GUERRE E BAMBINI
SULLE VIOLAZIONI DEI diritti umani dei
minori
di Giovanna
D'Arbitrio
Quando si parla di guerre viene in
mente Gino Strada, il chirurgo
fondatore di Emergency scomparso nel
2021, che mise costantemente in
evidenzia la crudeltà e l’inutilità
della guerra che colpisce anche
civili, in particolare i bambini.
Per le sue esperienze fatte sul
campo in numerosi conflitti, i suoi
libri, interviste, riflessioni, il
suo impegno umanitario verso i più
deboli ottenne diversi premi, tra i
quali il Right Livelihood Award, il
premio assegnato dal parlamento
svedese a coloro che combattono per
una società e un’economia più
giusta. Secondo lui la guerra è “la
più aberrante, diffusa e costante
violazione dei diritti umani, in
tutte le sue forme. Cancellando il
diritto di vivere, la guerra nega
tutti i diritti umani”.
E mentre tanti conflitti dimenticati
e le guerre in Ucraina e nel Medio
Oriente stanno facendo strage di
bambini, violando tutti i loro
diritti umani, come tutti gli anni
il 20 novembre 2024 è stata
celebrata la Giornata Internazionale
dell’Infanzia e dell’Adolescenza,
istituita nel 1954 dall’Onu con
l’obiettivo di promuovere la
solidarietà internazionale, la
consapevolezza tra i bambini di
tutto il mondo e il miglioramento
del loro benessere. Il tema di
quest’anno è stato “un giorno per
reinventare un futuro migliore per
ogni bambino”.
Purtroppo, i dati di Save the
Children e Unicef (facilmente
reperibili su siti on line)
denunciano ancora efferate violenze
contro i minori, in particolare
durante le guerre in cui si
registrano stupri e abusi di ogni
genere che lasciano incancellabili
ferite a livello psichico: per i
bambini, la guerra è una catastrofe
particolarmente tragica, perché li
obbliga ad abbandonare casa,
distrugge le scuole e i centri
sanitari, sconquassa l’ambiente che
li protegge. Gli aguzzini prendono
facilmente il sopravvento con atti
brutali di sfruttamento, abusi
sistematici e violenza. Anche anni
dopo la fine di un conflitto,
l’infanzia soffre di ferite
psichiche, cattivo sostentamento e
mancanza di prospettive. Il pericolo
delle mine antiuomo e delle
munizioni inesplose rimane sempre in
agguato. E secondo Save The Children,
per i bambini il mondo è più
pericoloso che mai. Oggi la vita di
473 milioni di bambini è
direttamente colpita dai conflitti
armati. In media 31 minori al giorno
vengono uccisi o mutilati.
Ci sembra giusto citare una parte
del discorso di Antonio Guterres,
Segretario Generale dell’Onu, che ha
affermato quanto segue: «Nella
Giornata Mondiale dell’Infanzia
celebriamo i membri più giovani
della nostra famiglia umana. Ma oggi
è anche un momento per riconoscere
le enormi sfide che i bambini devono
affrontare nel nostro mondo
profondamente diviso, tumultuoso e
spesso violento. È scioccante che,
nel XXI secolo, un bambino soffra
ancora la fame, non sia istruito o
non abbia nemmeno le cure mediche di
base. È una macchia sulla coscienza
dell’umanità quando le vite dei
bambini sono bloccate dalle macerie
della povertà, o sconvolte da
disastri o conflitti violenti che
uccidono e mutilano i bambini. Cento
anni fa, la Società delle Nazioni
adottò la Dichiarazione sui diritti
del fanciullo, alla base della
Convenzione sui diritti del
fanciullo del 1989, il trattato sui
diritti umani più ratificato della
storia».
Anche il nostro Presidente, Sergio
Mattarella, ha messo in rilievo gli
obiettivi della Giornata
Internazionale dedicata ai diritti
dei minori, affermando che milioni
di bambini e adolescenti nel mondo
affrontano ancora povertà,
esclusione sociale, disuguaglianza e
negazione di diritti fondamentali.
Proteggere i bambini da guerre,
violenza, sfruttamento e ogni forma
di abuso non è solo un obbligo
giuridico: è un dovere morale che
chiama tutti a fare della tutela dei
giovani una priorità collettiva.
Purtroppo, anche se un trattato
internazionale cerca di difendere i
diritti dei minori, secondo
Mattarella, milioni di bambini e
adolescenti nel mondo affrontano
ancora povertà, esclusione sociale,
disuguaglianza e negazione di
diritti fondamentali. Infine, ha
anche evidenziato i pericoli
provenienti “dall’accesso
indiscriminato ai social media” e
dai tempi prolungati di utilizzo che
sono, per i fanciulli, forme esse
stesse di violenza psicologica e
fisica che possono avere gravi
ripercussioni sul loro benessere,
sulla loro salute e le loro
relazioni sociali. Per prevenire
questi rischi, secondo Mattarella, è
cruciale che le famiglie, le scuole,
le comunità e le istituzioni
lavorino insieme al fine di creare
contesti in cui i giovani possano
sentirsi valorizzati, ascoltati e
guidati e in cui possano avere il
diritto di sognare, liberi di
immaginare un futuro in cui
esprimere appieno il proprio
potenziale. Tutelare i diritti dei
bambini vuol dire dare un futuro
alla società, vuol dire rendere i
giovani protagonisti delle loro
vite.
Non possiamo dimenticare Papa
Francesco che lo scorso 20 novembre
2024 ha annunciato la convocazione
di un incontro internazionale
intitolato “Amiamoli e
proteggiamoli”, una giornata
mondiale dedicata ai bambini che si
celebrerà il prossimo 3 febbraio
2025 presso la Santa Sede. «Sarà
l’occasione per individuare nuove
vie per soccorrere e proteggere
milioni di bambini ancora senza
diritti, che vivono in condizioni
precarie, vengono sfruttati e
abusati, subiscono le violenze più
drammatiche delle guerre», ha
affermato il Papa.
Concludiamo citando un libro di Gino
Strada dedicato ai minori, Diario di
un sogno possibile, uno strumento
per spiegare la guerra a bambini e
ragazzi e per raccontare loro i
diritti, che devono essere di tutti
“sennò sono privilegi”. È anche un
libro che vuole smuovere le
coscienze dei più giovani, per far
capire loro che un’altra strada è
possibile, che ricevere cure è un
diritto di tutti – ovunque –, che
chiedere l’abolizione della guerra
non è solo un’utopia.
E speriamo che i “signori della
guerra” la smettano di tormentare i
bambini e tutta l’Umanità.