N. 26 - Luglio 2007
L'INDIA
E LA RIBELLIONE AI MATRIMONI DI CASTA
Il caso di Jasvinder Sanghera
di
Nicola Ricchitelli
Sono oramai
anni che Jasvinder Sanghera una ragazza
indiana cerca di rivedere sua madre, ma ogni
volta si sente rispondere di non chiamare
più, e che per loro lei è come se fosse
morta.
I suoi fratelli, fanno
finta di riconoscerla, addirittura cambiano
marciapiede, se la vedono passare; riceve minacce
anonime al telefono, contro di lei e contro i suoi
figli, e i suoi vicini imbrattano la macchina di feci.
Questo è il prezzo che è
costretta a pagare Jasvinder, per essersi rifiutata di
andare incontro ad un destino, a cui vanno incontro
molte ragazze indiane.
Infatti Jasvinder,
quando aveva 15 anni i suoi genitori le avevano
assegnato un marito molto più vecchio, che lei non
aveva mai visto, e che l’avrebbe portata in una
regione il Punjab, di cui lei non conosceva neanche
l’esistenza.
Jasvinder Sanghera per
evitare quel matrimonio forzato, scappa di casa, e
alla ribellione aggiunge l’estremo oltraggio alla
famiglia: si sceglie come marito un ragazzo di una
casta inferiore rispetto alla sua; l’orrore di una
figlia così scellerata contamina genitori e fratelli,
gettando il disonore su tutti.
Questa situazione in
India ancora esiste; matrimoni decisi dai genitori
senza neppure consultare i figli; rigida endogamia
all’interno dell’antichissimo apartheid sociale delle
caste, in gran parte dell’India la geopolitica
dell’amore è ancora sotto il segno di queste
costrizioni.
La potenza di questa
tradizione, particolarmente oppressiva per le donne è
confermata dal luogo inaspettato, in cui la ragazza
indiana ha vissuto la sua tragedia personale, e cioè
la città di Derby, nelle East Midlands.
Cose di questo tipo
purtroppo accadono anche nel cuore della moderna
Inghilterra, in quella diaspora indiana che da decenni
è a contatto con la cultura occidentale e i diritti
delle donne europee, all’interno delle comunità di
emigrati il peso del passato è più forte di ogni altra
influenza.
Per molto tempo
Jasvinder Sanghera, ha vissuto la sua ribellione
individuale con un senso di colpa spaventoso, cercando
di riconquistare il rispetto dei suoi, e di farsi
perdonare per aver osato ribellarsi ad un destino già
scritto.
Ma tutto è cambiato fino
al momento che sua sorella più grande di lei si è
suicidata immolandosi nel fuoco, per evitare un
matrimonio forzato.
A quel punto Jasvinder
Sanghera, fonda l’associazione Karma Nirvana che
significa “azione e luce”; l’obiettivo di questa
associazione, è di dare accoglienza a tante altre
ragazze come lei, scappate per sottrarsi a unioni
insopportabili.
Infatti proprio in Gran
Bretagna, le autorità registrano centinaia di casi di
gravi abusi familiari ai danni delle sue connazionali;
inoltre la percentuale di suicidi tra le adolescenti
indiane è tre volte più alta che fra le coetanee
inglesi.
Jasvinder Sanghera, ha
scritto una autobiografia dal titolo “ Shame”
(vergogna); purtroppo il libro, le ha procurato ancora
odio, anche perché uno dei suoi fratelli è stato
aggredito è pestato da una gang di connazionali, per
punire “ la cagna che aiuta le loro donne a scappare
di casa”.
La storia di Jasvinder
Sanghera si riflette ben più in grande nel suo paese
di origine; infatti rivela una società ben diversa
dall’India mite e non violenta dei nostri stereotipi.
Il peso degli anziani,
nel regolare le relazioni tra i sessi, la regia
parentali nelle unioni fra le giovani coppie, da molti
viene accettata come una garanzia di tenuta della
famiglia, l’argine contro i divorzi e la
disintegrazioni sociale.
A volte queste
consuetudini hanno una logica e una forza che a noi
sfugge, ma che sembra iniziare a sfuggire anche a
molti indiani. |