[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

187 / LUGLIO 2023 (CCXVIII)


antica

SUlLe grandi scoperte archeologiche
RECENSIONE

di Alba Indiana

 

Il saggio storico Le grandi scoperte archeologiche che hanno cambiato la storia, di Massimo Manzo, pubblicato da Newton Compton Editori (maggio 2023), ci trasporta in un affascinante viaggio tra le avventure archeologiche più celebri di sempre. Con una combinazione di rigore accademico e una prosa elegante e divulgativa, l’autore dipinge un quadro vivido dei ritrovamenti che hanno apportato un contributo significativo alla nostra comprensione del passato. In particolare, Manzo esplora le storie che stanno dietro ai ritrovamenti, andando oltre la semplice descrizione dei siti per offrirci una visione approfondita delle circostanze che li hanno resi unici. Nel far ciò, ci conduce in un percorso che svela il contesto storico, le complessità delle ricerche e le personalità dei brillanti archeologi, avventurieri e scopritori che hanno riportato alla luce questi tesori. Un approccio che permette di rivivere l’emozione della scoperta e di apprezzare appieno il lavoro dei pionieri dell’archeologia.

 

 

In ogni capitolo del libro, consultabile anche in modo disordinato senza che ciò comprometta la coerenza del testo, viene descritta una diversa scoperta archeologica: dalle antiche città di Troia e Micene, legate alle epiche avventure di Heinrich Schliemann, alla meravigliosa tomba di Seti I in Egitto, scoperta dell’italiano Giovanni Battista Belzoni, passando per Petra, la meraviglia incastonata tra le rocce del deserto giordano esplorata dallo svizzero Johann Ludwig Burckhardt, ogni sito rivela testimonianze straordinarie del passato.

 

Particolarmente interessante è poi la parte del volume dedicata ai manoscritti, ai codici e alle iscrizioni, in cui spiccano scoperte come la stele di Rosetta, con i suoi enigmi linguistici, i manoscritti del Mar Morto, custodi dei segreti dell’antico Giudaismo, e la biblioteca di Assurbanipal, patrimonio unico di tavolette cuneiformi risalenti al periodo assiro. Il libro offre anche un’analisi affascinante di scoperte più moderne come la mummia di Ötzi, il celebre “Uomo del ghiaccio”, che ha fornito una preziosa finestra sulla vita nell’Età del Rame, e le enigmatiche statue dell’Isola di Pasqua, testimoni silenziose di una cultura misteriosa. Non possono mancare, ovviamente, dei grandi classici: da Ercolano e Pompei, sepolte sotto le ceneri del Vesuvio, a Machu Picchu, la città perduta degli Inca, passando per il tesoro anglosassone di Sutton Hoo

 

Nel complesso, il libro trasuda una sincera passione per l’archeologia e si avvale di una prosa fluida e avvincente che rende la lettura piacevole e accessibile anche a coloro che non hanno una formazione accademica specifica in archeologia o storia antica. A impreziosire il tutto, vi sono inoltre varie fotografie e illustrazioni che aiutano il lettore a visualizzare alcuni siti e reperti descritti, oltre ad alcuni dei personaggi protagonisti del volume. In sintesi, Le grandi scoperte archeologiche è un’opera consigliata a tutti gli appassionati in cerca di un saggio utile ad ampliare la comprensione del passato e a far conoscere le mirabolanti imprese compiute dagli archeologi.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]