medievale
Guido Bonatti
ILLUSTRE Astronomo italiano
di epoca medievale
di Fabio Serafini
Fra gli astronomi di epoca medievale
poco noti occorre molto probabilmente
inserire Guido Bonatti, nonostante Dante
Alighieri lo abbia inserito nel XX
Canto dell’Inferno e sia
stato poi ricordato anche da D’Annunzio,
oltre a essere stato ritratto fra i
Fiorentini più illustri.
Non si hanno certezze sulla sua località
natale, identificata a secondo dei casi
con Forlì – ipotesi più accreditata –,
Firenze o Cascia, come non è conosciuta
l’esatta data di nascita, sebbene venga
fatta ricadere fra il primo e il secondo
decennio del XIII secolo. Più facilmente
il Bonatti nacque nei primi anni del
secolo, in quanto la prima attestazione
certa che lo riguarda risale al 1231 –
sebbene anticipata al 1223 da alcuni
studiosi –, anno in cui egli è ricordato
a Ravenna, al seguito dell’Imperatore
Federico II e in tale occasione ebbe
l’occasione di conoscere il ravennate
Riccardo, scudiero dello Stupor Mundi.
Alcuni storici ritengono appartenesse
all’Ordine dei frati minori – quindi
frate francescano –, ma una simile
notizia non è suffragata dalle notizie
trascritte dai suoi contemporanei: si
può quindi propendere per una sua
appartenenza al mondo laico.
Durante il 1233 il Bonatti fu a Bologna,
dove avrebbe frequentato gli studi e
dove ebbe una disputa con il domenicano
fra Giovanni da Schio; inoltre, nella
stessa città ebbe la possibilità di
conoscere il politico Pietro delle
Vigne, anch’egli al servizio di Federico
II. Se l’ipotesi degli studi nel
capoluogo emiliano corrispondesse al
vero, ciò sarebbe una ulteriore conferma
di una sua nascita entro il primo
decennio del XIII secolo; inoltre,
affinché venisse terminato il ciclo di
studi, il Bonatti sarebbe risieduto a
Bologna non solo durante il 1233, ma per
un periodo più lungo.
Non è attualmente conosciuto il momento
in cui iniziò la sua carriera di
astronomo, ma si può ipotizzare al
massimo durante il terzo decennio del
secolo in cui visse e raggiunse il suo
apice durante il 1248 quando, a Forlì,
dopo aver interpretato alcune
combinazioni di pianeti, predisse un
complotto contro l’Imperatore, in quel
momento a Grosseto.
Tuttavia, vi sono dubbi almeno sull’anno
della vicenda appena riportata, poiché
nel 1248 Federico II fu impegnato in una
battaglia contro Parma e
l’interpretazione astrologica andrebbe
forse anticipata al 1233.
Successivamente il Bonatti si spostò
presso la corte bresciana di Ezzelino da
Romano, di cui assistette alla morte –
avvenuta il 27 settembre 1259 – e il
Guido parlò della crudeltà del signore
di Padova in una propria opera
astronomica.
Fra il 1255 e il 1257 egli fu residente
a Forlì e in tale periodo contribuì
attivamente a contrastare la signoria
guelfa di Simone Mestaguerra, mentre nel
biennio successivo è attestato in
Toscana, alla corte dei Conti Guidi, con
il titolo di astrologo e, prima di
trasferirsi a Firenze, avrebbe
partecipato alla battaglia di Montaperti.
Data la sicurezza di questi ultimi dati,
si può ipotizzare che il Bonatti abbia
risieduto alla corte di Ezzelino da
Romano solo per un breve periodo,
durante il quale quest’ultimo trovò la
morte, a meno di non essersi recato in
Lombardia anche in un momento precedente
il 1255. Per il periodo toscano non vi
sono certezze sull’esatto periodo di
durata, che terminò tuttavia entro la
fine del 1264, poiché in tale periodo fu
di nuovo a Forlì, dove partecipò ad
alcuni patti di pace presso il locale
Senato.
Secondo alcuni studiosi, successivamente
il Bonatti avrebbe viaggiato in Arabia,
per poi risiedere a Parigi, dove avrebbe
insegnato astronomia, ma non vi sono
certezze a riguardo.
Nel 1282 egli – soprannominato
ricopritore di tetti – fu
sicuramente a Forlì in qualità di
consigliere del Conte Guido da
Montefeltro, partigiano ghibellino: la
città romagnola fu attaccata dai
Francesi per conto di Papa Martino IV e
il da Montefeltro organizzò le proprie
imprese belliche in base ai rintocchi
delle campane dell’abbazia di San
Mercuriale di Forlì, suonate dal Bonatti
dopo aver avanzato predizioni
astrologiche.
Infine, esistono dubbi sia sull’anno che
sui motivi della sua morte, avvenuta
tuttavia in età avanzata e in un momento
precedente a quella di Guido da
Montefeltro, deceduto fra il 1296 e il
1300.
Il Bonatti fu autore di dieci libri
intitolati Tractatus de astronomia
– ristampati più volte nel corso del
tempo – e la battaglia di Valbona,
combattuta nel 1276, fu l’ultima notizia
inserita dall’autore: il suo decesso va
quindi datato in un momento successivo
la battaglia.
Nel primo libro, diviso almeno in tre
capitoli, l’astrologia – in quel periodo
unificata all’astronomia in un’unica
materia – fu definita la più nobile fra
le scienze matematiche, teoria tanto
criticata già dai suoi contemporanei.
Il secondo testo, diviso anch’esso in
tre parti, fu dedicato allo zodiaco e
all’astronomia di posizione, sebbene con
nozioni elementari già per l’epoca in
cui visse l’autore, mentre nelle due
successive pubblicazioni il Bonatti si
soffermò sui pianeti, ma solo da un
punto di vista astrologico.
Allo stato attuale, non è stato
possibile comprendere gli argomenti
trattati nei successivi Tractatus,
sebbene il Bonatti si sia sicuramente
soffermato anche sui mulini a vento
almeno in uno di tali tomi.
Guido Bonatti ebbe sicuramente una vita
lunga, fu alla corte di vari signori
feudali, per parte dei quali fece
divinazioni astrologiche; fu anche
autore almeno di dieci volumi,
intitolati Tractatus de astronomia,
tuttavia, si possono ritenere tali opere
di scarso valore scientifico, essendosi
occupato dell’universo in modo molto
elementare, tanto da essersi procurato
critiche già da parte suoi
contemporanei.
Riferimenti bibliografici:
B. Boncompagni, Della vita e delle
opere di Guido Bonatti, astrologo ed
astronomo del secolo decimoterzo,
Roma 1851.
F. Gabici, F. Toscano, Scienziati di
Romagna, Milano 2006.
G. Rossi, Storie ravennati,
Ravenna 1996.
W. Warren Vernon, The contrasts in
Dante, Manchester 1906. |