[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

186 / GIUGNO 2023 (CCXVII)


attualità

GOLAR TUNDRA
LA FRENETICA MIOPIA DI UN OBIETTIVO GEOPOLITICO
di Francesca Zamboni

 

L’incontro tra uomo e natura è spesso uno degli eventi più straordinari che l’esistenza ci possa offrire. Piazza Bovio a Piombino, in provincia di Livorno, è sicuramente uno di questi, dove la mano dell’uomo si è posata con la maestria e il rispetto per lasciare lo sguardo umano libero di ammirare le isole dell’arcipelago toscano in tutta la loro magnificenza, magari facendo il giro del faro in una notte stellata.

 

Purtroppo da un anno a questa parte il territorio circostante, quello magico e onirico della terra degli antichi Etruschi è sottoposto al volere di politiche economiche incarnate da un rigassificatore che non solo sta dequalificando ulteriormente il territorio piombinese e delle sue zone limitrofe, ma sta mettendo anche in secondo piano la voce del popolo in nome di una necessità che non guarda in faccia la sicurezza del cittadino, sia per quanto riguarda l’impatto sia per quanto concerne la salute dei residenti già altamente vulnerabile per la pregressa esperienza delle Acciaierie.

 

Un pool di esperti e la Direttiva Seveso alla cui attenzione è stato sottoposto il rigassificatore hanno sottolineato le fragilità del progetto, ma i problemi dell’inquinamento, della dequalificazione territoriale e della pericolosità di un mezzo di tale portata così vicino al paese sono sfumati con le numerose manifestazioni dei cittadini.

 

Una storia geopolitica iniziata dopo la guerra in Ucraina accompagnata da un forte calo delle forniture di gas russo e terminata con una grossa nave della Snam dall’aspetto e dal nome inquietanti: “Golar Tundra”, parcheggiata nel porto di Piombino, nella banchine est, per trasformare il gas liquido in gassoso da trasferire alla rete nazionale.

 

La nave serve praticamente a riportare allo stato gassoso il gas liquefatto (GNL) trasportato dalle metaniere con una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale e capace di rigassificare in modo continuo 5 miliardi di metri cubi l’anno. Una nave lunga circa 292,5 metri, larga circa 43,4 metri e alta circa 55 metri e riverniciata da blu scuro ad azzurro per mitigare “l’impatto paesaggistico del mezzo navale” come se un colore potesse ammortizzare un problema ambientalistico.

 

La necessità di posizionare un rigassificatore e soprattutto le modalità sono passate in primo piano rispetto alla sicurezza dei cittadini e delle loro richieste. L’esigenza di svincolarsi dal partner russo ha fatto sì che la vicenda tenesse in considerazione la questione solo da un punto di vista meramente geopolitico.

 

In Italia le importazioni del gas sono cambiate: gli accordi presi dal precedente governo Draghi e da quello attuale di Giorgia Meloni hanno visto continue diminuzioni dei flussi di gas dalla Russia, tanto da non essere più il paese da cui arriva più gas. Secondo i dati Snam elaborati da Today, nel 2022 l’Italia ha importato oltre il 61 per cento di gas in meno dalla Russia. Il Paese da cui l’Italia importa più gas è diventato l’Algeria, le cui forniture sono cresciute dell’11 per cento in un anno.

 

La crescita del Gnl è palese. Nel 2022 il gas naturale liquefatto è effettivamente raddoppiato rispetto al 2021, incidendo sulle forniture in modo determinante. Sempre stando ai dati riportati da Today, nel 2022 il Gnl ha costituito il 20,7 per cento del totale delle importazioni di gas e nel 2023 questa quota aumenterà grazie all’apporto del rigassificatore di Piombino.

 

In italia, oltre Golar Tundra, ci sono tre rigassificatori in mare: ll più vecchio è una struttura onshore degli anni Settanta e si trova a Panigaglia, in provincia di La Spezia; ha una produzione massima annuale di 3,5 miliardi di metri cubi e appartiene sempre a Snam; il più grande dei tre rigassificatori, invece, è il Terminale GNL Adriatico, un impianto offshore; un’isola artificiale, che si trova in mare al largo di Porto Viro, in provincia di Rovigo e garantisce all’Italia rifornimenti di Gnl principalmente dal Qatar, ma anche da Egitto, Trinidad e Tobago, Guinea Equatoriale e Norvegia. Può arrivare a immettere in rete 4 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

 

Il terzo è l’Olt, un rigassificatore galleggiante al largo di Livorno, che ha ricevuto l’autorizzazione per l’incremento della capacità di rigassificazione, passando da 3,75 miliardi fino a circa 5 miliardi di metri cubi annui. Ma al di là dei dati e delle statistiche e delle strategie politiche, che muovono le pedine economiche, esistono tuttavia i residenti che, nonostante abbiano manifestato appoggiati anche dalle istituzioni locali, non hanno avuto nessuna risposta; una sorta di muro di gomma, un silenzio punitivo che avvolge un territorio che avrebbe meravigliose potenzialità: una flora e una fauna colme di profumi, suoni e colori mitologici; calette incantate, degne di un canto omerico, dove in un’epoca consumistica è ancora possibile passare una giornata a contatto con la natura lontano dagli sguardi ipocriti e indiscreti di una società volta solo all’interesse economico e consumistico.

 

Non molto lontano da Piombino è possibile infatti raggiungere Buca delle Fate, seguendo un percorso nella macchia mediterranea del promontorio di Populonia, antica città stato etrusca. Eppure per quanto il territorio sia bello tanto quanto magico, la politica nella sua frenesia non ha pensato a soluzioni o a delle alternative per proteggere questo splendido incontro tra uomo e natura; ha preferito correre e, nella velocità, non prendersi cura della sua anima; una terra, come scrive Sebastiano Vassali in Un infinito numero, dove la memoria memoria dei Rasna è conservata non nella scrittura «Quelle storie che i Romani e i Greci conservano nei libri, noi non abbiamo bisogno di scriverle perché le conosciamo già tutte e le conosciamo ancora prima che accadano».  

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]