N. 88 - Aprile 2015
(CXIX)
LIGABUE LIVE 2015
SULLA PRIMA DELLE TRE DATE ROMANE
di Andrea Bajocco
Undici mesi dopo la doppia data allo Stadio Olimpico di
Roma,
Ligabue
e la
sua
band
tornano
nella
Capitale
per
tre
date
(tutte
sold
out)
al
Palalottomatica.
La
prima
delle
tre,
andata
in
scena
il
16
aprile,
vede
un
pubblico
che,
come
sempre
accade
durante
i
concerti
del
Liga,
si
presenta
variegato,
di
tutte
le
età.
Sono
presenti
infatti
gruppi
di
amici
e
coppie,
famiglie
e
fan
solitari.
Tutto
in
pieno
stile
Ligabue
Vedere Ligabue dal vivo, per chi segue il “Rocker di Correggio”
dai
primi
anni
‘90,
è
sempre
un’emozione;
vederlo
in
un
palazzetto
da
cui
mancava
dal
2007
(anno
del
celebre
Elle
Sette
tour
che
lo
ha
visto
protagonista
di
14
date
egualmente
divise
tra
Milano
e
Roma)
lo è
ancor
di
più.
Il
senso
intimistico
che
offre
una
location
al
chiuso
non
lo
potranno
mai
esprimere
uno
stadio,
né
tantomeno
un
concerto-kolossal
come
quello
tenuto
al
Campovolo
di
Reggio
Emilia.
Già nel tardo pomeriggio il parterre del Palalottomatica
fa
registrare
il
tutto
esaurito.
Si
beve
birra
e si
parla
tra
amici
finendo
alle
classiche
conversazioni
che
gioco-forza
fanno
parte
dell’attesa
per
un
concerto:
“...
pensa
se
suonano
Cerca
Nel
Cuore”,
dice
un
ragazzo
sui
30
anni
che
evidentemente
è
appassionato
soprattutto
al
Ligabue
“meno
conosciuto”.
“Per
me
Angelo
Della
Nebbia
sarebbe
il
top...”,
risponde
il
suo
compagno
d’avventura.
Entrambi
rimarranno
“delusi”,
Liga
e la
sua
band
non
suoneranno
né
l’una
né
l’altra,
ma
in
fondo
era
intuibile;
i
due
ragazzi
lo
sapevano
già
ed
erano
pronti
a
tale
delusione...
Il palco, grande nonostante il Palalottomatica non offra
molto
spazio,
si
prolunga
verso
il
cuore
del
parterre
con
una
passerella
di
una
trentina
di
metri
sulla
quale
il
rocker
passerà
buona
parte
del
concerto
alternandosi
ai
musicisti,
primo
fra
tutti,
ovviamente,
Federico
“Capitan
Fede”
Poggipollini.
Durante il concerto, iniziato puntuale alle 21 e durato
circa
due
ore
ha
parlato
poco
il
Liga.
Ha
preferito
far
urlare
le
sue
idee
e le
sue
passioni
attraverso
le
note
e le
parole
che
gli
hanno
di
fatto
spalancato
le
porte
dell’Olimpo
del
Rock
italiano.
Con Il Sale della Terra, primo singolo tratto da
Mondovisione
–
ultimo
album
registrato
in
studio
da
Ligabue
–
inizia
quindi
la
prima
delle
date
romane.
Rispetto all’anno scorso sono meno le canzoni tratte da
Mondovisione.
E
non
è un
caso;
infatti
Liga
dice
chiaramente
che
le
scalette
dei
suoi
concerti
sono
in
qualche
modo
decise
dal
pubblico.
C’è
una
sorta
di
ritorno
al
passato
che,
per
esempio,
va a
toccare
più
volte
l’album
Fuori
Come
Va?
del
2002.
Di questo verranno infatti proposti 5 brani sui 6 singoli
estratti
al
tempo:
Questa
È la
mia
Vita,
Eri
Bellissima,
Ti
Sento,
Tutti
Vogliono
Viaggiare
in
Prima
e
Voglio
Volere,
forse
la
canzone
riuscita
meglio
in
tutta
la
serata
e
che,
forse
per
il
significato
in
qualche
modo
rancoroso
che
possiede,
viene
cantata
a
squarciagola
da
tutto
il
palazzetto.
Una gradita novità è stata la possibilità di votare sul
sito
ufficiale
una
canzone
da
suonare
in
acustico
durante
il
concerto.
La
canzone
scelta
per
questa
serata
tratta
di
un
argomento
molto
personale
e
difficile,
molto
difficile,
da
cantare
per
Ligabue:
Lettera
a G,
ballata
malinconica
e
struggente
–
che
raramente
si
ha
la
possibilità
di
ascoltare
dal
vivo–
e
che
racconta
il
ricordo
del
cantante
per
Gianni,
un
suo
cugino
scomparso
appena
maggiorenne.
Per la prima volta nel tour è stata suonata Happy Hour
e,
per
la
prima
volta
in
assoluto
a
Roma,
è
stata
proposta
la
nuova
C’è
Sempre
una
Canzone,
tratta
dal
neo
uscito
album
Giro
del
Mondo,
raccolta
live
che
presenta
–
oltre
a
una
selezione
di
canzoni
estratte
dai
concerti
dell’ultimo
anno
in
Italia,
in
Europa
e
nel
Mondo
–
quattro
inediti.
C’è
Sempre
una
Canzone
è
stata
cantata
anche
dal
pubblico
grazie
a
una
sorta
di
karaoke
che
accompagnava
il
videoclip
del
brano
sugli
enormi
schermi
al
led
alle
spalle
della
band.
Sono state suonate, tra le altre, anche canzoni storiche
come
Bambolina
e
Barracuda,
Urlando
Contro
il
Cielo,
Certe
Notti
e
Il
Giorno
di
Dolore
Che
Uno
Ha,
prima
di
salutare
il
pubblico
con
Tra
Palco
e
Realtà,
ultimo
brano
suonato
prima
dei
canonici
bis.
Durante
l’encore,
oltre
alla
già
citata
Tutti
Vogliono
Viaggiare
in
Prima,
è
stata
suonata
Piccola
Stella
Senza
Cielo.
Il
concerto
si è
poi
chiuso
con
il
saluto
della
band
e
del
Liga,
a
tratti
emozionato,
che,
dopo
un
ringraziamento
alla
città
di
Roma
“[...]
sulla
quale
si
può
sempre
contare”,
è
stato
letteralmente
incensato
dai
suoi
fan...
Con
la
Scusa
del
Rock
‘n’
Roll.