Getafe,
Messi
riproduceva,
siglando
il
momentaneo
2-0,
il
più
bello
e
famoso
gol
di
Maradona,
dando
vita
alla
leggenda
di
Messidona,
come
i
più
nostalgici
hanno
ribattezzato
il
nuovo
folletto
del
calcio
mondiale.
Poco
importa
del
5-2
finale
e
poco
importa
se
col
4-0
del
ritorno
il
Getafe
sarebbe
poi
approdato
in
finale
a
scapito
del
Barça
di
Messi.
È
impressionante
constatare
come
l’azione
parta
dalla
stessa
zona
(vicino
al
cerchio
di
centrocampo,
nella
propria
metà
campo),
si
sviluppi
con
entrambi
i
giocatori
che
superano,
non
curanti
del
numero,
avversari
su
avversari
e,
trovatisi
a tu
per
tu
con
il
portiere,
lo
superino
senza
problemi
ed
esitazioni.
Camp
Nou
in
delirio;
campioni
del
calibro
di
Samuel
Eto’o,
esultando,
si
portano
le
mani
tra
i
capelli,
consapevoli
di
essere
di
fronte
a un
fenomeno
vero;
i
notiziari
e i
quotidiani
sportivi
di
tutto
il
mondo
celebrano
il
nuovo
Maradona,
esaltandone
le
gesta.
Appena
due
mesi
dopo,
il 9
giugno,
durante
un
derby
contro
i
rivali
cittadini
dell’Espanyol,
Messi
“copierà”
da
Maradona
anche
il
suo
gesto
più
“contestato”
dal
mondo
calcistico:
la
Mano
de
Dios.
il
teatro
è
sempre
l’imponente
stadio
di
Barcellona,
il
Camp
Nou.
il
risultato
è
fermo
sullo
0-1
per
effetto
della
rete
segnata
da
Raul
Tamudo,
capitano
dei
blanquiazules.
L’azione,
un
po’
caotica,
si
conclude
con
un
cross
dalla
destra
di
Zambrotta
e
con
Messi
che,
dopo
una
deviazione,
salta
e
deposita
in
rete.
Non
ci
sarebbe
nulla
di
strano
se
non
ci
fossero
le
proteste
dei
giocatori
dell’Espanyol
(in
primis
del
portiere
Kameni).
i
replay
riveleranno
come
La
Pulce
abbia
toccato
la
palla
non
di
testa
ma
con
la
mano
sinistra,
non
a
caso
la
stessa
mano
sinistra
usata
all’epoca
dal
Pibe
de
Oro.
Molti
condanneranno
tale
gesto,
definendolo
antisportivo,
mentre
i
più
romantici
vi
vedranno
una
sorta
di
“tributo”
a
Maradona,
come
la
citazione
di
un
grande
attore
o la
cover
di
un
grande
artista.
Messi
Vs
Maradona
vede
peraltro
il
primo
clamorosamente
in
vantaggio
per
quanto
riguarda
il
“Pallone
d’Oro”.
Tuttavia,
si
tratta
di
una
vittoria
“morale”
dato
il
fatto
che
nel
3-0
a
favore
di
Messi
c’è
da
considerare
che
ai
tempi
di
Maradona
non
si
poteva
assegnare
la
vittoria
a
giocatori
extreuropei.
A
prescindere
da
somiglianze
e
differenze
(specialmente
caratteriali,
con
Messi
che
fa
parlare
di
sé
esclusivamente
per
le
gesta
all’interno
del
rettangolo
di
gioco,
al
contrario
del
predecessore),
tra
i
due
argentini
più
grandi
di
sempre,
con
l’arrivo
della
primavera
2012
è
sbocciato
un
ennesimo
record
a
favore
di
Messi
che,
con
la
tripletta
rifilata
al
Granada,
ha
superato
tutti
i
giocatori
della
storia
del
Barça
come
miglior
marcatore
della
storia
del
club.
E
non
è di
certo
un
caso
che
questo
record
vada
a
scapito,
tra
gli
altri,
di
un
altro
grandissimo
della
storia
del
Barcellona.
Di
chi
si
tratta?
Di
Diego
Armando
Maradona,
ovviamente...