N. 50 - Febbraio 2012
(LXXXI)
LA “MAGGIORANZA” DEI FRATELLI musulmani
il trionfo egiziano
di Francesca Zamboni
Come
preannunciato,
le
elezioni
egiziane
sono
state
vinte
dai
Fratelli
Musulmani.
Una
vittoria
schiacciante
col
47.18%
dei
voti,
frutto
di
tre
tornate
elettorali,
iniziate
a
fine
novembre
e
conclusesi
lo
scorso
21
gennaio.
Dei
498
seggi
dell’Assemblea
Popolare,
235
sono
andati
al
nascente
Partito
Giustizia
e
Libertà,
asse
portante
dei
vincitori.
Di
questi,
127
sono
stati
ottenuti
con
le
proprie
liste,
mentre
108
sono
stati
vinti
grazie
ai
propri
candidati
nelle
rispettive
circoscrizioni.
Seguono
a
ruota
i
Salafiti
con
96
seggi,
poi
il
partito
moderato
del
Wafd
con
36
seggi
e
infine
il
Blocco
egiziano
con
33
seggi.
Dati
importanti,
rafforzati
da
un’affluenza
alle
urne
del
54%;
segno
che
il
popolo
sentiva
la
impellente
necessità
di
dare
un
nuovo
volto
all’Egitto
dopo
la
caduta
di
Hosni
Mubarak.
Si
tratta
della
prima
consultazione
libera
in
Egitto
dopo
60
anni.
Adesso
non
ci
resta
che
aspettare
la
riunione
del
nuovo
Parlamento
e le
elezioni
per
la
Camera
alta
che
si
concluderanno
il
prossimo
22
febbraio.
Una
svolta
importante
quella
egiziana
che,
sbandierando
la
vittoria
dei
Fratelli
Musulmani,
ci
spinge
verso
ovvie
domande,
ossia
“Chi
sono
questi
nuovi
detentori
del
potere?
Quali
sono
le
loro
idee
guida
e i
loro
obiettivi?”.
I
Fratelli
Musulmani
sono
un’associazione
religiosa,
nata
in
Egitto
nel
1928
sotto
la
guida
Hasan
al-Banna
che
si
rese
eccellente
interprete
del
bisogno
di
riforma
del
popolo
egiziano,
trovatosi
a
fronteggiare
l’occupazione
inglese.
Il
movimento
si
diffuse
con
impressionante
rapidità
in
Siria,
Giordania,
Marocco,
Sudan
e
Tunisia.
Un
successo
dovuto
alla
sua
ottima
organizzazione
e
all’attenzione
per
le
tematiche
sociali;
due
requisiti
che
hanno
rappresentato
la
chiave
di
successo
anche
nelle
ultime
elezioni.
Si
trattava
di
una
sorta
di
partito
capace
di
delineare
organicamente
gli
obiettivi
da
raggiungere
non
solo
ideologici,
ma
anche
politici
e
sociali.
Il
popolo
mostrò
subito
una
forte
simpatia
per
i
Fratelli
musulmani
che,
negli
anni
Trenta,
dettero
vita
a
una
serie
di
riforme
sociali,
favorendo
l’istruzione
con
l’aperture
di
nuove
scuole
e
migliorando
la
sanità
con
la
creazione
di
nuovi
ospedali.
Tra
i
loro
scopi
vi
era
il
desiderio
di
migliorare
il
tenore
di
vita
delle
persone
sulla
base
dei
precetti
coranici;
combattere
l’ignoranza,
la
miseria
e le
malattie;
unificare
le
varie
tendenze
islamiche;
liberare
i
paesi
arabi
dalle
presenze
straniere;
creare
un
governo
efficiente
applicando
gli
insegnamenti
dell’islam
e
infine
favorire
la
pace
attraverso
una
solidarietà
internazionale.
L’associazione
conferiva
alla
religione
valore
politico
e il
Corano
rappresentava
il
testo
contenente
tutte
le
linee
guida
da
seguire.
Oggi
lo
spirito
e la
voglia
di
cambiamento
in
Egitto
sono
gli
stessi
degli
anni
Venti,
ovvero
islamizzare
nuovamente
la
società
partendo
dal
basso
e
non
da
un’imposizione
proveniente
dall’alto;
motivo
per
cui
i
Fratelli
Musulmani
hanno
trionfato
ancora
una
volta.