N. 14 - Febbraio 2009
(XLV)
ITALIA ANTIQUA
ETRURIA
di Antonio
Montesanti
Nata come prima ed unica
regione riconosciuta sin dall’antico con confini netti e
definiti, come unica entitа geografico-politica, in cui
l’unica popolazione presente al suo interno и quella
etrusca (esclusa quella del piccolo settore
sud-orientale che и falisca), l’Etruria venne
riconosciuta con le sue caratteristiche e riconfermata
tale anche in epoca romana, come Regio VII.
Oggi la “terra
primordiale” и spaccata letteralmente in due parti, la
meridionale compresa nel Lazio settentrionale, oggi
chiamata Tuscia, e la parte a nord rappresentata
dall’intera Toscana, con lembi che si protraggono
nell’attuale Umbria.
L’indipendenza culturale и sfociata, nei secoli, con
rare eccezioni, con una ricchezza magari non eccessiva,
ma costante.
Il sostrato della civiltа etrusca и rappresentato dalla
cultura Villanoviana che rappresenta le fondamenta di
quella Etrusca. Differente da ogni altra civiltа
Europea, da un punto di vista sociale, linguistico e –
come dimostrato ultimamente – genetico, pregna di
caratteristiche capaci di sintetizzare le peculiaritа di
molti popoli ma al tempo stesso di definirsi come
totalmente originale, quella Etrusca (o Tirrenica)
riporta questa sua peculiaritа all’origine quasi
misterica del popolo che era stanziato all’interno di un
triangolo terraqueo definito, costituito dalla costa del
Mar Tirreno e racchiuso dai confini naturali dell’Arno e
del Tevere.
Le ipotesi sulle origini degli Etruschi hanno
attanagliato a lungo gli studiosi, ormai sembra chiaro
che delle tre teorie sulla loro origine – un’etnia
autonoma che si sviluppт secondo direttrici differenti
dal resto degli Italici, una popolazione originaria del
Nord Europa scesa in Italia dopo aver attraversato il
passo del Brennero ed un popolo proveniente
dall’Anatolia via mare detto "Tyrrenos" – abbia trovato
nella genetica una risposta concreta al contrario di
quello che ipotizzavano i maggiori etruscologi italiani
del secolo scorso, convinti soprattutto della prima
teoria.
Comunque ancora oggi molti
aspetti della civiltа sono totalmente oscuri.
Il centro della “Nazione Etrusca” si trovava tra l'Alto
Lazio e la Bassa Toscana, che rappresenta anche le aree
di maggiore densitа urbanistica e dove l’evoluzione dal
villanoviano и una prova evidente.
L’ordinamento politico era rappresentato da cittа stato
di fatto indipendenti, governate da un ristretto ceto
aristocratico, su base federale: le 12 cittа principali,
alleate tra loro, avevano il centro sacro e politico
presso il tempio del dio Vertunno (Vultumnus) vicino
Volsinii (Orvieto). A mano a mano che una cittа diveniva
piщ forte, o che un’altra perdeva prestigio, avveniva
un’automatica successione nella scala gerarchica
dodecapolica.
Gli Etruschi furono talmente ricchi e potenti che, in un
periodo imprecisato, l'influenza di questo popolo si
estese progressivamente sull’intera Italia dominandola
dalle Alpi allo Stretto e successivamente, forse per 250
anni, mantennero una certa influenza anche su Roma, la
quale si rivoltт sottomettendoli sistematicamente.
Il primo atto d’occupazione и rappresentato
dall’occupazione di Veii (396 a.C.) e dalla fondazione
della colonia di Cosa (Ansedonia) nel 273 a.C., quindi
la conquista romana, favorita da una resistenza ormai
non troppo coesa, solca l’Etruria con gli assi stradali
che l’attraverseranno posteriormente su tutte le
longitudini (Aurelia, Cassia, Clodia, Flaminia,
Trionfale).
I centri del Sud saranno,
durante la Repubblica e l’Alto Impero sempre piщ
abbandonati, perdendo d’importanza fino alla totale
scomparsa, a discapito dei centri piщ settentrionali non
scalfiti dalle guerre contro Roma.
Assurgeranno ad importanza
notevole, fin dal Basso Impero con una forte continuitа
nell’Alto Medioevo, centri come Pisa, Pistoria, Luca,
Florentia, Volaterra, centri della cultura italiana.
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