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N. 29 - Maggio 2010 (LX)

giordano bruno
storia di un "eretico" - Parte IIi

di Giorgio Giannini

 

Nel giugno 1889, è eretto in Campo de’ Fiori un monumento a Bruno, con la statua in bronzo opera dello scultore Ettore Ferrari, con tre bassorilievi che rappresentano altrettanti momenti della vita di Bruno.


Il primo bassorilievo,che nel progetto originario era Bruno insegnando all’Università di Oxford, in quello definitivo diventa Bruno all’Università di Oxford, per mettere in evidenza non tanto il Bruno accademico, che illustra le sue teorie, quanto il rivoluzionario che illustra le sue idee.


Il secondo bassorilievo, che raffigura la Condanna del Sant’Uffizio presente in tutti i progetti, rappresenta Bruno che dice ai giudici, che hanno appena pronunciato la sentenza di condanna, la famosa frase: “Avete più timore voi nel pronunciare la mia condanna che io nell'ascoltarla".


Il terzo bassorilievo, che raffigura Bruno sul rogo, è simile a quello del martirio di Huss. Bruno è legato al palo, sul rogo in fiamme, circondato da soldati, da popolani e da alcuni frati. Il rogo è collocato non al centro della Piazza, ma nella parte in cui anticamente avvenivano le esecuzioni.


Sull’ultimo lato del basamento c’è la lastra di bronzo con la dedica scritta da Giovanni Bovio: 9 giugno 1889- A Bruno- il secolo da lui divinato- qui - dove il rogo arse- auspice la gioventù dell'ateneo di Roma- concorrenti le nazioni civili.


Nel basamento sono raffigurati otto “martiri del libero pensiero” : sul lato nord, sopra la rappresentazione di Bruno sul rogo, sono raffigurati i critici della Chiesa che hanno preceduto la riforma (John Wycliff e Jean Huss ); sul lato est, sopra la rappresentazione di Bruno davanti al Sant’Uffizio, sono rappresentati gli esponenti della critica umanistica alle teorie della Chiesa (Aonio Paleario e Michele Serveto ); sul lato sud, sopra la rappresentazione di Bruno a Oxford, sono raffigurati i convertiti al protestantesimo (Erasmo da Rotterdam e Giulio Cesare Vanini ); sul lato ovest, nella facciata anteriore del monumento, dove c’è l’iscrizione di Bovio, sono raffigurati i sostenitori di una Chiesa democratica ( Campanella e Sarpi). L’ordine cronologico è riferito non all’anno della nascita bensì a quello della loro conflitto con la Chiesa. in questo modo, i medaglioni rappresentano non tanto i personaggi rappresentati, quanto le battaglie da loro condotte contro l’intolleranza religiosa, per la libertà di pensiero.


Il monumento è stato collocato al centro della Piazza, modificando il progetto originario per motivi di viabilità. Si è cambiato anche l’orientamento del monumento e la sua rappresentazione iconografica.

Infatti, nel progetto originario Bruno era rappresentato mentre cammina, con lo sguardo rivolto in avanti e le mani che reggono un libro; si voleva rappresentarlo mentre attraversa la Piazza per dirigersi verso il luogo dell’esecuzione. Collocando il monumento al centro della Piazza, si è ribaltato l’orientamento della statua: così Bruno non guarda più verso il luogo del rogo, ma verso il Vaticano.


Dopo la firma dei Patti Lateranensi, i giornali e gli ambienti cattolici sollecitarono la rimozione del monumento, che però non fu attuata.


Nel nome di Bruno, martire del libero pensiero, è nata nel 1906 l’Associazione del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, aderente alla Union Mondiale des Libres Penseurs ed alla International Humanist and Hethical Union.

