[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

N° 203 / NOVEMBRE 2024 (CCXXXIV)


attualità

GUERRE E BAMBINI
SULLE VIOLAZIONI DEI diritti umani dei minori

di Giovanna D'Arbitrio

 

Quando si parla di guerre viene in mente Gino Strada, il chirurgo fondatore di Emergency scomparso nel 2021, che mise costantemente in evidenzia la crudeltà e l’inutilità della guerra che colpisce anche civili, in particolare i bambini. Per le sue esperienze fatte sul campo in numerosi conflitti, i suoi libri, interviste, riflessioni, il suo impegno umanitario verso i più deboli ottenne diversi premi, tra i quali il Right Livelihood Award, il premio assegnato dal parlamento svedese a coloro che combattono per una società e un’economia più giusta. Secondo lui la guerra è “la più aberrante, diffusa e costante violazione dei diritti umani, in tutte le sue forme. Cancellando il diritto di vivere, la guerra nega tutti i diritti umani”.

E mentre tanti conflitti dimenticati e le guerre in Ucraina e nel Medio Oriente stanno facendo strage di bambini, violando tutti i loro diritti umani, come tutti gli anni il 20 novembre 2024 è stata celebrata la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, istituita nel 1954 dall’Onu con l’obiettivo di promuovere la solidarietà internazionale, la consapevolezza tra i bambini di tutto il mondo e il miglioramento del loro benessere. Il tema di quest’anno è stato “un giorno per reinventare un futuro migliore per ogni bambino”.

Purtroppo, i dati di Save the Children e Unicef (facilmente reperibili su siti on line) denunciano ancora efferate violenze contro i minori, in particolare durante le guerre in cui si registrano stupri e abusi di ogni genere che lasciano incancellabili ferite a livello psichico: per i bambini, la guerra è una catastrofe particolarmente tragica, perché li obbliga ad abbandonare casa, distrugge le scuole e i centri sanitari, sconquassa l’ambiente che li protegge. Gli aguzzini prendono facilmente il sopravvento con atti brutali di sfruttamento, abusi sistematici e violenza. Anche anni dopo la fine di un conflitto, l’infanzia soffre di ferite psichiche, cattivo sostentamento e mancanza di prospettive. Il pericolo delle mine antiuomo e delle munizioni inesplose rimane sempre in agguato. E secondo Save The Children, per i bambini il mondo è più pericoloso che mai. Oggi la vita di 473 milioni di bambini è direttamente colpita dai conflitti armati. In media 31 minori al giorno vengono uccisi o mutilati.

Ci sembra giusto citare una parte del discorso di Antonio Guterres, Segretario Generale dell’Onu, che ha affermato quanto segue: «Nella Giornata Mondiale dell’Infanzia celebriamo i membri più giovani della nostra famiglia umana. Ma oggi è anche un momento per riconoscere le enormi sfide che i bambini devono affrontare nel nostro mondo profondamente diviso, tumultuoso e spesso violento. È scioccante che, nel XXI secolo, un bambino soffra ancora la fame, non sia istruito o non abbia nemmeno le cure mediche di base. È una macchia sulla coscienza dell’umanità quando le vite dei bambini sono bloccate dalle macerie della povertà, o sconvolte da disastri o conflitti violenti che uccidono e mutilano i bambini. Cento anni fa, la Società delle Nazioni adottò la Dichiarazione sui diritti del fanciullo, alla base della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, il trattato sui diritti umani più ratificato della storia».

Anche il nostro Presidente, Sergio Mattarella, ha messo in rilievo gli obiettivi della Giornata Internazionale dedicata ai diritti dei minori, affermando che milioni di bambini e adolescenti nel mondo affrontano ancora povertà, esclusione sociale, disuguaglianza e negazione di diritti fondamentali. Proteggere i bambini da guerre, violenza, sfruttamento e ogni forma di abuso non è solo un obbligo giuridico: è un dovere morale che chiama tutti a fare della tutela dei giovani una priorità collettiva. Purtroppo, anche se un trattato internazionale cerca di difendere i diritti dei minori, secondo Mattarella, milioni di bambini e adolescenti nel mondo affrontano ancora povertà, esclusione sociale, disuguaglianza e negazione di diritti fondamentali. Infine, ha anche evidenziato i pericoli provenienti “dall’accesso indiscriminato ai social media” e dai tempi prolungati di utilizzo che sono, per i fanciulli, forme esse stesse di violenza psicologica e fisica che possono avere gravi ripercussioni sul loro benessere, sulla loro salute e le loro relazioni sociali. Per prevenire questi rischi, secondo Mattarella, è cruciale che le famiglie, le scuole, le comunità e le istituzioni lavorino insieme al fine di creare contesti in cui i giovani possano sentirsi valorizzati, ascoltati e guidati e in cui possano avere il diritto di sognare, liberi di immaginare un futuro in cui esprimere appieno il proprio potenziale. Tutelare i diritti dei bambini vuol dire dare un futuro alla società, vuol dire rendere i giovani protagonisti delle loro vite.

Non possiamo dimenticare Papa Francesco che lo scorso 20 novembre 2024 ha annunciato la convocazione di un incontro internazionale intitolato “Amiamoli e proteggiamoli”, una giornata mondiale dedicata ai bambini che si celebrerà il prossimo 3 febbraio 2025 presso la Santa Sede. «Sarà l’occasione per individuare nuove vie per soccorrere e proteggere milioni di bambini ancora senza diritti, che vivono in condizioni precarie, vengono sfruttati e abusati, subiscono le violenze più drammatiche delle guerre», ha affermato il Papa.

Concludiamo citando un libro di Gino Strada dedicato ai minori, Diario di un sogno possibile, uno strumento per spiegare la guerra a bambini e ragazzi e per raccontare loro i diritti, che devono essere di tutti “sennò sono privilegi”. È anche un libro che vuole smuovere le coscienze dei più giovani, per far capire loro che un’altra strada è possibile, che ricevere cure è un diritto di tutti – ovunque –, che chiedere l’abolizione della guerra non è solo un’utopia.

E speriamo che i “signori della guerra” la smettano di tormentare i bambini e tutta l’Umanità.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]