N. 92 - Agosto 2015
(CXXIII)
Joe DiMaggio
Non solo Marilyn
di Francesco Agostin
Nel 1968 il duo folk Simon & Garfunkel scalava le classifiche con l’ormai celeberrimo brano “Mrs. Robinson”, trainati anche dal successo del film “Il laureato”. In una frase della strofa il pubblico poteva ascoltare una vera e propria esaltazione del grande campione di baseball Joe DiMaggio, insuperata icona statunitense di un periodo buio della storia.
Nello
specifico
veniva
detto:
«Where
have
you
gone,
Joe
DiMaggio?
A
nation
turns
its
lonely
eyes
to
you.
What's
that
you
say,
Mrs.
Robinson?
Joltin'
Joe
has
left
and
gone
away».
Tradotto:
«Dove
sei
andato,
Joe
Di
Maggio?
Una
nazione
volge
i
suoi
occhi
desolati
verso
di
te.
Che
cos'è
che
dici,
sig.ra
Robinson?
Il
Grande
Joe
ha
lasciato
ed
è
andato
via»
Il
grande
Joe
all’inizio
non
la
prese
bene,
anzi.
DiMaggio
pensava,
infatti,
che
Simon
&
Garfunkel
alludessero
alla
fine
della
sua
pluridecorata
carriera.
In
sostanza,
il
campione
di
baseball
riteneva
che
il
duo
folk
lo
avesse
denigrato
come
uno
sportivo
che
a
fine
carriera
era
fuggito
nel
nulla,
cosa
che
invece
non
era
assolutamente
nell’intenzione
dei
due
cantautori.
Incontratosi
casualmente
con
Paul
Simon,
DiMaggio
espresse
tutta
la
sua
costernazione
ma
ricevette
una
risposta
del
tutto
inaspettata:
la
frase
non
stava
a
indicare
una
sua
presunta
“fuga”
poco
educata
nei
confronti
del
pubblico,
anzi.
Il
campione
di
baseball
veniva
descritto
come
uno
dei
grandi
eroi
americani
a
cui
non
si
voleva
dare
l’addio,
soprattutto
in
un
periodo
carente
di
grandi
personalità
come
quello.
Canzoni
a
parte,
l’americano
di
chiari
origini
italiane
(siciliane
per
l’esattezza)
è
stato
uno
dei
più
forti
giocatori
di
baseball
di
tutti
i
tempi.
Di
ruolo
esterno
centro,
DiMaggio
riusciva
a
battere
la
palla
con
una
forza
impressionante,
tant’è
che
si
meritò
il
soprannome
di
Joltin'
Joe,
ossia
Joe
che
fa
sobbalzare.
Anche
i
numeri
sono
dalla
sua
parte:
tre
volte
vincitore
del
titolo
di
MVP,
361
fuoricampo
e
2214
valide.
Il
tutto
alla
corte
di
una
delle
squadre
americane
più
blasonate
di
sempre
come
i
New
York
Yankees.
Oltre
a
questo,
DiMaggio
verrà
ricordato
per
sempre
per
essere
stato
l’ex
marito
di
Marilyn
Monroe,
la
più
grande
icona
del
cinema
di
tutti
i
tempi.
Anche
se
il
matrimonio
durò
pochissimo
(dal
1954
al
1955),
Joltin’
Joe
rimarrà
per
sempre
legato
sentimentalmente
a
Marilyn.
A
riprova
di
questo
sta
il
fatto
che
DiMaggio
organizzò
i
funerali
dell’ex
moglie
(e
li
pagò
anche),
escludendo
tutte
le
personalità
politiche
che
erano
gravitate
attorno
alla
figura
della
giovane
e
bella
attrice
americana.
Al
momento
della
chiusura
della
bara,
avvenuta
nel
cimitero
di
Brentwood,
DiMaggio
pronuncerà
le
parole
“ti
amo”
per
ben
tre
volte
dando
vita
a
una
delle
scene
hollywoodiane
(ma
reali)
più
toccanti
di
sempre.
In
più,
per
vent’anni,
farà
recapitare
tre
volte
alla
settimana
un
mazzo
di
rose
rosse
alla
sua
bella
Marilyn.
Al
di
là
di
questo,
però,
Joe
DiMaggio
è
stato
un
grande
atleta
ed
è
tutt’oggi
ricordato
soprattutto
per
questo,
per
il
baseball,
non
per
essere
stato
“il
marito
di”.
Dopotutto,
se
anche
Ernest
Hemingway
si
decise
di
citarlo
ne “Il
vecchio
e il
mare”
un
motivo
ci
sarà
stato,
non
trovate?