.

home

 

progetto

 

redazione

 

contatti

 

quaderni

 

gbeditoria


.

[ISSN 1974-028X]


RUBRICHE


attualità

.

ambiente

.

arte

.

filosofia & religione

.

storia & sport

.

turismo storico



 

PERIODI


contemporanea

.

moderna

.

medievale

.

antica



 

EXTEMPORANEA


cinema

.

documenti

.

multimedia



 

ARCHIVIO


 

 

 

 

 

 

 

.

CONTEMPORANEA


N. 46 - Ottobre 2011 (LXXVII)

Habib Bourguiba
modernizzazione tunisina

di Francesca Zamboni

 

Habib Bourguiba nacque il 3 agosto 1903 a Monastir in Tunisia, anche se la data di nascita non può essere confermata con certezza. Dopo essersi laureato in scienze politiche alla Sorbona, nel 1923, intraprese la carriera giornalistica presso redazioni nazionaliste tunisine, aderendo al partito indipendentista Destur (Costituzione).

 

Nel 1934 il partito, durante un congresso straordinario, si scisse in due movimenti che presero il nome di Nuovo Destur e Vecchio Destur. Bourguiba fu il portavoce del primo partito composto da personaggi emergenti della sinistra tunisina e sostenitori dell’indipendenza dalla Francia. Si trattava di un movimento caratterizzato da uno spirito di modernizzazione e da un nazionalismo autonomo. Il secondo, il Vecchio Destur, era invece composto da vecchi militanti del movimento nazionalista permeati dagli ideali panarabisti finalizzati ad una Tunisia indipendente. Comunque il movimento che raccolse il maggior successo fu il “Nuovo Destur” grazie alle manifestazioni contro la supremazia del Cristianesimo sull’Islam e contro il predominio francese, che impediva ai tunisini di poter prendere parte alla vita politica e amministrativa del paese.


I rapporti franco-tunisini sembrarono migliorare col Fronte Popolare di Léon Blum, che dette vita ad un programma di riforme volte all’abolizione di quei provvedimenti presi dal governo francese al momento della nascita del Destur, che, per la sua intensa attività politica, aveva visto non solo il suo scioglimento e la soppressione di tutti i giornali ad esso ispirati, ma anche la creazione di campi di concentramento. Tuttavia con la caduta del Gabinetto Blum la situazione tornò quella antecedente.

 

Fu allora che i sostenitori del Neo-Destur cercarono di prendere il sopravvento, ma il governo francese rispose con la massima durezza, dando vita ad una forte repressione coloniale, che vide numerosi morti, la proclamazione dello stato d’assedio, lo scioglimento del Nuovo e Vecchio Destur e il conseguente arresto di Bourguiba. Con la Seconda guerra mondiale, la Tunisia simpatizzò per il nuovo Governo di Vichy soprattutto dopo l’armistizio della Francia con le potenze dell’Asse, che per questo motivo non ostacolarono la politica indipendentista del nuovo Bey, Mohammed al Munsif.


Nel 1940 il governo di Vichy consegnò Bourguiba al governo italiano, poiché Mussolini aveva intenzione di utilizzarlo come strumento per indebolire la resistenza francese nei paesi nordafricani, ma il leader tunisino si rifiutò di appoggiare le richieste dell’Italia, così l’8 agosto lanciò un appello per sostenere le truppe alleate. Per questo motivo Bourguiba venne arrestato dai nazisti e rilasciato nel maggio 1944 quando le truppe alleate conquistarono il Nordafrica. In seguito Bourguiba venne accusato da France Libre di collaborazionismo e per tale motivo fu costretto ad emigrare al Cairo, dove rimase fino al settembre 1949. La Francia avviò quindi una serie di riforme per ristabilire il proprio dominio sulla Tunisia, che però non fecero altro che aumentare lo spirito indipendentista tunisino, tanto che Bourguiba dal Cairo riuscì a ricomporre il Vecchio e Nuovo Destur per raggiungere l’indipendenza, abbandonare i programmi di cooperazione con la Francia e sostenere il panarabismo.


La Francia rispose alla causa indipendentista tunisina con le riforme del febbraio 1951, che riconoscevano l’autonomia interna del paese, ma la situazione andò peggiorando fino al gennaio 1952 quando in Tunisia scoppiò una rivolta sanguinosamente repressa dai francesi e conclusasi con l’arresto di numerosi ministri tunisini e dell’ormai indiscusso leader nazionalista Bourguiba. La situazione parve migliorare con le riforme del Primo Ministro Mèndes-France, il quale il 31 luglio 1954 annunciò il riconoscimento unilaterale dell’autonomia interna della Tunisia e la formazione di un governo temporaneo formato da tre membri del Neo-Destur. Quindi si giunse all’accordo definitivo il 3 giugno 1955, le cui clausole prevedevano forti limiti per la politica estera, la difesa e il bilancio. Il 20 marzo 1956 venne firmato un protocollo con cui la Francia concedeva alla Tunisia la piena indipendenza, abolendo così il Trattato di Qasr es-Said del 1881 ed eleggendo Bourguiba Primo Ministro, che nel 1957, dopo la destituzione del bey e la fine della monarchia, divenne anche Presidente della Repubblica.


