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N. 147 - Marzo 2020 (CLXXVIII)

l’invasione delle locuste nel Corno d’Africa
Una situazione fuori controllo

di Martina Guadalti

 

Secondo gli studiosi è dovuta agli sbalzi meteorologici connessi ai cambiamenti climatici. La Somalia ha dichiarato lo stato di emergenza per far fronte all’invasione, che riguarda tutto il Corno d’Africa. La Somalia, stremata da anni di conflitto, è il primo Paese della regione a dichiarare lo stato di emergenza.

 

Kenya, Somalia ed Etiopia rischiano la peggior emergenza umanitaria e alimentare degli ultimi decenni: fondamentale il ruolo delle anomalie oceaniche.

 

È una devastazione dai connotati biblici: oltre un miliardo di locuste, a sciami grandi come città, stanno divorando alberi e coltivazioni del Kenya, della Somalia e dell’Etiopia. È l’invasione peggiore degli ultimi 70 anni in Kenya e degli ultimi 25 negli altri due Paesi, già messi in ginocchio dalla fame. Come riporta Save the Children, sciami grandi 2.400 chilometri, sono stati rilevati nel nord-est del Kenya e ora si stanno spostando verso il Sud Sudan meridionale e l’Uganda orientale.

 

Frotte talmente grandi che possono contare fino a 192 milioni di insetti e che in un giorno possono mangiare la stessa quantità di cibo che consumerebbero 90 milioni di persone. Ognuna può mangiare quotidianamente una quantità di cibo equivalente al proprio peso, circa due grammi: uno sciame piccolo può mangiare in un giorno il cibo di 35 mila persone.

 

I tre Paesi colpiti stanno già fronteggiando la scarsità di cibo e almeno 1,38 milioni di bambini stanno soffrendo gravi forme di malnutrizione e hanno urgente bisogno di cure. Per fronteggiare l’emergenza, la Fao ha istituito un Osservatorio Locuste: secondo un rapporto, si tratta di una minaccia senza precedenti alla sicurezza alimentare, e servirebbero almeno 70 milioni di dollari per nuovi aerei in grado di sorvolare la zona colpita spruzzando pesticidi, unico mezzo noto per combattere gli sciami. Le prospettive future sono estremamente allarmanti: quando la vegetazione si farà rigogliosa, gli sciami già fuori controllo potrebbero aumentare di 500 volte.

 

Il numero spropositato di insetti è direttamente legato alle temperature record di quest’anno e alle piogge, altrettanto eccezionali, della fine del 2019. L’anomalia climatica è influenzata dai valori positivi dello IOD (Indian Ocean Dipole), correlato a temperature delle acque più alte della norma lungo le coste orientali dell’Africa e già alla base della siccità estrema e dell’emergenza incendi in Australia.

 

Per questo la Somalia, paese dei tre più colpito, ha dichiarato l’emergenza nazionale, come ha annunciato il ministro dell’Agricoltura. La situazione è quindi chiaramente disastrosa, e mai come ora c’è bisogno di aiuti e soluzioni che i paesi colpiti non riescono ad adottare da soli.

 

L’organizzazione di aiuti umanitari Mercy Corps, ha previsto un secondo arrivo in massa dei parassiti nelle prossime settimane. Secondo la Fao, questa è la peggiore invasione degli ultimi 25 anni in Somalia ed Etiopia e degli ultimi 70 anni in Kenya, e non accenna a risolversi, anzi, un secondo arrivo in massa degli insetti è previsto per le prossime settimane.

 

Preoccupante è anche la situazione del Sud Sudan dove la popolazione fa già ricorso agli aiuti umanitari a causa del conflitto e delle tensioni interne. In questo contesto, il fatto che le locuste stiano devastando colture e pascoli non fa che aggravare la situazione. E la situazione non accenna a migliorare: gli esperti affermano che il numero di parassiti potrebbe crescere di 500 volte prima di giugno, quando inizia il clima secco che aiuta a frenarne la diffusione.

 

Altra situazione critica è quella che riguarda l’Uganda. Gli abitanti del distretto settentrionale di Kitgum stanno mangiando le locuste del deserto che hanno divorato le loro coltivazioni, secondo quanto riportano i media locali. I miseri raccolti nell’area, dovuti proprio all’invasione, hanno costretto gli abitanti della zona a far diventare gli insetti delle fonti alternative di cibo.

 

La situazione non accenna minimamente a risolversi e, oltre a una seconda ondata di invasione prevista, gli insetti si stanno spostando a gran velocità verso l’Asia. Negli ultimissimi giorni questi temibili insetti hanno avvolto anche i campi della penisola arabica, soprattutto quelli di Yemen, Arabia Saudita, Bahrain e fino al Pakistan, India e a ridosso della Cina.

 

Le immagini che arrivano dall’Arabia e dal Barhain sono spaventose: nuvole di cavallette senza fine riescono quasi a oscurare i cieli e ad abbassare la visibilità. Gli sciami si muovono a gran velocità tanto che riescono a percorrere fino a 150 km al giorno e nel frattempo riescono a mangiare tutti i raccolti e le piantagioni che trovano sulla loro strada.

 

La loro proliferazione esagerata potrebbe essere legata al cambiamento climatico: in particolare le inondazioni della scorsa estate potrebbero aver creato le condizioni ideali per la loro rapida diffusione. Ci prepariamo ad affrontare la più grande crisi umanitaria degli ultimi 100 anni.

 

Il passaggio delle locuste, soprattutto sull’Africa, avrà conseguenze drammatiche: le cavallette sono in grado di consumare il cibo che solitamente viene consumato da 90 milioni di persone in un solo giorno. Secondo gli esperti almeno altre 10 milioni di persone, oltre quelle già con problemi di approvvigionamento, rischiano di morire di fame.



 

 

 

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