antica
SUlLe grandi scoperte archeologiche
RECENSIONE
di Alba Indiana
Il
saggio storico Le grandi scoperte
archeologiche che hanno cambiato la storia,
di Massimo Manzo, pubblicato da Newton Compton
Editori (maggio 2023), ci trasporta in un
affascinante viaggio tra le avventure archeologiche
più celebri di sempre. Con una combinazione di
rigore accademico e una prosa elegante e
divulgativa, l’autore dipinge un quadro vivido dei
ritrovamenti che hanno apportato un contributo
significativo alla nostra comprensione del passato. In
particolare, Manzo esplora le storie che stanno
dietro ai ritrovamenti, andando oltre la semplice
descrizione dei siti per offrirci una visione
approfondita delle circostanze che li hanno resi
unici. Nel far ciò, ci conduce in un percorso che
svela il contesto storico, le complessità
delle ricerche e le personalità dei brillanti
archeologi, avventurieri e scopritori che hanno
riportato alla luce questi tesori. Un approccio che
permette di rivivere l’emozione della scoperta e di
apprezzare appieno il lavoro dei pionieri
dell’archeologia.
In ogni capitolo del libro, consultabile anche in
modo disordinato senza che ciò comprometta la
coerenza del testo, viene descritta una diversa
scoperta archeologica: dalle antiche città di Troia
e Micene, legate alle epiche avventure di Heinrich
Schliemann,
alla meravigliosa tomba di
Seti I
in Egitto, scoperta dell’italiano Giovanni Battista
Belzoni,
passando per Petra, la meraviglia incastonata tra le
rocce del deserto giordano esplorata dallo svizzero
Johann Ludwig Burckhardt, ogni sito rivela
testimonianze straordinarie del passato.
Particolarmente interessante è poi la parte del
volume dedicata ai manoscritti, ai codici e alle
iscrizioni, in cui spiccano scoperte come la
stele di Rosetta, con i suoi enigmi linguistici,
i manoscritti del Mar Morto, custodi dei
segreti dell’antico Giudaismo, e la biblioteca di
Assurbanipal, patrimonio unico di tavolette
cuneiformi risalenti al periodo assiro. Il libro
offre anche un’analisi affascinante di scoperte più
moderne come la mummia di Ötzi, il celebre
“Uomo del ghiaccio”, che ha fornito una preziosa
finestra sulla vita nell’Età del Rame, e le
enigmatiche statue dell’Isola di Pasqua, testimoni
silenziose di una cultura misteriosa. Non possono
mancare, ovviamente, dei grandi classici: da
Ercolano e Pompei, sepolte sotto le ceneri del
Vesuvio, a Machu Picchu, la città perduta
degli Inca, passando per il tesoro anglosassone di
Sutton Hoo.
Nel complesso, il
libro trasuda una sincera passione per l’archeologia
e si avvale di una prosa fluida e avvincente che
rende la lettura piacevole e accessibile anche a
coloro che non hanno una formazione accademica
specifica in archeologia o storia antica. A
impreziosire il tutto, vi sono inoltre varie
fotografie e illustrazioni che aiutano il
lettore a visualizzare alcuni siti e reperti
descritti, oltre ad alcuni dei personaggi
protagonisti del volume. In sintesi, Le grandi
scoperte archeologiche è un’opera consigliata a
tutti gli appassionati in cerca di un saggio utile
ad ampliare la comprensione del passato e a far
conoscere le mirabolanti imprese compiute dagli
archeologi. |