medievale
KIEV E IL GRAN PRINCIPE ANDREA
BOGOLJUBSKIJ
IL LUOGO
DEL POTERE
di Chiara Fiaschetti
Andrea Bogoljubskij fu il figlio di
Giorgio I di Russia detto “Lungamano”.
Giorgio Lungamano dopo essersi recato
nel territorio (Udel) di Suzdal sotto
consiglio dello stesso Andrea, nel 1154
riuscì, ma solo dopo la morte di
Izjaslav, a impadronirsi della città di
Kiev, simbolo del potere centrale.
Impadronirsi del trono di Kiev
significava assicurare il titolo di
Knjaz al suo più giovane figlio Andrea.
Per Andrea Kiev non rappresentava più
una sede di potere stabile poiché, per
lunghi anni la città era stata soggetta
a lotte intestine e interminabili tra i
parenti del Knjaz.
Il Knjaz una volta salito al potere era
solito assegnare gli Udel (città-stato
intorno al territorio di Kiev) ai suoi
famigliari, ma alla morte del detentore
del potere centrale i famigliari si
contenevano il trono favorendo in questo
modo lunghe lotte che minacciavano
ininterrottamente la stabilità del
territorio. Per questo motivo Kiev aveva
ridotto la sua posizione di potere.
Negli anni ’50 del XII secolo, quando
Giorgio Lungamano deteneva il titolo,
Andrea aveva ricevuto il territorio di
Visgorod a circa 20 km da Kiev per
volere del padre che necessitava della
sua vicinanza. Considerando Kiev ormai
debole come una futura sede di potere,
Andrea decise di non sottostare più alle
disposizioni del padre e si allontanò
dalla città di Visgorod.
Si allontanò da quel territorio ormai
frammentato per andare alla ricerca di
una nuova terra che potesse essere sede
di un potere stabile. Decise di recarsi
a Vladimir, ma lì Andrea aveva bisogno
di legittimare il proprio potere e per
questo si assicurò l’appoggio del clero
di Visgorod prendendo inoltre, dalla
città, l’icona sacra della Vergine
Misericordiosa.
L’icona era stata donata dall’imperatore
Giovanni Comneno a Giorgio Lungamano
quando quest’ultimo aveva sposato Irene,
sua seconda moglie e madre di Andrea che
era ormai defunta. L’immagine sacra
doveva garantire ad Andrea la
legittimità del potere e portò con sé
l’icona nel viaggio che lo avrebbe
condotto a Vladimir.
Durante il viaggio il carro del principe
si arrestò e non accennava a ripartire,
per Andrea questo era un segno di
volontà divina: non doveva proseguire il
suo viaggio. Andrea realizzerà in quel
punto la sua nuova residenza che si
chiamerà Bogoljubovo da cui deriva il
suo nomignolo.
Negli anni successivi Andrea non
risiederà a Kiev, bensì tra Vladimir e
la nuova città. A Bogoljubovo e nel
territorio intorno a Vladimir, il Knjaz
favorirà l’immigrazione di nuove genti;
porterà nelle nuove terre nuovi
artigiani e architetti, grazie anche
all’aiuto di Federico Barbarossa, che
realizzeranno le immense costruzioni
sotto richiesta del Knjaz.
Andrea si preoccuperà soprattutto di
limitare il potere dei bojari
(proprietari terrieri) che speravano di
poter colonizzare le nuove terre senza
il consenso del Knjaz; limiterà il
potere della vece (parlamento), la più
alta autorità legislativa.
Per garantire un potere stabile e
duraturo, Andrea elesse all’interno
degli Udel dei veri e propri
amministratori rappresentanti del Knjaz,
non più i propri parenti. Andrea
Bogoljubskij ottenne ufficialmente il
titolo di Knjaz nel 1157 dopo la morte
del padre. Secondo le fonti questa data
segna l’inizio del futuro centro
politico della nazione.
Andrea nei suoi anni di potere non fu un
“primus inter pares”, il suo
potere tramutò senza dubbio in un potere
assoluto. Assolutismo probabilmente
necessario a porre fine alle continue
minacce che negli anni avevano
caratterizzato il territorio. Lo scopo
principale del Knjaz era quello di
trasformare il territorio caratterizzato
da un agglomerato di città-stato in un
vero e proprio stato unitario. Per
attuare questa trasformazione Andrea
Bogoljubskij elesse a capo di ogni Udel
non i suoi famigliari, che per anni
avevano favorito lotte per la contesa di
potere, ma degli amministratori che
rappresentavano la volontà del Knjaz.
Andrea limitò, inoltre, il potere dei
boiari, proprietari terrieri, che si
aspettavano di poter colonizzare le
nuove terre senza consenso del Knjaz.
Vennero introdotte delle guardie armate
che dovevano garantire l’ordine e la
giustizia.
Andrea, almeno in un primo momento, si
garantirà ampi consensi persino da parte
del clero di Rostov. A Rostov era stata
riportata l’icona sacra della Vergine
Misericordiosa che doveva avere il
compito di evangelizzare tutti coloro
che non avevano ancora abbracciato il
Cristianesimo.
La politica di Andrea Bogoljubskij fu
caratterizzata da un’attenta strategia
che garantì al Knjaz negli anni
successivi un immenso potere. Il forte
potere del principe, con il passare del
tempo, favorirà un duro scontro con i
boiari, uno scontro che si tramuterà
nell’uccisione di Andrea Bogoljubskij
nel 1174. |