.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


.

ambiente


N. 140 - Agosto 2019 (CLXXI)

isola di capo rizzuto

tra eolico e abusivismo

di Daria Addabbo

 

Isola di Capo Rizzuto, oasi della costa ionica nel crotonese, ospita uno dei più estesi campi eolici d’Europa. In proposito, si è a lungo discusso circa l’impatto paesaggistico delle pale, accusate di modificare l’armonia del paesaggio. Il Comune in questione è un suggestivo promontorio, sul cui suggestivo paesaggio dominano imponenti i piloni.


Sono numerosi e situati su campi agricoli e versanti collinari, ma si spingono fino al ridosso del mare e dei centri abitati. Tuttavia, concentrarsi sul negativo impatto estetico dell’eolico, può rivelarsi paradossale in uno delle zone maggiormente deturpate dal fenomeno dell’abusivismo edilizio.


Secondo Legambiente, nel 2010 la Calabria è sta
ta la terza regione per cemento illegale sulle coste; nell’area marina protetta di Isola di Capo Rizzuto, almeno l’80% delle costruzioni edificate negli ultimi trent’anni risulta abusivo.


Il tema delle demolizioni ha riguadagnato l’attenzione dei media da quando il coraggioso Sindaco di Isola di Capo Rizzuto, Carolina Girasole, e la sua Giunta hanno rilanciato l’impegno dell’Amministrazione per il ripristino della legalità.


Di grande impatto visivo è la coesistenza e la prossimità di pale eoliche e “aborti” edilizi.

 

 

 

 

 

 



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.