[ISSN 1974-028X]

[REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N° 577/2007 DEL 21 DICEMBRE] *

 

175 / LUGLIO 2022 (CCVI)


contemporanea

SUL GATTO PERSIANO

CARATTERISTICHE E ORIGINI D'UN AMICONE DAL LUNGO PELO

di Emanuel De Marchis

 

Quella del gatto persiano è una delle razze più pregiate del mondo felino, ma forse non tutti sanno che tale animale domestico, connotato da un aspetto aristocratico, elegante e maestoso, è notoriamente un gran sornione – abile a dissimulare idee e intenzioni sotto un atteggiamento bonario e apparentemente distratto – e che, se ben coccolato, si adatta perfettamente alla vita in un appartamento. Tale stirpe di gatti è stata infatti selezionata proprio dall’essere umano a partire dal cosiddetto gatto d’angora, proveniente dalla Persia (da qui il nome del piccolo felino). Questa razza originaria aveva tuttavia una foggia assai diversa, rispetto a quella dei persiani come li conosciamo oggi.

 

Per la cronaca, fu lo scrittore e musicista romano Pietro Della Valle, nel corso del XVII secolo, il primo a portare in Europa alcuni esemplari di gatti persiani, presi con sé alcuni durante un lungo viaggio in Oriente (compiuto tra il 1614 e il 1626). Questa “nuova” razza divenne quindi, in epoca vittoriana, la preferita della regina Vittoria del Regno Unito (sul trono dal 1837-1901), diffondendosi così in modo massiccio in terra inglese e poi anche altrove nel Vecchio Continente.

Caratterizzato da un aspetto “tozzo”, sintetizzato dal muso tipicamente schiacciato, il persiano è apprezzato da molti per il pelo folto e lungo (anche 20 centimetri), mentre per quel che riguarda la colorazioni del manto, essa cambia a seconda della varietà (gli incroci possibili sono centinaia, con le cromie passano dal nero, al bianco, al blu). Nello specifico, la federazione internazionale felina (FIFe) ha distinto tali animali in tre macro-gruppi, derivanti proprio dalla tipologia di colore del loro pelo. Abbiamo così: il “persiano van”, quasi tutto bianco, ma con piccole macchie di colore su coda e testa, il “bicolore”, con solo un terzo del pelo bianco, e quello “arlecchino”, con cinque sesti del manto bianco e il resto colorato.

 

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Gatto persiano "van"

 

Una curiosità: al di fuori delle varietà classiche, esiste anche un tipo di persiano a pelo corto, noto come “exotic shorthair”. Detto del pelo, per quel che concerne gli occhi dei gatti persiani, essi variano in genere tra il blu, il verde, l’arancio o impari, tipo di colore blu e arancio (alcuni possono peraltro avere un occhio di un colore diverso rispetto all’altro). Quanto alle zampe, sono corte e “rotondette”, mentre il peso varia sensibilmente tra esemplari maschi e femmine: queste ultime non arrivano in genere ai 4 kg, i primi possoni invece raggiungere anche i 7 kg.
 

 

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Persiano "bicolore"


Docile e affettuoso, il persiano appare spesso come un gran pigrone, disposto a muoversi, interrompendo i propri prolungati sonnellini, solo quando è strettamente necessario. Se lo si osserva nel suo quotidiano, sembra quasi una presenza invisibile, come se fluttuasse in una specie di altra dimensione.

 

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Persiano "arlecchino"

 

Tale felino è peraltro molto affascinato dalla compagnia umana, ma durante il giorno sa stare bene anche da solo, rispettando l’ambiente domestico e non combina guai di sorta, anche nel caso vi siano altri animali in casa, con cui non ha difficoltà ad andare d’accordo. Non ama invece in modo particolare uscire all'esterno, né compiere grandi passeggiate in caso si abbia una casa molto spaziosa. Proprio per questo, è bene limitarsi nel dargli da mangiare, altrimenti potrebbe ingrassare rapidamente e non riuscire più a bruciare le calorie in eccesso.

L’alimentazione del persiano è bene che sia equilibrata e varia, escludendo totalmente pasta, pane e latte, specie negli esemplari adulti. È inoltre buona norma spazzolargli (e lavargli) periodicamente il lungo pelo, onde assicurargli un manto sempre lucido e impedire che possa ingerire i ciuffi in eccesso (evento che causa fastidiose occlusioni intestinali), persi in gran quantità soprattutto durante le mute stagionali (evento piuttosto frequente che causa fastidiose occlusioni intestinali).

Un’ultima, importante annotazione: nel corso dei decenni, il mercato dei gatti con pedigree, soprattutto nel caso dei persiani, si è spesso mostrato poco rispettoso verso gli animali coinvolti, selezionati e cresciuti fin da piccoli nel solo nome del business (gestito in molti casi senza le opportune certificazioni). Prima di acquistare un persiano (o altri gatti pregiati), anche laddove lo si faccia con piena buona fede e con l’intenzione di donargli tutto il nostro amore, è quindi bene provare ad adottarne uno, scegliendo possibilmente un trovatello, senza alimentare il suddetto commercio, che di certo non giova a questi simpatici gattoni dal lungo pelo.

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[ iscrizione originaria (aggiornata 2007) al tribunale di Roma (editore eOs): n° 215/2005 del 31 maggio ]