N. 17 - Maggio 2009
(XLVIII)
HENRY
MORGAn
L’ULTIMO DEI PIRATI
di
Elisa Cassinari
Ricostruire la storia della vita del pirata Henry Morgan
non è affatto un’operazione semplice, in quanto è stata
contaminata dalle varie leggende che gravitano attorno a
questo insolito personaggio.
Morgan nacque nel 1635 a Penkare in Inghilterra, o a
Llanrhymhy in Galles.
Non si hanno notizie sulla giovinezza del grande corsaro
che passò presumibilmente in Galles, ed è addirittura
difficile stabilire come sia arrivato ai caraibi.
Esistono infatti due versioni differenti. La prima
sostiene che Morgan sia stato rapito e fatto prigioniero
al porto di Bristol in Galles e venduto come schiavo
quale manovale ad una piantagione nell’isola di Barbados
e, una volta arrivato, sarebbe riuscito a fuggire, per
unirsi nel 1655 all’esercito del generale Venables
diretto nei caraibi per contrastare gli Spagnoli.
Il
rapimento e la sua vendita come schiavo sono però stati
sempre negati dallo stesso Morgan. La seconda versione
invece racconta che Morgan seguì come volontario la
spedizione di Venables, riunendosi al suo esercito nel
1654 a Plymouth. In tutti i casi troviamo comunque il
pirata in un esercito inglese diretto ai caraibi.
Venables progettò un’attacco a Tortuga che fallì
miseramente e il suo stanco esercito dovette ritirarsi
in Jamaica, qui Venables riuscì a conquistare solo
Santiago de la Vega, unica città della Jamaica, quando
il suo obiettivo erano le grandi città spagnole come San
Juan, S. Domingo, Havana e altre.
I
comandanti della spedizione furono gettati nella torre
di Londra al loro ritorno e di loro si persero le
tracce, mentre i soldati rimasero a morire di febbre e
fame sull’isola appena conquistata. Febbre gialla,
dissenteria e malaria insieme a una riottosa resistenza
anti – inglese, decimavano i soldati giorno dopo giorno,
ma Henry Morgan resisteva.
Fu
con il vice – l'ammiraglio Goodson - che le cose
iniziarono a cambiare per il nostro eroe.
Nel 1662–1663 ritroviamo Morgan capitano di vascello
agli ordini di Mings, mentre assalta e compie razzie
contro le città spagnole delle isole dei caraibi.
Nel 1665 è già diventato uno dei più noti capitani
inglesi, nonché un uomo molto ricco e, nel 1666, oltre a
essere nominato colonnello della milizia di Port Royal,
forza difensiva dell’isola di Jamaica, celebra anche le
nozze con la cugina Mary Elizabeth.
Sempre intorno ai 31 anni, diviene ammiraglio dei
“Fratelli della costa”, meglio definiti “bucanieri”, una
libera associazione di corsari e pirati avente lo scopo
di impossessarsi dell’oro degli spagnoli.
La
Jamaica, era una colonia inglese nel mezzo del
territorio spagnolo e vicino ad essa si trovava la base
dei bucanieri, ovvero l’isola di Tortuga. Inghilterra e
Jamaica, nella loro disperazione, chiesero ai Fratelli
della costa di stabilirsi a Port Royal per occuparsi
della difesa della colonia.
La
città, a causa della presenza di un elevato numero di
pirati, divenne la più ricca e peccaminosa del mondo.
Nell’estate del 1668 Morgan compie il suo attacco più
audace ovvero quello alla città di Portobello,
sull’istmo di Panama.
Il
corsaro guidò un numeroso esercito di bucanieri
facendoli sbarcare la notte sulla costa precedente
Portobello, in modo tale che raggiunsero la città prima
dell’alba, ma la vedetta della città riuscì a dare
l’allarme prima di essere sopraffatta.
Si
scatenò l’inferno: la battaglia tra bucanieri ed
esercito durò un giorno e una notte, la mattina
successiva i bucanieri erano padroni della città.
