N. 95 - Novembre 2015
(CXXVI)
QUANDO L’IRA COLPÌ LA FAMIGLIA REALE
L’UCCISIONE DI LORD MOUNTBATTEN
di Filippo Petrocelli
Il 27 agosto del 1979 il tranquillo villaggio di Mullaghmore, nella contea di Sligo, nel nordovest dell’Irlanda, al confine fra Repubblica d’Irlanda (Eire) e Irlanda del Nord, viene scosso da una violenta esplosione.
A
finire
ucciso
nella
deflagrazione
è
Lord
Mountbatten,
eminente
membro
della
famiglia
reale,
ultimo
viceré
dell’India
britannica
e
carismatica
personalità
dell’entourage
politico-militare
del
Regno
Unito.
Per
la
prima
volta
l’Ira
colpisce
direttamente
la
monarchia
eliminando
un
esponente
di
primo
piano
della
vita
pubblica
e
dello
“Stato
profondo”
britannico.
Louis
Francis
Albert
Victor
Nicholas
Mountbatten
nasce
con
il
sangue
blu
nel
1900,
ed è
per
metà
un
Battenberg
e
uno
Windsor,
due
delle
famiglie
più
influenzi
del
Regno
Unito.
Vanta
come
la
regina
discendenza
teutonica
ed è
lo
zio
di
Filippo
di
Edimburgo,
marito
di
Elisabetta
II.
Precettore
di
Carlo
d’Inghilterra,
lord
Mountbatten
incarna
perfettamente
l’aristocratico
del
secolo
scorso:
matrimonio
di
convenienza,
folgorante
carriera
militare,
esperienza
nelle
colonie
e
grande
competenza
diplomatica,
oltreché
una
mai
celata
passione
per
le
auto
fiammanti,
il
polo
e i
lussi
in
generale.
Eroe
di
guerra
in
Marina
come
ammiraglio,
riceve
nelle
sue
mani
la
resa
dei
giapponesi
il
12
settembre
1945
a
Singapore,
quando
è in
Asia
per
combattere
le
potenze
dell’Asse.
Ben
oltre
il
cursus
honorum,
Moutbatten
gioca
un
ruolo
di
primo
piano
nella
politica
coloniale
dell’Impero
britannico.
Cura
personalmente
come
massimo
rappresentate
della
regina,
viceré
del
Raj
britannico,
l’indipendenza
dell’India
e la
Partition,
ossia
la
“divisione”
con
il
Pakistan.
È
una
delle
prime
persone
a
recarsi
sul
luogo
dell’omicidio
di
Gandhi,
dove
tranquillizza
la
folla
sul
fatto
che
non
fossero
stati
i
musulmani
a
uccidere
il
Mahatma,
ma
attira
anche
gli
occhi
della
stampa
scandalistica
per
una
serie
di
pettegolezzi
relativi
alla
moglie
libertina
e
alle
sue
frequentazioni
ambigue.
La
mattinata
del
1979
gran
parte
della
famiglia
Mountbatten
è in
gita
sulla
Shadow
V,
una
piccola
imbarcazione
in
legno
orgoglio
che
cura
personalmente
lui,
il
capofamiglia.
Ci
sono
i
due
figli
gemelli
della
figlia
di
Louis,
Patricia,
suo
marito
John
Knatchbull
e la
madre
di
quest’ultimo,
una
signora
di
poco
più
di
ottant’anni.
A
completare
l’equipaggio
c’è
un
ragazzo
del
luogo
che
svolge
funzioni
di
marinaio
e
mozzo
a
bordo,
Paul
Maxwell.
Intorno
alle
11,40
un’esplosione
devasta
l’imbarcazione.
Sul
colpo
muoiono
Lord
Mountbatten,
suo
nipote
Nicholas
e il
giovane
mozzo
di
bordo.
Il
giorno
seguente
per
le
ferite
riportate
decede
anche
l’anziana
Baronessa
Brabourne.
