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> Storia Medievale

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N. 13 - Giugno 2006

ITALIA ANTIQUA

VIII, Emilia Romagna

di Antonio Montesanti

 

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La particolare conformazione geografica di questa regione, ponte e confine tra il Nord e il Centro-Sud dell’Italia fece si che nei secoli abbia assunto un ruolo fondamentale nella storia.

 

Nella sua irrequietezza storica, dovuta ad una serie di sovrapposizioni culturali continue, vi è sempre, all’interno del territorio emiliano-romagnolo, una dicotomia costante che presenta variazioni più o meno significative nella suddivisione dei confini tra le due entità, ma che in ambito storico rappresenta un continuum che riporta oggi alla biunivocità della regione medesima.

 

L’epoca preistorica è attestata nel siti più importanti di Monte Poggiolo e Ca' Belvedere, presso Forlì, dove, a partire dai primi anni ’80 del secolo scorso, vennero raccolti grandi quantitativi di reperti del Paleolitico Superiore.

 

Alcuni studi intravedono un’identificazione della suddivisione storica già in epoca pre-protostorica asserendo che se la facies dei Terramare si stanziò, in un periodo anteriore al XII sec. a.C., ad ovest, la cultura villanoviana s’inserì dall’XII-XI sec. a.C. ed est del fiume Panaro, identificando con esso un primo confine naturale tra le due subregioni.

 

L’archeologia, o la pochezza degli studi, conferma  un abbandono intorno al 1100 a.C., dei siti terramaricoli che lasciano un vacuo addirittura fino al IX sec. a.C., all’insediarsi dei primi consistenti nuclei villanoviani preceduti da quelli protovillanoviani, e che comunque non si sovrappongono a quelli terramaricoli.  Sembra che gli studi confermino inoltre una scarsezza insediamentale ad occidente del Panaro nel periodo compreso tra il XII al VII secolo a.C.

 

È comunque nel bolognese, tra Casalecchio sul Reno e Villanova, che si riconoscono i tratti preponderanti della cultura omonima, che corrispondono all’area di maggior propagazione etrusca all’interno della pianura padana, in corrispondenza della valle più profonda che solca l’Appennino Tosco-Emiliano.

 

Quest’area sarebbe stata il propulsore dei centri nel modenese dei centri di Carpi, Savignano, Castelfranco e Cognento e di Verrucchio in Romagna, centro, quest’ultimo, che identifica il secondo passaggio, più ad est dell’Appennino.

 

Se si voglia dar credito al fatto che la civiltà villanoviana sia una forma protoetrusca o che la civiltà tirrenica occupò o s’integrò con gli stessi siti villanoviani, troviamo comunque una corrispondenza tra le aree in cui s’insediarono i villanoviani e quelle occupate dagli etruschi stessi.

 

Le fonti vogliono che siano stati gli etruschi di Perugia o di Chiusi, cercando uno sbocco politico e commerciale verso l'Adriatico, a diffondersi e ad occupare l’intera Pianura Padana fondando il centro principale di  Felsina (Bologna), dando luogo, nei centri maggiori di Mutina (Modena), Spina, Misa (Marzabotto), Piacenza, al fenomeno, già diffuso nell’Etruria vera e propria, del sinecismo, concentrando i precedenti villaggi villanoviani attorno ad un centro unico.

 

Felsina fu città importante, assai fiorente, con un ruolo primario e dominante su un vasto comprensorio ricco di piccoli insediamenti abitativi.

 

Occupando quest’area gli Etruschi, a loro volta, le davano una suddivisione, tra l’area agricola-terranea basata sugli scambi terrestri ed una, facente capo agli avamposti di Adria (Veneto) e Spina principalmente marittimi. In questo modo gli Etruschi potevano contare sulle due direttrici principali di raggiungimento del Nordeuropea: da una parte l’area celto-iberica e dall’altra la scandinavo-balcanica. Sappiamo per certo, comunque, che avevano già “strapparono” al controllo degli Umbri la fascia costiera che essi occupavano da Rimini a Ravenna.

 

A loro volta i Tirreni furono costretti a cedere i territori a nord dell’Appennino, dopo diverse ondate, ai Galli sul finire del V sec. a.C.