Morgan però non era pago del successo ottenuto e mandò
una lettera al presidente di Panama minacciandolo di
distruggere la città se non avesse consegnato un
riscatto di 350.000 pesos.
Don Agustin rifiutò sdegnoso: lui, aristocratico non
voleva avere niente a che fare con un pirata. Morgan gli
rispose per le rime mostrandosi risoluto nella decisione
e aspettando l’esercito spagnolo che avanzava fiaccato
dalle malattie, la calura e gli schioppi dei bucanieri
che non davano tregua.
In
agosto Don Agustin si arrese e i bucanieri entrarono in
possesso di circa 250.000 pesos. Preso il bottino
tornarono a Port Royal, dove festeggiarono per parecchi
giorni scialacquando la refurtiva conquistata in taverne
e bordelli.
Dopo Portobello il corsaro volse la sua attenzione alla
città di Panama. Spesso i pirati agivano con il
benestare del governo inglese, in cambio della difesa
della Jamaica. Morgan studiò un piano per questo attacco
che consisteva nell’attraversare la giungla a piedi
colpendo così di sorpresa gli spagnoli.
La
mattina seguente, solo il campanile della cattedrale e
gli edifici pubblici erano ancora in piedi.
La
notizia della distruzione di Panama non fu ben accettata
sia dagli spagnoli, che chiesero la testa di Morgan, sia
dagli inglesi, che erano riusciti a raggiungere uno
stato politico di pace con essi. Gli inglesi allora
presero le distanze dai corsari e cercarono di calmare
l’ira della Spagna.
I
provvedimenti si rivelarono però fittizi: presto tutto
sarebbe tornato come prima.
Tuttavia nel 1672 Morgan venne arrestato e portato in
Inghilterra dove però venne accolto come un eroe e
ospitato nei salotti aristocratici dove raccontava le
sue avventure di vita.
Nel 1674 venne rimandato a Port Royal, ormai divenuta la
città più ricca del nuovo mondo. I patrimoni dei pirati
e la gloria di questo luogo però durarono poco: i pirati
si ritrovarono ben presto sulle strade della città e nel
1671 Spagna e Inghilterra stipularono una pace che portò
alla spartizione fra le due potenze dei territori dei
Caraibi.
I
pirati divennero quindi causa di imbarazzo e vennero
dichiarati fuori legge e giustiziati, i loro corpi
venivano coperti con catrame e esposti in gabbie.
Dopo tutto questo Morgan si ritirò in un edificio in
Jamaica e venne nominato dagli inglesi governatore
dell’isola.
Morgan continuò ad arricchirsi facendo coltivare dagli
schiavi canna da zucchero sui suoi terreni. A causa di
una vita dissoluta, il pirata morì nel 1688.
Port Royal fu sommersa dalle acque nel 1692 a causa di
un terremoto. La morte di Henry Morgan e la scomparsa
della città di Port Royal posero fine alla grande epoca
della pirateria.
Lo
spirito del grande corsaro continua però a vivere in
personaggi di fantasia che ancora tutt’oggi sono
ispirati alla sua persona.
Lo
scrittore
Emilio Salgari, autore di
romanzi d'avventura, ha fatto di lui il
luogotenente del celebre
Corsaro Nero e, nel romanzo
Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, lo
rappresenta come protagonista, insieme alla figlia del
suo antico capitano, che poi sposerà alla fine del
racconto.
Nel
film di
Sergio Sollima dedicato al personaggio
salgariano, Morgan è interpretato da
Angelo Infanti.
Esiste anche una
biografia romanzata di Morgan, intitolata
La Santa Rossa, scritta da
John Steinbeck. In essa vengono ipotizzate le
motivazioni ed i meccanismi mentali che scatenavano in
lui il perseguimento violento di fini ora materiali ora
psicologici.
Anche nel
manga
One Piece vi è un personaggio ispirato al
pirata Henry Morgan. |