Cronologia essenziale_

Filippo Bruno nasce a Nola da Giovanni e da Fraulissa Savolino
Va a Napoli dallo zio Agostino per continuare gli studi alla Libera Università
Il 15 giugno entra nel monastero di S. Domenico
1566 Il 16 giugno conclude il noviziato e prende i voti con il nome di Giordano
è sospettato di eresia per aver tolto dalla cella le immagini dei Santi e per aver
espresso dei dubbi sul dogma della Trinità
1568 Va a Roma ed offre al Papa Pio V la sua opera L’Arca di Noè, andata perduta
1572 èordinato sacerdote
1575Consegue la Licenza in Teologia e diventa Docente
1576 Nuovamente sospettato di eresia, fugge a Roma dove è ospitato nel monastero domenicano di S. Maria sopra Minerva. Lascia l’Ordine dei Domenicani, diventando apostata, e si reca a Novi (Savona)
1577 Soggiorna a: Savona,Torino,Venezia, Padova,Brescia, Bergamo e Milano
1578 Dopo aver trascorso l’inverno in un convento domenicano a Chambery (Svizzera), nella primavera si reca a Ginevra, dove frequenta la comunità italiana evangelica (calvinista) costituita dal Marchese di Vico
1579 Il 20 maggio si iscrive all’Accademia di Ginevra. Nel mese di agosto, dopo un contrasto con il docente di filosofia Antoine de la Faye, un fanatico calvinista, è costretto a lasciare la città e si reca a Tolosa, passando per Lione
1580 A Tolosa diventa Magister Artium con una tesi su Pietro Lombardo e diventa docente di Filosofia alla locale Università
1581 Nell’estate si reca a Parigi, dove viene protetto dal Re Enrico III, che lo nomina docente straordinario di Teologia al Collège de Cambrai.
1582 A Parigi pubblica le sue prime opere importanti, dedicandone una al Re
1583 Si reca in Inghilterra al seguito dell’ambasciatore francese Michel de Castelnau. Soggiorna prima a Londra e poi a Oxford, dove insegna per un breve periodo all’Università
1584 A Londra pubblica varie opere, tra i quali i famosi Dialoghi italiani
1585 Ritorna a Parigi con Castelnau. Cerca di rappacificarsi con la Chiesa attraverso il Vescovo di Bergamo, Ragazzoni
1586 Lascia Parigi in seguito ad un contrasto con i filo aristotelici e si reca in Germania. Dopo aver brevemente soggiornato a Treviri, Magonza e Wiesbaden, raggiunge Marburgo, dove cerca di insegnare all’Università , ma il Rettore Nigidius non lo autorizza. Si reca quindi a Wittemberg ( Sassonia), dove è nominato docente straordinario di Filosofia dal Rettore Mylius.
1587 A Wittemberg pubblica altre opere. Dopo la morte del principe Alberto di Sassonia, luterano, il successore Cristiano, calvinista, nomina una Commissione che mette all’Indice le opere di Bruno, che deve lasciare la città.
1588 Nel marzo si reca a Praga, dove è ben accolto dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II. A Praga pubblica altre opere.
1589 Nel gennaio si reca ad Helmstadt, dove insegna all’Università, ma il 1 luglio il Pastore Boetius (luterano) lo espelle dalla città.
1590 Raggiunge Francoforte e risiede nel monastero dei Carmelitani, dove incontra il libraio veneziano Ciotto
1591 Dopo aver soggiornato nell’inverno a Zurigo, in primavera ritorna a Francoforte, dove pubblica altre opere. Riceve l’invito del nobile Giovanni Mocenigo a recarsi a Venezia, che raggiunge a settembre, dopo un breve soggiorno a Padova, dove non riesce ad insegnare alla locale Università.
1592 è al servizio di Mocenigo, che il 22 maggio lo denuncia all’Inquisizione veneta. E’ arrestato nella notte tra il 23 ed il 24 maggio. Il 25 maggio subisce il primo interrogatorio. Il 26 maggio Mocenigo presenta una seconda denuncia ed il 29 una terza. Bruno subisce altri interrogatori ed il 30 luglio abiura, sperando di salvarsi dalla condanna per eresia. Il Tribunale Centrale dell’Inquisizione, presieduto dal Papa, chiede il suo trasferimento a Roma.
1593 Il 19 febbraio parte per Roma, dove arriva il 27 ed è rinchiuso nel Palazzo dell’Inquisizione. In pochi mesi subisce numerosi interrogatori
1594 Si apre la seconda fase del processo; tra gennaio e marzo sono interrogati gli accusatori ed i testimoni. Bruno rifiuta il difensore di ufficio e si difende da solo. Vengono formulati contro di lui 23 capi di imputazione per eresia. A giugno è invitato a presentare la difesa , che presenta a dicembre
1595 Il 16 febbraio il Papa Clemente VII nomina una Commissione di teologi per esaminare le opere di Bruno e trovare le affermazioni eretiche, che gli vengono contestate nel dicembre 1596
1597 Nel marzo riprendono le udienze del Tribunale. Bruno è ripetutamente interrogato sulle censure formulate dalla Commissione.
1598 Il Tribunale sospende le udienze perché il Papa è a Ferrara
1599 Il 12 gennaio, il Tribunale contesta a Bruno 8 affermazioni ritenute eretiche, invitandolo ad abiurare. Una copia di queste è consegnata a Bruno il 18 gennaio, concedendogli un periodo di riflessione di 6 giorni. Il 25 gennaio Bruno dichiara di essere disposto all’abiura ad alcune condizioni che non vengono accettate. Il 5 aprile Bruno consegna una nuova memoria difensiva, che è respinta il 24 agosto. Il 10 settembre il Tribunale assegna a Bruno un nuovo periodo di riflessione di 40 giorni, previsto per i pertinaci. Sei giorni dopo Bruno si appella al Papa, irritando molto i giudici. Essendo giunta una nuova denuncia, gli concedono un ulteriore periodo di 40 giorni per pentirsi e fare una abiura completa ed incondizionata, ma bruno, alla scadenza del termine, rimane fermo nelle sue posizioni. Il 21 dicembre, parlano con Bruno i Superiori dell’Ordine Domenicano, nell’estremo tentativo di convincerlo ad abiurare, ma invano.
1600 Il 20 gennaio, il Papa decide di emanare la sentenza contro Bruno, che è pronunciata l’8 febbraio dal Procuratore Giulio Materenzii. Bruno è condannato al rogo come eretico impenitente, pertinace e ostinato. L’esecuzione della condanna è stabilita al 12 febbraio e poi rinviata al 17, quando è eseguita, all’alba, in Campo de’ Fiori. Bruno rifiuta fino all’ultimo di pentirsi e di abiurare, respingendo tutti i tentativi fatti dei sette confortatori, che lo accompagnano dal carcere di Tor di Nona a Campo de’ Fiori.
1889 Il 9 giugno è inaugurato solennemente sul luogo del rogo,a Campo de’Fiori, a Roma, il monumento opera dello scultore Ettore Ferrari.
 


