N. 28 - Aprile 2010
(LIX)
Libertà di religione... e di migrazione
sul libero commercio
di Domenico Letizia
[Siamo
in
tempo
di
irrigidimento
sociale,
ciò
che
si
nota
chiaramente
è un
ritorno
di
studi
e
valutazioni
negative
riguardo
la
libertà
di
religione
e di
migrazione,
come
sempre
la
storia,
però,
insegna,
compito
dello
storico
deve
essere
quello
di
saper
prendere
dalla
storia
il
suo
insegnamento.
Ritorniamo
ad
analizzare
economicamente-
politicamente
l’europa
moderna,
l’europa
delle
grandi
monarchie
assolutiste
come
Francia,
Spagna
ma
anche
di
“spazi”
liberali
e
liberi
come
la
Svizzera
o le
Provincie
Unite
Olandesi.
La
Spagna
di
Ferdinando
e
Isabella
ottenne
dal
papa
l’autorizzazione
a
fondare
un
santo
ufficio
simile
all’Inquisizione.
Bersaglio
di
questa
inquisizione
furono,
prima,
gli
ebrei:
mercanti,
medici
finanzieri,
artigiani,
insomma,
individui
con
un
ottimo
bagaglio
economico.
Questo
clima
di
terrore
spinse
molti
ebrei
a
scappare
portando
con
se
la
loro
ricchezza
culturale
(molti
ripararono
nelle
Provincie
Unite).
Analoga
fu
successivamente
la
politica
dei
sovrani
spagnoli
nei
confronti
dei
mori
musulmani,
dopo
la
conquista
spagnola
del
regno
di
Granada
e
nel
secolo
successivo,
il
governo
si
privò
di
un’altra
risorsa
economica
efficace,
i
mori
erano
stati
ottimi
agricoltori,
“imprenditori
agrari”
che
erano
riusciti
ad
ottimizzare
le
culture
e i
mezzi
di
coltivazione,
infatti,
dopo
la
fuga
dei
mori
i
sovrani
spagnoli
non
riuscirono
più
a
gestire
la
tecnologia
agricola
dei
musulmani,
e
avanzò
successivamente
una
lieve
desertificazione.
Anche
il
Portogallo
nel
1497
decretò
politiche
religiose
simili
a
quelle
spagnole
e
ottenuta
l’Inquisizione
il
Portogallo
perse
molte
ricchezze
e
molti
abili
lavoratori
a
vantaggio
di
nazioni
più
tolleranti
come
i
Paesi
Bassi
o
Provincie
Unite.
Lo
stesso
accadde
in
Francia
con
gli
ugonotti
e
molti,
come
è
facile
intuire,
scapparono
nei
Paesi
Bassi.
Analizzando
le
economie
delle
monarchie
assolute
dalla
Spagna
al
Portogallo,
alla
Francia
notiamo
un
susseguirsi
di
crisi
e
politiche
nazionaliste,
mercantiliste
(così
le
definì
Adam
Smith)
e
colbertiste
assolutamente
dannose
per
la
popolazione,
queste
crisi
si
acuirono
dopo
le
repressioni
religiose.
Analizziamo,
invece,
le
politiche
migratorie,
religiose
ed
economiche
delle
Province
Unite
Olandesi.
Queste
furono
molto
differenti
dagli
stati-nazioni
assolutisti
fin
ora
citati.
La
struttura
del
governo
olandese
era
completamente
diversa
da
quella
monarchica,
i
traffici
commerciali
olandesi
collegavano
i
porti
olandesi
con
quelli
del
mar
del
Nord,
del
Baltico
e
del
Mediterraneo,
erano
i
maggior
distributori
di
legname,
cereali,
attrezzature
navali
e
aringhe
che
commerciavano
con
tutta
l’Europa.
I
Paesi
Bassi
beneficiarono
soprattutto
della
libera
migrazione
dalle
altre
regioni
europee,
delle
fughe
dalla
Francia,
Spagna
e
Portogallo,anche
nel
periodo
immediatamente
alla
ribellione
olandese
dalla
Spagna
parecchi
fiamminghi
e
valloni
invasero
le
città
del
Nord,
quindi
la
facilità
con
cui
Amsterdam
raggiunse
la
posizione
di
principale
centro
commerciale
europeo
è
dovuto
in
larga
parte
all’
afflusso
di
mercanti
e
artigiani
in
fuga
dalle
monarchie
assolutiste.
L’interesse
olandese
per
la
libertà
era
effettivo,
stabilirono
il
libero
scambio
all’interno
del
paese
e
diedero
il
benvenuto
a
tutti
i
commercianti
di
tutte
le
nazioni,
gli
olandesi
pur
essendo
calvinisti
integralisti
accettarono
per
tutta
l’età
moderna
religioni
differenti
e vi
furono
politiche
di
libera
migrazione.
Ciò
dovrebbe
insegnare,
lo
scambio
culturale
e
l’apertura
delle
frontiere
è
sempre
dalla
parte
del
progresso
non
del
regresso.
Riferimenti
bibliografici:
Storia
Economica
del
Mondo
–
Rondo
Cameron,
Larry
Neal
– Il
Mulino
Storia
Moderna
–
Renata
Ago,
Vittorio
Vidotto
–
Editori
Laterza