 

Sconfitti sul Ticino, gli Etruschi sono costretti a ritirasi nel loro territorio originario; l’Emilia Romagna viene occupata da tre differenti tribù celtiche: quella dei Boi che comprendeva l’attuale Emilia, che va dalle provincia di Bologna a quella di Piacenza, la tribù dei Lingoni che s’insediò nell’attuale provincia di Ferrara, mentre i Senoni invasero le aree delle province di Ravenna (a sud del fiume Utis, moderno Montone), Forlì-Cesena, Rimini arrivando ad occupare parte del territorio umbro-piceno corrispondente con la provincia di Pesaro-Urbino, fino al fiume Aesis, odierno Esino: quest’ultimo territorio verrà chiamato dai Romani Ager Gallicus.

 

Nello slancio, gli stessi Senoni ed il loro re Brennno raggiungeranno Roma all’indomani della presa di Veio (396 o 390 a.C.), costringendo la città alla capitolazione e al pagamento di un forte tributo prima di venire liberata da Furio Camillo.

 

Con la vittoria di Sentino del 295 a.C., Roma inizia ad affacciarsi nel Piceno e quindi nell’Ager Gallicus. Soggiogati definitivamente i Senoni, i romani entrano in possesso del territorio fondando nel 268 a.C. la colonia di Ariminium (Rimini), che servirà da trampolino per la conquista dell’intera Gallia Cispadana.

 

Una scusa per l’annessione totale dei territori gallici arriva nel 225 a.C. quando i Celti della Pianura Padana si riuniscono in una confederazione cercando prendere una rivincita sui Romani che invece li sconfiggono a Talamone.

 

A quest’evento seguì una rapida rappresaglia dell’intera Gallia Cisalpina. In prospettiva di una futura occupazione stabile, soprattutto dei territori a sud del Po, venne concepita la via Flaminia che tagliava diagonalmente l’Italia da Roma ad Ariminium (Rimini). Difatti poco dopo, prima della Seconda Guerra Punica (218 a.C.), venivano fondate le colonie geminae (gemelle) di Placentia (Piacenza) e Cremona.

 

Solo al termine della Guerra Annibalica, Roma riprendeva i suoi piani d’espansione, punendo i popoli che si erano alleati con Annibale e premiando i Senoni e Lingoni gli unici che non si erano schierati con il cartaginese, ottenendo l’autorizzazione a rimanere nei territori a beneficiare della distribuzione terriera.

 

La punizione, per gli altri, doveva arrivare nel 192 a.C. quando i Boi verranno sconfitti e sottomessi definitivamente, nella battaglia di Mediolanum (Milano); anche se la conquista dei territori padani si potrà dichiarare definitivamente conclusa solo nel 175 a.C. quando vennero soggiogate le ultime popolazioni appenniniche dei Liguri.

 

Nel frattempo tra il 189 e il 187 a.C., il console M. Emilio Lepido aveva iniziato la costruzione dell’arteria d’infiltrazione-occupazione all’interno del territorio, seguendo un percorso preesistente: nasceva così la via Aemilia, che darà il nome alla regione nei secoli a venire: lo scopo principale era quello di creare un percorso, rapido ed efficace che congiungesse nel minor tempo possibile Rimini a Piacenza.

 

L’importanza della strada, per come è concepita e realizzata, è superba: oltre ad essere uno strumento di comunicazione detentore di una economia senza precedenti e che rende meravigliosamente ricche tutte le città che incontra, era anche uno splendido meccanismo militare ed un eccezionale dispositivo gromatico: su di essa si basava la centuriazione dell’intera pianura basata sulla particella dello iugero.

 

Per questo che sul suo asse sorsero un numero notevolissimo di città e decine di stationes minori: Caesena (Cesena), Forum Popili (Forlimpopoli), Forum Livi (Forlì), Faventia (Faenza), Forum Cornelii (Imola), Bononia (Bologna), Mutina (Modena), Regium Lepidi (Reggio Emilia), Parma, Fidentia (Fidenza), Florentiola (Fiorenzola d’Arda) e Placenta (Piacenza).

 

Su di essa si innestarono altre vie di comunicazione: la via Popilia che congiungeva Rimini con Adria, la via Flaminia minore che univa Bologna ad Arezzo e la via Postumia che andava da Genova ad Aquileia intersecandola all’altezza di Piacenza.

