N. 97 - Gennaio 2016
(CXXVIII)
LA GRANDE SCOMMESSA
UN’OPERA CONTRO LE SPECULAZIONI FINANZIARIE
di Giovanna D'Arbitrio
Il film “La Grande Scommessa” del regista Adam McKay ci illumina su fatti e misfatti che causarono la grande crisi finanziaria del 2008.
Il
racconto
incomincia
nel
2005,
quando
le
banche
cominciarono
a
concedere
con
grande
facilità
mutui
a
tasso
variabile
nel
campo
del
mercato
immobiliare
americano
che
appariva
oltremodo
florido
e
sicuro
a
gente
onesta
e
sprovveduta.
Non
sembrava
certo
tale
la
situazione
ad
un
esperto
nel
campo
come
Michael
Burry
che
aveva
intuito
la
pericolosa
instabilità
del
sistema,
accentuata
in
maniera
crescente
da
pacchetti
azionari
venduti
in
maniera
fraudolenta.
Egli
fu
pertanto
deriso
quando
si
presentò
in
diverse
banche
per
scommettere
contro
l’andamento
del
mercato
e
venne
subito
accontentato
in
tutte
le
sue
richieste.
Altri
poi
lo
imitarono
rendendosi
conto
dell’esistenza
di
una
grossa
“bolla”
che
cresceva
silenziosamente
e
che
finì
per
scoppiare
poi
in
modo
disastroso
ed
eclatante
nel
2008,
depredando
tante
persone
oneste
dei
loro
averi
mentre
i
furbi
si
arricchivano
in
maniera
abnorme.
Il
film
in
verità
appare
verboso,
nevrotico,
a
tratti
ripetitivo
e
troppo
lungo,
anche
se
il
regista
si
avvale
di
ritmi
serrati
e
musica
assordante
per
vivacizzarlo,
di
bravi
attori
come
Brad
Pitt, Christian
Bale, Ryan
Gosling, Steve
Carell, Marisa
Tomei
e
tanti
altri,
della
fotografia
di
B.
Ackroyd
e
delle
musiche
di
N.
Britell.
La
sceneggiatura
è in
parte
basata
sul
libro
di
Michael
Lewis
“The
Big
Short”.
Troppo
marcato,
inoltre,
lo
scopo
didascalico
del
film
che
cerca
di
mettere
in
guardia
gli
spettatori
dalle
frodi
finanziarie,
un
obiettivo
senz’altro
lodevole,
ma
davvero
poco
divertente
o
addirittura
angosciante
per
i
poveri,
onesti
risparmiatori,
in
particolare
per
quelli
italiani,
numerosi
nel
nostro
paese,
considerato
patria
del
risparmio.
I
volti
preoccupati
e
cupi
di
molti
spettatori,
soprattutto
quelli
di
una
certa
età,
all’uscita
dalla
sala
cinematografica,
nonché
i
loro
sdegnati
commenti
contro
tutto
ciò
che
ancora
oggi
accade
in
Italia
e
all’estero,
mettono
in
rilievo
quanto
sia
difficile
l’epoca
in
cui
viviamo.
“Mala
tempora!”,
ha
esclamato
un
attempato
signore
dirigendosi
in
fretta
verso
l’uscita.