N. 49 - Gennaio 2012
(LXXX)
le idi di marzo
il potere non cambia mai?
di Giovanna D'Arbitrio
Scritto, diretto ed interpretato da George Clooney, il film “Le Idi di Marzo” è tratto da “Farragut North” un lavoro teatrale di Beau Willimon del 2008.
Il
film
ambientato
negli
USA
racconta
la
storia
del
giovane
Stephen
Meyer
(Ryan
Goslin)
esperto
in
comunicazione
e
sostenitore
del
governatore
Mike
Morris
(G.
Clooney),
candidato
democratico,
nel
corso
delle
primarie
in
Ohio
per
la
presidenza.
Inizialmente
affascinato
dal
continuo
richiamo
di
Morris
ai
più
alti
valori
democratici
della
Costituzione
americana,
Stephen
in
seguito
purtroppo
scoprirà
intrighi
e
corruzione
del
mondo
politico
e
anche
i
lati
oscuri
del
governatore
coinvolto
in
una
brutta
storia
con
una
stagista
(Evan
Rachel
Wood).
Deluso
e
travolto
dal
sistema,
licenziato
dal
suo
capo
Paul
Zara
(Philip
Seymour
Hoffman))che
non
ha
più
fiducia
in
lui,
ma
ambizioso
e
deciso
a
non
mollare
il
suo
posto
nel
mondo
della
politica,
egli
passa
al
contrattacco
inserendosi
in
quel
mondo
proprio
con
gli
stessi
mezzi
poco
puliti
in
esso
rilevati:
divenuto
duro,
spietato
e
senza
scrupoli,
usa
ricatti
e
minacce
ed
ottiene
ciò
che
vuole.
La
pellicola
è
diretta
con
grande
perizia
ed è
valorizzata
da
un
cast
davvero
di
alto
livello,
poiché
attori
come
R.
Goslin,
P.
S.
Hoffman,
P.
Giamatti,
Marisa
Tomei,
Max
Minghella
e lo
stesso
Clooney
valorizzano
i
dialoghi
incisivi
e
serrati
evidenziando
la
drammaticità
della
storia
in
tutta
la
sua
cruda
realtà.
Clooney
dunque
ancora
una
volta
è
riuscito
a
colpire
nel
segno,
regalandoci
un
altro
bel
film
(dopo“Good
Night,
Good
Luck)
che
sembra
ancor
più
affondare
il
coltello
nella
piaga
dell’inevitabile
ed
“immutabile”
corruzione
del
Potere
che
si
trova
a
suo
agio
tra
intrallazzi,
intrighi,
complotti
e
crimini.
Cosa
è
cambiato
dalle
Idi
di
Marzo
del
44
A.
C.,
data
in
cui
fu
assassinato
Giulio
Cesare?
Niente,
secondo
Clooney,
il
quale
tuttavia
sembra
dimenticare
alcuni
aspetti
importanti
dell’epoca
attuale,
in
cui
il
mondo
politico-economico
è
schiavo
di
selvagge
speculazioni
orchestrate
da
una
finanza
globalizzata
che
oltre
tutto
oggi
si
avvale
di
tecnologie
avanzate,
un
tempo
inesistenti.
Per
quanto
possa
sembrare
utopistico,
continueremo
a
credere
nei
valori
democratici
e a
combattere
per
una
politica
onesta
“dalle
mani
pulite”,
capace
di
osservare
principi
etici
e di
farli
accettare
anche
ad
economia
e
finanza.