L’esplosivo,
oltre
venti
chili,
è
stato
piazzato
la
notte
prima
da
un
commando
della
Provisional
Irish
Republican
Army.
Il
contraccolpo
è
enorme:
vengono
chiuse
le
frontiere
fra
Irlanda
del
nord
e
Eire,
anche
perché
a
distanza
di
poche
ore
dall’attentato
a
Mountbatten,
esplode
un
altro
ordigno
che
uccide
18
soldati
britannici.
Sebbene
l’ex
viceré
sia
ormai
lontano
da
cariche
pubbliche
ufficiali
e da
tempo
fuori
dai
gangli
della
politica
britannica,
resta
un
simbolo
eminente
del
potere
ed è
per
questo
che
viene
scelto
come
obiettivo:
un
militare
e un
politico,
membro
della
famiglia
reale,
un
“figlio”
della
corona
da
colpire
per
intaccare
il
prestigio
del
potere.
LA
STORIA
DELLA
PROVISIONAL
IRISH
REPUBLICAN
ARMY
A
portare
a
compimento
l’attentato
alla
Shadow
V,
la
barca
di
Mountbatten
è la
Provisional
Irish
Republican
Army,
un’organizzazione
dissidente
dell’originale
Ira
(Irish
Republican
Army),
nata
nel
1969,
sulla
scia
della
recrudescenza
del
conflitto
fra
unionisti
e
repubblicani.
La
Provisional
Ira
si
presenta
come
diretta
continuazione
dell’Ira
storica
e si
fraziona
dalla
“casa
madre”
in
seguito
allo
scoppio
dei
cosiddetti
Trouble,
ovvero
quei
disordini
armati
scoppiati
sul
finire
degli
anni
Sessanta
fra
cattolici
e
protestanti,
da
definire
senza
paura
come
una
guerra
civile
a
bassa
intensità.
Come
molti
contesti
militanti
anche
l’esperienza
della
lotta
armata
repubblicana
nell’Irlanda
del
nord
ha
prodotto
un’enormità
di
sigle
e
organizzazioni,
con
scissioni,
lotte
per
l’egemonia
e
faide
interne.
Sebbene
il
sentimento
“repubblicano”
sia
trasversale
e
genuinamente
diffuso
in
tutte
le
organizzazioni
indipendentiste
nordirlandesi,
gli
orientamenti
e le
sensibilità
sono
varie
e
multiformi.
La
Provisional
Ira,
nasce
dall’urgenza
di
difendere
fisicamente
i
quartieri
cattolici
attaccati
in
modo
massicio
dalle
milizie
unioniste.
Sceglie
un
profilo
pratico
e
militare,
poco
interessato
ai
dibatti
ideologici
e
molto
invece
allo
sviluppo
del
contropotere
e
del
controllo
del
territorio,
tanto
da
disseminare
Derry
e
Belfast
di
cartelli
stradali
sulle
zone
autonome
controllate
da
uomini
armati.
Le
operazioni
della
Provisional
si
sono
concentrate
sull’uccisione
di
esponenti
del
potere
costituito
come
poliziotti
del
Ruc
(Royal
Ulster
Constabulary),
militari
britannici
e
paramilitari
unionisti.
Nella
dialettica
politica
si
distanzia
dall’Ira
accusandola
di
essere
troppo
impegnata
in
speculazioni
intellettuali
e
poco
attenta
invece
all’autodifesa
della
comunità
cattolica,
schiacciata
dall’apartheid
e
dalle
violenze
dei
protestanti.
Dal
2005
l’organizzazione
ha
proclamato
la
fine
della
lotta
armata,
decidendo
però
di
non
sciogliere
la
sua
struttura.
Di
sicuro
l’uccisione
di
Mountbatten
è
stata
l’operazione
meglio
riuscita
della
Provisional
Ira
e
della
resistenza
irlandese
in
generale.
Il
massimo
attacco
dell’Ira
al
cuore
dello
Stato
e
della
corona
britannica.