N. 90 - Giugno 2015
(CXXI)
A PROPOSITO DI MOU
PARTE IV - ritorno a londra via madrid
di Andrea Bajocco
L’avventura
Madrilena
di
Jose
Mourinho
sarà
quasi
una
sfida
contro
i
mulini
a
vento.
Il
Real
si
trova
a
competere
su
tutti
i
fronti
con
il
Barcellona
forse
più
forte
di
tutti
i
tempi.
I
blaugrana,
guidati
da
Guardiola,
possono
vantare
in
rosa
campioni
di
prim’ordine:
da
Pique
a
Dani
Alves,
da
Xavi
a
Iniesta,
fino
a
Messi,
punta
di
diamante
di
una
squadra
che
affonda
nel
tiki-taka
(manovra
avvolgente
fatta
di
innumerevoli
passaggi,
in
molti
casi
di
prima,
che
punta
a
mettere
il
proprio
giocatore
a tu
per
tu
con
il
portiere
ricorrendo
raramente
a
conclusioni
forzate
da
fuori
area)
il
proprio
stile
di
gioco.
Oltre
alla
rivalità
storica
tra
le
due
compagini,
ci
saranno
quindi
anche
quella
tra
Mourinho
e
Guardiola
e
quella
tra
Messi
e
Cristiano
Ronaldo,
asso
di
un
Real
tornato
galactico.
La
prima
stagione
madrilena
(e
madridista)
di
José
Mourinho
vede
il
Real
Madrid
piazzarsi
a
fine
campionato
secondo
in
classifica,
nonostante
i 92
punti
conquistati,
simbolo
di
un
Barcellona
quasi
inarrivabile.
Saranno
i
catalani
a
eliminare
(in
semifinale)
i
Blancos
anche
dalla
corsa
alla
Decima,
obiettivo
ultimo
per
cui
il
presidente
Florentino
Perez
ha
chiamato
Mourinho
come
coach.
Nonostante
una
stagione
difficile,
tuttavia
il
tecnico
lusitano
riesce
a
togliersi
due
“piccole”
soddisfazioni,
una
a
livello
personale
e
una
a
livello
di
squadra.
A
livello
personale
gli
viene
riconosciuto
il
Pallone
d’Oro
come
miglior
allenatore
del
mondo;
con
il
Real,
invece
trionfa
–
nei
tempi
supplementari,
grazie
a
CR7
–
sempre
contro
il
Barça,
in
Coppa
del
Re,
nella
finale
disputata
al
Mestalla
di
Valencia.
La
stagione
finisce
con
il
licenziamento
di
Jorge
Valdano
dal
presidente,
che
affida
pieni
poteri
a
Mourinho.
Tuttavia
la
stagione
calcistica
2012-2013
inizia
con
la
sconfitta
in
Supercoppa
di
Spagna.
Chi
sarà
mai
a
trionfare?
Il
solito
Barcellona,
che
ancora
una
volta
è il
favorito
numero
uno
per
la
vittoria
finale
della
Liga.
Invece,
con
100
punti,
15
vittorie
consecutive
e
121
reti
segnate,
sarà
invece
il
Real
Madrid,
caparbiamente
guidato
dallo
Special
One,
a
imporsi
e a
finire
il
campionato
in
testa
alla
classifica
a
tre
anni
dall’ultima
volta.
Il
32esimo
trionfo
della
storia
madridista
coincide
con
il
settimo
di
Mourinho,
un
vincente
a
tutti
gli
effetti.
Tuttavia
a
Madrid
c’è
voglia
di
alzare
al
cielo
la
Coppa
dalle
grandi
orecchie,
ma
neanche
quest’anno,
complice
l’eliminazione
da
parte
del
Bayern
Monaco
in
semifinale,
l’obiettivo
sarà
centrato...
L’ultimo
anno
alla
guida
del
Real
Madrid
(nonostante
il
prolungamento
del
contratto)
inizia
con
la
vittoria
in
supercoppa
contro
il
Barcellona.
Rimarrà
l’ultimo
trofeo
iberico
vinto
da
José
Mourinho.
Le
merengues
arriveranno
infatti
secondi
in
campionato,
usciranno
dalla
Champions
in
semifinale
contro
il
Borussia
Dortmund
(fallendo
definitivamente
l’obiettivo
della
decima)
e
perderanno
la
finale
di
Coppa
del
Re
contro
i
cugini
dell’Atletico
Madrid,
in
grande
ascesa
negli
ultimi
anni
sotto
la
guida
del
Cholo
Diego
Pablo
Simeone.
L’era
di
Mourinho
al
Real
Madrid
non
poteva
finire
in
modo
peggiore...
Il
bisogno
di
una
nuova
sfida
combacia
con
la
voglia
di
tornare
dove
è
considerato
quasi
un
dio.
Sono
tre
le
piazze
papabili
in
tal
senso:
Milano
sponda
Inter,
Oporto
alla
guida
dei
Dragoni
del
Porto
e
Londra,
dove
i
blues
del
Chelsea
lo
aspettano
a
braccia
aperte.
E
dove
lui
deciderà
di
andare,
provando
a
far
ripartire
un
ciclo
vincente.
I
numeri
del
suo
ritorno
sono
da
capogiro.
Sono
passati
6
anni
dall’addio
e
gli
è
stato
offerto
un
contratto
per
le
successive
4
stagioni
a 12
milioni
di
euro
annui...
Neanche
il
tempo
di
sedersi
in
panchina
e
c’è
una
finale
da
vincere:
la
supercoppa
europea
contro
il
Bayern
Monaco
di
Guardiola.
Corsi
e
ricorsi
storici
mettono
nuovamente
uno
di
fronte
all’altro
i
due
allenatori
che
avevano
infuocato
i
clasicos
spagnoli
degli
ultimi
anni.
Sarà
ancora
una
volta
lo
spagnolo
a
trionfare,
ma
questa
volta
Mou
esce
a
testa
alta,
perdendo
soltanto
ai
rigori
contro
una
squadra
nettamente
più
forte.
Non
alzerà
trofei
nel
“secondo”
primo
anno
al
Chelsea,
raggiungendo
comunque,
ancora
una
volta
la
semifinale
di
Champions
(persa
contro
l’Atletico
Madrid).
Il
19
aprile
2014,
dopo
77
gare
casalinghe
senza
una
sconfitta,
perde
contro
il
Sunderland
ponendo
fine
a un
record
clamoroso...
La
stagione
2014-2015
ricomincia
a
fare
ciò
che
meglio
gli
riesce:
vincere.
Il
Chelsea
trionfa
infatti
in
coppa
di
lega
contro
il
Tottenham
(2-0),
ma
viene
eliminato
agli
ottavi
dalla
Champions
League
contro
il
PSG
in
una
rivincita
dell’anno
precedente.
Comunque,
non
pago
della
coppa
di
lega,
Mourinho
trionferà
per
l’ottava
volta
in
campionato,
il 3
maggio
dopo
la
vittoria
in
casa
contro
il
Crystal
Palace
(1-0).
Il
leone
è
tornato
a
ruggire
e il
nuovo
(ma
in
fondo
negli
ultimi
anni
è
sempre
stato
lo
stesso)
obiettivo
è
già
in
calendario:
“[...]
Voglio
essere
l’unico
a
vincere
la
‘Champions’
con
tre
squadre
diverse”.
I
tifosi
del
Chelsea
non
possono
far
altro
che
affidarsi
alle
sue
solide
mani
e
sostenerlo...
fino
alla
vittoria.