N. 46 - Ottobre 2011
(LXXVII)
Habib Bourguiba
modernizzazione tunisina
di Francesca Zamboni
Habib Bourguiba nacque il 3 agosto 1903 a Monastir in Tunisia, anche se la data di nascita non può essere confermata con certezza. Dopo essersi laureato in scienze politiche alla Sorbona, nel 1923, intraprese la carriera giornalistica presso redazioni nazionaliste tunisine, aderendo al partito indipendentista Destur (Costituzione).
Nel 1934 il partito,
durante
un
congresso
straordinario,
si
scisse
in
due
movimenti
che
presero
il
nome
di
Nuovo
Destur
e
Vecchio
Destur.
Bourguiba
fu
il
portavoce
del
primo
partito
composto
da
personaggi
emergenti
della
sinistra
tunisina
e
sostenitori
dell’indipendenza
dalla
Francia.
Si
trattava
di
un
movimento
caratterizzato
da
uno
spirito
di
modernizzazione
e da
un
nazionalismo
autonomo.
Il
secondo,
il
Vecchio
Destur,
era
invece
composto
da
vecchi
militanti
del
movimento
nazionalista
permeati
dagli
ideali
panarabisti
finalizzati
ad
una
Tunisia
indipendente.
Comunque
il
movimento
che
raccolse
il
maggior
successo
fu
il
“Nuovo
Destur”
grazie
alle
manifestazioni
contro
la
supremazia
del
Cristianesimo
sull’Islam
e
contro
il
predominio
francese,
che
impediva
ai
tunisini
di
poter
prendere
parte
alla
vita
politica
e
amministrativa
del
paese.
I
rapporti
franco-tunisini
sembrarono
migliorare
col
Fronte
Popolare
di
Léon
Blum,
che
dette
vita
ad
un
programma
di
riforme
volte
all’abolizione
di
quei
provvedimenti
presi
dal
governo
francese
al
momento
della
nascita
del
Destur,
che,
per
la
sua
intensa
attività
politica,
aveva
visto
non
solo
il
suo
scioglimento
e la
soppressione
di
tutti
i
giornali
ad
esso
ispirati,
ma
anche
la
creazione
di
campi
di
concentramento.
Tuttavia
con
la
caduta
del
Gabinetto
Blum
la
situazione
tornò
quella
antecedente.
Fu allora che i sostenitori
del
Neo-Destur
cercarono
di
prendere
il
sopravvento,
ma
il
governo
francese
rispose
con
la
massima
durezza,
dando
vita
ad
una
forte
repressione
coloniale,
che
vide
numerosi
morti,
la
proclamazione
dello
stato
d’assedio,
lo
scioglimento
del
Nuovo
e
Vecchio
Destur
e il
conseguente
arresto
di
Bourguiba.
Con
la
Seconda
guerra
mondiale,
la
Tunisia
simpatizzò
per
il
nuovo
Governo
di
Vichy
soprattutto
dopo
l’armistizio
della
Francia
con
le
potenze
dell’Asse,
che
per
questo
motivo
non
ostacolarono
la
politica
indipendentista
del
nuovo
Bey,
Mohammed
al
Munsif.
Nel
1940
il
governo
di
Vichy
consegnò
Bourguiba
al
governo
italiano,
poiché
Mussolini
aveva
intenzione
di
utilizzarlo
come
strumento
per
indebolire
la
resistenza
francese
nei
paesi
nordafricani,
ma
il
leader
tunisino
si
rifiutò
di
appoggiare
le
richieste
dell’Italia,
così
l’8
agosto
lanciò
un
appello
per
sostenere
le
truppe
alleate.
Per
questo
motivo
Bourguiba
venne
arrestato
dai
nazisti
e
rilasciato
nel
maggio
1944
quando
le
truppe
alleate
conquistarono
il
Nordafrica.
In
seguito
Bourguiba
venne
accusato
da
France
Libre
di
collaborazionismo
e
per
tale
motivo
fu
costretto
ad
emigrare
al
Cairo,
dove
rimase
fino
al
settembre
1949.
La
Francia
avviò
quindi
una
serie
di
riforme
per
ristabilire
il
proprio
dominio
sulla
Tunisia,
che
però
non
fecero
altro
che
aumentare
lo
spirito
indipendentista
tunisino,
tanto
che
Bourguiba
dal
Cairo
riuscì
a
ricomporre
il
Vecchio
e
Nuovo
Destur
per
raggiungere
l’indipendenza,
abbandonare
i
programmi
di
cooperazione
con
la
Francia
e
sostenere
il
panarabismo.
La
Francia
rispose
alla
causa
indipendentista
tunisina
con
le
riforme
del
febbraio
1951,
che
riconoscevano
l’autonomia
interna
del
paese,
ma
la
situazione
andò
peggiorando
fino
al
gennaio
1952
quando
in
Tunisia
scoppiò
una
rivolta
sanguinosamente
repressa
dai
francesi
e
conclusasi
con
l’arresto
di
numerosi
ministri
tunisini
e
dell’ormai
indiscusso
leader
nazionalista
Bourguiba.
La
situazione
parve
migliorare
con
le
riforme
del
Primo
Ministro
Mèndes-France,
il
quale
il
31
luglio
1954
annunciò
il
riconoscimento
unilaterale
dell’autonomia
interna
della
Tunisia
e la
formazione
di
un
governo
temporaneo
formato
da
tre
membri
del
Neo-Destur.
