[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

169 / GENNAIO 2022 (CC)


medievale

KIEV E IL GRAN PRINCIPE ANDREA BOGOLJUBSKIJ

IL LUOGO DEL POTERE

di Chiara Fiaschetti


Andrea Bogoljubskij fu il figlio di Giorgio I di Russia detto “Lungamano”.
Giorgio Lungamano dopo essersi recato nel territorio (Udel) di Suzdal sotto consiglio dello stesso Andrea, nel 1154 riuscì, ma solo dopo la morte di Izjaslav, a impadronirsi della città di Kiev, simbolo del potere centrale.


Impadronirsi del trono di Kiev significava assicurare il titolo di Knjaz al suo più giovane figlio Andrea. Per Andrea Kiev non rappresentava più una sede di potere stabile poiché, per lunghi anni la città era stata soggetta a lotte intestine e interminabili tra i parenti del Knjaz.

 

Il Knjaz una volta salito al potere era solito assegnare gli Udel (città-stato intorno al territorio di Kiev) ai suoi famigliari, ma alla morte del detentore del potere centrale i famigliari si contenevano il trono favorendo in questo modo lunghe lotte che minacciavano ininterrottamente la stabilità del territorio. Per questo motivo Kiev aveva ridotto la sua posizione di potere.


Negli anni ’50 del XII secolo, quando Giorgio Lungamano deteneva il titolo, Andrea aveva ricevuto il territorio di Visgorod a circa 20 km da Kiev per volere del padre che necessitava della sua vicinanza. Considerando Kiev ormai debole come una futura sede di potere, Andrea decise di non sottostare più alle disposizioni del padre e si allontanò dalla città di Visgorod.


Si allontanò da quel territorio ormai frammentato per andare alla ricerca di una nuova terra che potesse essere sede di un potere stabile. Decise di recarsi a Vladimir, ma lì Andrea aveva bisogno di legittimare il proprio potere e per questo si assicurò l’appoggio del clero di Visgorod prendendo inoltre, dalla città, l’icona sacra della Vergine Misericordiosa.


L’icona era stata donata dall’imperatore Giovanni Comneno a Giorgio Lungamano quando quest’ultimo aveva sposato Irene, sua seconda moglie e madre di Andrea che era ormai defunta. L’immagine sacra doveva garantire ad Andrea la legittimità del potere e portò con sé l’icona nel viaggio che lo avrebbe condotto a Vladimir.


Durante il viaggio il carro del principe si arrestò e non accennava a ripartire, per Andrea questo era un segno di volontà divina: non doveva proseguire il suo viaggio. Andrea realizzerà in quel punto la sua nuova residenza che si chiamerà Bogoljubovo da cui deriva il suo nomignolo.


Negli anni successivi Andrea non risiederà a Kiev, bensì tra Vladimir e la nuova città. A Bogoljubovo e nel territorio intorno a Vladimir, il Knjaz favorirà l’immigrazione di nuove genti; porterà nelle nuove terre nuovi artigiani e architetti, grazie anche all’aiuto di Federico Barbarossa, che realizzeranno le immense costruzioni sotto richiesta del Knjaz.


Andrea si preoccuperà soprattutto di limitare il potere dei bojari (proprietari terrieri) che speravano di poter colonizzare le nuove terre senza il consenso del Knjaz; limiterà il potere della vece (parlamento), la più alta autorità legislativa.

Per garantire un potere stabile e duraturo, Andrea elesse all’interno degli Udel dei veri e propri amministratori rappresentanti del Knjaz, non più i propri parenti. Andrea Bogoljubskij ottenne ufficialmente il titolo di Knjaz nel 1157 dopo la morte del padre. Secondo le fonti questa data segna l’inizio del futuro centro politico della nazione.


Andrea nei suoi anni di potere non fu un “primus inter pares”, il suo potere tramutò senza dubbio in un potere assoluto. Assolutismo probabilmente necessario a porre fine alle continue minacce che negli anni avevano caratterizzato il territorio. Lo scopo principale del Knjaz era quello di trasformare il territorio caratterizzato da un agglomerato di città-stato in un vero e proprio stato unitario. Per attuare questa trasformazione Andrea Bogoljubskij elesse a capo di ogni Udel non i suoi famigliari, che per anni avevano favorito lotte per la contesa di potere, ma degli amministratori che rappresentavano la volontà del Knjaz. Andrea limitò, inoltre, il potere dei boiari, proprietari terrieri, che si aspettavano di poter colonizzare le nuove terre senza consenso del Knjaz. Vennero introdotte delle guardie armate che dovevano garantire l’ordine e la giustizia.


Andrea, almeno in un primo momento, si garantirà ampi consensi persino da parte del clero di Rostov. A Rostov era stata riportata l’icona sacra della Vergine Misericordiosa che doveva avere il compito di evangelizzare tutti coloro che non avevano ancora abbracciato il Cristianesimo.

 
La politica di Andrea Bogoljubskij fu caratterizzata da un’attenta strategia che garantì al Knjaz negli anni successivi un immenso potere. Il forte potere del principe, con il passare del tempo, favorirà un duro scontro con i boiari, uno scontro che si tramuterà nell’uccisione di Andrea Bogoljubskij nel 1174.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]