N. 108 - Dicembre 2016
(CXXXIX)
LA NURRA
UN TERRITORIO ANTICHISSIMO
di Cristian Usai
La Nurra è
una
regione
geografica
del
nord-ovest
della
Sardegna,
interamente
inclusa
nella provincia
di
Sassari.
Le
origini
della
civiltà
in
questa
fetta
di
territorio
sardo
si
perdono
nella
notte
dei
tempi.
Limitandosi
a
brevi
cenni,
è
impossibile
non
citare
il
tempio
megalitico
di
Monte
d'Accoddi
(Sassari),
struttura
di
forma
piramidale
con
rampa
di
accesso
assai
simile
agli
ziqqurath
babilonesi,
unico
esempio
del
genere
nel
bacino
del
mediterraneo
e
databile
al
IV
millennio
a.C.
Ancora
interessanti
nel
territorio
sono
i
siti
prenuragici
di
Su
Crucifissu
mannu
(Porto
Torres),
Sant'Andrea
Priu
(Bonorva),
Noeddale,
Adde'asile
e
Mesu
'e
montes
(Ossi),
Anghelu
Ruju
(Alghero),
Abealzu
(Osilo),
Li
curuneddi
(Sassari)
e
numerosi
altri
siti
di
notevole
importanza.
.
Scorcio
della
necropoli
di
Su
Crucifissu
Mannu
Di
grande
interesse
sono
anche
le
costruzioni
nuragiche
di
Santu
Antine
(Torralba),
Sa
mandra
'e
sa
giua
(Ossi
–
con
il
grande
villaggio
annesso
in
parte
ancora
inesplorato),
Nuraghe
burghidu
(Ozieri),
Palmavera
(Alghero),
luoghi
tutti
di
ingenti
ritrovamenti
di
bronzetti,
armi
e
utensili
vari
in
terracotta,
alcuni
di
estrema
raffinatezza,
segnali
evidenti
di
una
cultura
avanzata
(es.
vaso
askoide
in
bronzo
da
Santa
Maria
di
Paulis
a Ittiri,
ora
al
British
Museum).
Notevoli
sono
poi
le
tombe
dei
giganti
(Campu
lontanu
a
Florinas)
e il
singolare
sarcofago
monumentale
di
Ena
'e
muros
(Ossi),
anch'esso
unico
in
Sardegna
ed
ancora
di
non
chiara
origine.
.
Torre
della
Pelosa
a
Stintino,
estremo
nord-occidentale
della
Sardegna
Nel
primo
conflitto
mondiale,
gli
abitanti
di
questa
regione
della
Sardegna,
si
distinsero
in
seno
alla
celebre
Brigata
Sassari,
ancor
oggi
attiva
e
pluridecorata.
Dopo
il
secondo
conflitto
mondiale,
le
attività
economiche
di
stampo
industriale
ebbero
per
la
prima
volta
dopo
secoli
la
meglio
sullo
sfruttamento
dell'immensa
pianura
della
Nurra
(della
quale
la
Città
di
Sassari
–
per
antico
e
unico
privilegio
- è
baronessa)
e il
grande
cementificio
di
Scala
di
Giocca
(Ossi-Sassari)
e la
zona
industriale
di
Porto
Torres
(rinata
nell'800
grazie
all'impulso
di
Carlo
Felice
e
all'immigrazione
di
numerosi
abitanti
dei
paesi
dell'entroterra
sassarese),
garantirono
numerosissimi
posti
di
lavoro.
Il
lavoro
agricolo
non
fu
tuttavia
accantonato:
produttiva
fonte
di
reddito,
la
terra
restava
il
centro
della
vita
economica
e
sociale
dell'area
turritana.
Le
proteste
del
1949
da
parte
dei
grandi
agricoltori,
portarono
alla
Riforma
Agraria
del
1951,
su
interessamento
del
citato
Antonio
Segni.
Nacque
l'EFTAS
(Ente
per
la
Trasformazione
Fondiaria
e
Agraria
della
Sardegna),
che
permise
un
più
razione
e
moderno
sfruttamento
della
Nurra
e
delle
aree
coltivabili
più
estese,
garantendo
diritti
ai
lavoratori
e
prosperità
economica.
L'area
turritana,
con
Sassari
in
testa,
divenne
dunque
dopo
Cagliari,
il
polo
commerciale,
economico,
e
culturale
dell'intero
Nord
Sardegna,
grazie
anche
all'erezione
di
numerose
scuole
di
ordine
e
grado
anche
in
grossi
centri
come
Alghero,
Porto
Torres,
Ozieri,
Bonorva,
Thiesi,
e
alla
modernizzazione
della
Sanità
(Ospedali
e
Cliniche
di
Sassari,
Ospedali
di
Ittiri,
Alghero,
Bonorva,
Ozieri,
Macomer).
La
zona
industriale
cittadina
si
espanse
a
dismisura,
raggiungendo
terre
un
tempo
incolte
e
inglobando
parte
della
ex
SS131
nel
tratto
verso
Porto
Torres;
a
queste
si
aggiunsero
la
zona
industriale
e le
sottocentrali
elettriche
erette
a
Ploaghe,
la
zona
industriale
di
Campomela
(Muros)
e
San
Marco
(Alghero).
Nel
'900
il
porto
di
Porto
Torres
riprese
tutta
la
sua
importanza,
divenendo
uno
dei
maggiori
porti
dell'Isola
(turistico
e
commerciale),
e si
aprì
al
traffico
civile
l'ex
aeroporto
militare
nella
Nurra
algherese,
anch'esso
oggi
uno
dei
tre
maggiori
della
Sardegna.