Quindi
si
giunse
all’accordo
definitivo
il 3
giugno
1955,
le
cui
clausole
prevedevano
forti
limiti
per
la
politica
estera,
la
difesa
e il
bilancio.
Il
20
marzo
1956
venne
firmato
un
protocollo
con
cui
la
Francia
concedeva
alla
Tunisia
la
piena
indipendenza,
abolendo
così
il
Trattato
di
Qasr
es-Said
del
1881
ed
eleggendo
Bourguiba
Primo
Ministro,
che
nel
1957,
dopo
la
destituzione
del
bey
e la
fine
della
monarchia,
divenne
anche
Presidente
della
Repubblica.
Con
Bourguiba
prese
vita
un
ampio
piano
di
riforme
volto
alla
modernizzazione
del
paese
e
alla
sovranità
nazionale.
Il
suo
programma
era
finalizzato
alla
ricostruzione
della
società
tunisina,
dove
la
decolonizzazione
dell’agricoltura,
il
rilancio
dell’industria,
l’esercito,
il
sistema
educativo
e
l’emancipazione
della
donna
divennero
gli
obiettivi
principali
della
sua
politica.
Per
realizzare
parte
delle
riforme,
in
questione,
dall’agosto
1956,
Bourguiba
aveva
adottato
il
Codice
dello
Statuto
Personale
(CSP),
ovvero
un
nuovo
codice
di
famiglia
che
parificava
i
diritti
dell’uomo
e
della
donna,
proibiva
la
poligamia
e il
ripudio
e,
per
la
validità
del
matrimonio,
richiedeva
il
mutuo
consenso
dei
coniugi.
In
seguito
vennero
legalizzati
l’aborto,
la
contraccezione
e il
matrimonio
con
i
non
musulmani.
Con
Mahmoud
Messaadi,
ministro
dell’istruzione,
venne
posto
fine
al
doppio
regime
scolastico,
ovvero
scuola
coranica
e
scuola
di
tipo
occidentale.
Per
quanto
riguarda
il
sistema
giudiziario
venne
abolito
il
doppio
regime
a
favore
di
corti
giudiziarie
civili,
ponendo
fine
alla
influenza
della
religione
sulla
magistratura.
La
Tunisia
rappresenta
pertanto
un’eccezione
nel
mondo
islamico,
sia
per
il
processo
di
modernizzazione,
sia
perché
la
religione
non
ha
influenzato
eccessivamente
l’assetto
legislativo
dello
stato.
Fino
al
1981
il
partito
Neo-Destur
rimase
l’unico
partito
legale
anche
se
nel
corso
degli
anni
ha
cambiato
nome
più
volte:
Partito
Socialista
Destur
nel
1964
e
Raggruppamento
Costituzionale
Democratico
nel
1984.
Per
quanto
concerne
l’agricoltura
Ahmed
Ben
Salah,
ministro
dell’economia,
dette
vita
ad
una
politica
di
stampo
socialista
basata
sulla
collettivizzazione
e
cooperativizzazione
dell’agricoltura.
Tale
programma
iniziò
nel
1961
e
terminò
nel
1969
quando
Ben
Salah
venne
escluso
dal
partito
ed
arrestato.
Dopodichè
il
paese
decise
di
aprirsi
nuovamente
al
capitale
estero,
mettendo
in
secondo
piano
il
rapporto
tra
settore
pubblico,
privato
e
collettivo.
In
seguito,
il
nuovo
ministro
dell’economia,
Hedi
Amira
Nouira,
tentò
invano
di
risollevare
il
paese
dalla
crisi
economica
in
cui
era
caduto
dopo
l’abbandono
della
politica
di
cooperazione,
tanto
che
nel
1978
soffocò
nel
sangue
le
rivolte
sindacali.
Nel
1980
gli
successe
Mohamed
Mzali,
il
quale,
visti
i
precedenti
eventi,
cercò
di
attuare
una
politica
democratica
con
l’introduzione
del
sistema
multipartitico
e la
concessione
di
un’amnistia
generale.
In
tale
contesto
bisogna
sottolineare
che
Bourguiba
dal
1975
era
stato
eletto
presidente
a
vita
in
base
alla
revisione
dell’art.
39
della
Costituzione
tunisina
dell’8
aprile
1976
e
che
aveva
adottato
una
politica
di
collaborazione
con
l’Occidente
(Francia
e
Stati
Uniti),
ostacolando
e
aumentando
le
misure
repressive
contro
il
fondamentalismo
islamico
e
qualsiasi
forma
di
opposizione.
In
politica
estera
Bourguiba
si
mostrò
sempre
favorevole
al
riconoscimento
dello
Stato
di
Israele,
sostenendo
che
per
raggiungere
la
pace
in
Medioriente
era
necessario
il
negoziato
con
Tel
Aviv,
appoggiando
l’autodeterminazione
dei
Palestinesi.
Tuttavia, dopo la sconfitta
araba
del
1967
la
posizione
del
presidente
tunisino
andò
modificandosi
tanto
che
nel
1982
la
Tunisia
decise
di
accogliere
il
quartier
generale
dell’OLP,
scatenando
i
bombardamenti
da
parte
di
Israele.
Nel
1987
Habib
Bourguiba,
ormai
vecchio
e
malato,
venne
destituito
anche
perché
le
elezioni
politiche
del
1986
erano
state
boicottate
dalle
opposizioni,
registrando
un
profondo
disagio
politico.
Al
suo
posto
venne
eletto
come
nuovo
Presidente
della
Repubblica
il
Primo
Ministro
Zine
El
Abidine
Ben
Ali.