Riferimenti bibliografici:


Giovanni Aquilecchia, Giordano Bruno, Ist. d. Enciclopedia Italiana, Roma 1971.
Michele Ciliberto, Lessico di Giordano Bruno, Edizioni dell’Ateneo, Roma 1979.
Michele Ciliberto, La ruota del tempo. Interpretazione di Giordano Bruno, Editori Riuniti, Roma 1986.
Michele Ciliberto, Giordano Bruno, Laterza, Bari 1990.
I Michele Ciliberto, Introduzione a Giordano Bruno, Laterza Bari 1996.
Eugen Dreweman, Giordano Bruno. Lo specchio dell’infinito, Rizzoli, Milano 1994.
Eugen Dreweman, Giordano Bruno. Il filosofo che morì per la libertà dello spirito, BUR Saggi Rizzoli, 2000.
Anna Foa, Giordano Bruno, Il Mulino, Bologna 1998.
Luigi Firpo, Il processo a Giordano Bruno, Salerno Editrice Roma 1993.
Giorgio Galli, La vita e il pensiero di Giordano Bruno, Marzorati, Milano 1973.
Eugenio Garin, Giordano Bruno, CEI, Milano 1996
Gabriele La Porta, Giordano Bruno, Vita e avventure di un pericoloso maestro del pensiero, Tascabili Bompiani, Milano 2000.
Maria Mantello (a cura di), Memoria di Giordano Bruno 1600-2000, Atti del Convegno omonimo, Liceo Scientifico Statale “Francesco d’Assisi”, Roma 2000.
Antonio Mercati, Il sommario del processo a Giordano Bruno, Biblioteca Apostolica vaticana, Città del Vaticano 1942.
Jean Rocchi, Giordano Bruno. L’eretico errante, Liber Internazionale, Pavia 1996.
Vittorio Spampanato, Vita di Giordano Bruno, Gela editrice, Roma 1988.



 

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