Con Bourguiba prese vita un ampio piano di riforme volto alla modernizzazione del paese e alla sovranità nazionale. Il suo programma era finalizzato alla ricostruzione della società tunisina, dove la decolonizzazione dell’agricoltura, il rilancio dell’industria, l’esercito, il sistema educativo e l’emancipazione della donna divennero gli obiettivi principali della sua politica.


Per realizzare parte delle riforme, in questione, dall’agosto 1956, Bourguiba aveva adottato il Codice dello Statuto Personale (CSP), ovvero un nuovo codice di famiglia che parificava i diritti dell’uomo e della donna, proibiva la poligamia e il ripudio e, per la validità del matrimonio, richiedeva il mutuo consenso dei coniugi. In seguito vennero legalizzati l’aborto, la contraccezione e il matrimonio con i non musulmani.


Con Mahmoud Messaadi, ministro dell’istruzione, venne posto fine al doppio regime scolastico, ovvero scuola coranica e scuola di tipo occidentale. Per quanto riguarda il sistema giudiziario venne abolito il doppio regime a favore di corti giudiziarie civili, ponendo fine alla influenza della religione sulla magistratura.


La Tunisia rappresenta pertanto un’eccezione nel mondo islamico, sia per il processo di modernizzazione, sia perché la religione non ha influenzato eccessivamente l’assetto legislativo dello stato.


Fino al 1981 il partito Neo-Destur rimase l’unico partito legale anche se nel corso degli anni ha cambiato nome più volte: Partito Socialista Destur nel 1964 e Raggruppamento Costituzionale Democratico nel 1984.


Per quanto concerne l’agricoltura Ahmed Ben Salah, ministro dell’economia, dette vita ad una politica di stampo socialista basata sulla collettivizzazione e cooperativizzazione dell’agricoltura. Tale programma iniziò nel 1961 e terminò nel 1969 quando Ben Salah venne escluso dal partito ed arrestato. Dopodichè il paese decise di aprirsi nuovamente al capitale estero, mettendo in secondo piano il rapporto tra settore pubblico, privato e collettivo.


In seguito, il nuovo ministro dell’economia, Hedi Amira Nouira, tentò invano di risollevare il paese dalla crisi economica in cui era caduto dopo l’abbandono della politica di cooperazione, tanto che nel 1978 soffocò nel sangue le rivolte sindacali. Nel 1980 gli successe Mohamed Mzali, il quale, visti i precedenti eventi, cercò di attuare una politica democratica con l’introduzione del sistema multipartitico e la concessione di un’amnistia generale. In tale contesto bisogna sottolineare che Bourguiba dal 1975 era stato eletto presidente a vita in base alla revisione dell’art. 39 della Costituzione tunisina dell’8 aprile 1976 e che aveva adottato una politica di collaborazione con l’Occidente (Francia e Stati Uniti), ostacolando e aumentando le misure repressive contro il fondamentalismo islamico e qualsiasi forma di opposizione.


In politica estera Bourguiba si mostrò sempre favorevole al riconoscimento dello Stato di Israele, sostenendo che per raggiungere la pace in Medioriente era necessario il negoziato con Tel Aviv, appoggiando l’autodeterminazione dei Palestinesi.

 

Tuttavia, dopo la sconfitta araba del 1967 la posizione del presidente tunisino andò modificandosi tanto che nel 1982 la Tunisia decise di accogliere il quartier generale dell’OLP, scatenando i bombardamenti da parte di Israele. Nel 1987 Habib Bourguiba, ormai vecchio e malato, venne destituito anche perché le elezioni politiche del 1986 erano state boicottate dalle opposizioni, registrando un profondo disagio politico. Al suo posto venne eletto come nuovo Presidente della Repubblica il Primo Ministro Zine El Abidine Ben Ali.



 

 

COLLABORA


scrivi per InStoria



 

EDITORIA


GBe edita e pubblica:

.

- Archeologia e Storia

.

- Architettura

.

- Edizioni d’Arte

.

- Libri fotografici

.

- Poesia

.

- Ristampe Anastatiche

.

- Saggi inediti

.

catalogo

.

pubblica con noi



 

links


 

pubblicità


 

InStoria.it

 


by FreeFind

 

 

 

 

 

 

 

 


[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE]


 

.