 

L’evento in assoluto più importante legato al ruolo della Romagna come terra di confine e di passaggio, è legato a Giulio Cesare quando il 12 gennaio del 49 a.C. attraversava il Rubicone, con il suo esercito entrando di diritto in Italia con un esercito in armi diretto prima a Rimini e poi a Roma.

 

Quella che fino alla prima suddivisione imperiale si chiamava Gallia Togata Cisalpina, da Augusto in poi prenderà dalla Via Aemilia, caso unico, il nome la VIII regione: quella che diverrà tra terre più ricche dell’intero l'impero romano.

 

Con Costantino nel 336 d.C. la Regio VIII Aemilia sarà separerà due province distinte, la decima Aemilia e l’undecima Flaminia, con capitali rispettivamente Bologna e Ravenna: quest'ultima acquisirà un’importanza notevole con Onorio, imperatore che nel 402 d.C., trasferirà la sede imperiale da Roma a Ravenna.

 

Nome romano

Nome Preromano

Popolazione

Regio Romana

Nome Moderno

Prov.

Acervolanum

 

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

S.Arcangelo di Romagna

RN

Ad Novas Tabernas

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Cesenatico

FC

Ad Rubiconem

 

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Torre Pedrera

RN

Ad Tarum

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Castel Guelfo

BO

Ariminium

 

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Rimini

RN

Augusta

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

S. Alberto

RA

Balneum

 

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Bagno di Romagna

FC

Bobium Castrum

 

Anamarii (?)

IX Liguria

Bobbio

PC

Bononia

Felsina

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Bologna

BO

Brixellum

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Brescello

RE

Bytrium

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Mezzano

RA

Caesena

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Cesena

FC

Caput Silicis

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Conselice

RA

Castrum Mutilum

Mudilianum

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Modigliana

FC

Celeia

 

 

VIII Aemilia

-

 

Classis

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Classe

RA

Claterna

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Ozzano nell’Emilia

BO

Colicaria

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

S. Possidonio

MO

Compitum (ad confluentes)

 

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

S.Giovanni in Compito (Savignano sul Rubicone)

FC

Coniaclum

 

 

VIII Aemilia

-

 

Faventia

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Faenza

RA

Ferraria

 

Etruschi / Lingoni

VIII Aemilia

Ferrara

FE

Fidentia vicus Fidentiola

Vicumvia / Valfuria

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Fidenza

PR

Florentiola

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Fiorenzuola d’Arda

PC

Forum Cornelii

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Imola

BO

Forum Gallorum

Victoriolae

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Castelfranco Emilia (?)

BO

Forum Livii

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Forlì

FO

Forum Novum

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Fornovo di Taro

PR

Forum Popilii

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Forlimpopoli

FC

Sabiniuanus Fundus

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Savignano sul Rubicone

FC

Lucus

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Lugo

RA

Macri Campi

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Magreta

MO

Medicina

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Medicina

BO

Castrum Meldulae

In Castello (?)

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Meldola

FC

Mevaniola

 

Etruschi / Boi

VI Umbria et Ager Galicus

Galeata

FC

Misa

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Marzabotto

BO

Mutina

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Modena

MO

Otesia

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

-

 

Parma

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Parma

PR

Placentia

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Piacenza

PC

Pons Seciae

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Rubiera

RE

Ravenna

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Ravenna

RA

Regium Lepidum

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Reggio nell’Emilia

RE

Sabinianum  

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus Savignano sul Rubicone FC

Sacis ad Padum

Cornicularia

(Tard. Neruma o Neronia)

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Codigoro

RA

Sapis (Sabis-Savis)

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Savio

RA

Sarsina

 

Umbri / Senoni

VI Umbria et Ager Galicus

Sarsina

FC

Solona

 

Umbri / Senoni

VIII Aemilia

Castrocaro Terme

FC

Spina

 

Etruschi / Lingoni

VIII Aemilia

Comacchio

FE

Tanetum

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Taneto di Gattatico

RE

Veleia

 

Etruschi / Boi

VIII Aemilia

Rustigazzo di Lugagnano Val d'Arda

PC

Vicus Serninus o Servinus

 

Etruschi / Lingoni

VIII Aemilia

Sermide (?) Finale Emilia (?)

MO

Vicus Habentia

 

Etruschi / Lingoni

VIII Aemilia

Voghenza

FE

Vicus Varianus

 

Etruschi / Lingoni

VIII Aemilia

Vigarano Pieve

FE



 

 

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