N. 75 - Marzo 2014
(CVI)
Le forze speciali americane
La Delta Force e i Navy SEAL
di Giovanni De Notaris
Abbiamo
imparato
a
conoscerli
grazie
ai
film,
alle
serie
TV.
Ne
leggiamo
le
imprese
su
libri
e
giornali.
Quando
il
gioco
si
fa
duro,
loro,
i
duri,
cominciano
a
giocare.
Sono
le
forze
speciali
probabilmente
più
famose
al
mondo.
Sono
quelli
che
hanno
partecipato
alle
missioni
più
famose
e
rischiose
della
storia
a
stelle
e
strisce:
centro
e
sud
America,
Afghanistan,
Iraq,
tanto
per
fare
qualche
esempio.
Erano
in
Iran,
nel
1980,
per
salvare
i
cinquantadue
ostaggi
americani
nell’ambasciata
statunitense
a
Teheran.
Erano
ad
Abbottabad,
in
Pakistan,
nel
2011
per
catturare
“lo
sceicco
del
terrore”
Osama
bin
Laden.
Ma
cosa
sono
veramente
la
Delta
Force
e i
Navy
SEAL?
Entrambi
parte
del
“National
Missions
Force”
hanno
però
storie
e
origini
diverse.
Fu
negli
anni
Settanta,
infatti,
che
a
causa
dell’affermarsi
sempre
maggiore
del
terrorismo
internazionale
cominciò
a
farsi
strada
tra
le
forze
armate
americane
l’idea
di
creare
un’unità
con
caratteristiche
particolari
destinata
unicamente
a
combattere
le
minacce
terroristiche.
L’idea
venne
in
mente
al
colonnello
dell’esercito
Charlie
Beckwith,
al
generale
Bob
Kingston
e al
vicecapo
di
stato
maggiore
dell’esercito
Edwin
Meyer.
Quest’unità
speciale
doveva
svolgere
missioni
più
rischiose
delle
truppe
regolari.
Cosicché
nell’estate
del
1977
i
tre
presentarono
ufficialmente
la
proposta
a
Fort
Benning,
in
Georgia,
e il
21
novembre
1977
fu
varato
il
“1°
Special
Forces
Operational
Detachment-Delta”
al
comando
dello
stesso
Beckwith.
La
Delta
Force
venne
plasmata
sul
modello
della
“22°
SAS”
inglese,
e
come
sede
del
nuovo
reparto
fu
scelto
Fort
Bragg.
Situato
sulle
Sands
Hills
nel
North
Carolina,
era
originariamente
un
centro
di
addestramento
per
i
reparti
d’artiglieria
durante
la
prima
guerra
mondiale.
È
anche
la
sede
dei
reparti
aviotrasportati
e il
centro
di
addestramento
delle
forze
speciali.
Ma
la
Delta
Force
nonostante
sia
di
stanza
lì
non
risponde
ad
esse,
né
tantomeno
è
un’unita
delle
forze
speciali.
Possiede
una
sua
autonomia
operativa.
I
membri
dell’unità
vengono
detti
in
gergo
“operatori.”
L’unità
base
è
composta
da
quattro
uomini.
Quattro
o
cinque
gruppi
costituiscono
una
squadra;
due
squadre
-
una
d’assalto,
una
di
tiratori
scelti
-
formano
uno
squadrone.
Ogni
squadrone
ha
un
elemento
di
comando.
Seguono
poi
lo
squadrone
trasmissioni
e un
contingente
di
pianificazione
operativa.
La
gerarchia
di
comando
si
compone
del
comandante,
vicecomandante
e un
ufficiale
esecutivo.
Il
tutto
integrato
dall’ufficiale
psicologo
e
medico.
Il
training
course
completo
dura
sei
mesi
e
comprende
anche
corsi
teorici
tenuti
da
agenti
dell’FBI,
CIA
e di
altre
agenzie
federali,
per
integrare
l’addestramento
fisico
a
quello
mentale,
in
quanto
i
soldati
Delta
devono
poter
comprendere
appieno
anche
il
fenomeno
del
terrorismo
e le
sue
origini.
Le
armi
in
dotazione
-
corte
e
lunghe
-
sono
di
norma
i
fucili
M16
e
Heckler
&
Koch
MP5,
più
due
pistole
Colt
calibro
45.
Nel
1980
il
presidente
Jimmy
Carter
autorizzò
l’operazione
“Eagle
Claw”
per
salvare
gli
ostaggi
americani
in
Iran.
Fu
proprio
in
seguito
al
disastroso
esito
di
quella
missione
che
vide
la
luce
anche
l’unità
antiterrorismo
della
Marina.
Inizialmente
affidata
all’ufficiale
di
Marina
e
veterano
del
Vietnam
Richard
Marcinko,
l’idea
era
di
sviluppare
un’unità
speciale
della
Marina
detta
“SEAL
Team
Six”.
Il
numero
sei
era
un
tentativo
ingannevole
per
far
credere
ai
russi
che
gli
Stati
Uniti
avevano
ben
sei
di
quelle
unità
speciali.
Nel
1987
il
“Team
Six” cambiò
nome
in
DEVGRU:
“Naval
Special
Warfare
Development
Group.”
Le
sedi
dei
SEAL
sono
San
Diego
in
California
e
Virginia
Beach
in
Virginia.
L’addestramento
dura
circa
nove
mesi.
Anche
qui
i
membri
dei
team
vengono
detti
“operatori.”
Uno
dei
principali
compiti
dei
SEAL
è
l’abbordaggio
di
navi
in
navigazione,
operazioni
di
assalto
e
pattugliamento
sulle
spiagge
e
lungo
le
coste,
senza
tralasciare
ovviamente
il
combattimento
a
terra
e
l’uso
di
esplosivi.
L’equipaggiamento
standard
è
formato
dai
fucili
d’assalto
M4 e
Heckler
&
Koch
416,
una
pistola
mitragliatrice
MP7,
la
pistola
Sig
Sauer
P226,
il
coltello
multifunzione
Gerber,
un
coltello
a
lama
fissa,
più
il
giubbotto
antiproiettile.
Ogni
squadrone
è
formato
dai
team,
ciascuno
guidato
da
un
sottufficiale
e
sei
operatori.
I
team
formano
i
plotoni,
guidati
a
loro
volta
da
un
capitano
di
corvetta.
I
plotoni
formano
poi
uno
squadrone
al
comando
di
un
capitano
di
fregata.
A
tutto
questo
si
aggiungono
analisti
e
personale
di
supporto.
Chi
ha
visto
il
film
di
Ridley
Scott
G.
I.
Jane,
con
Demi
Moore,
può
farsi
un‘idea
più
concreta.
Ovviamente
le
missioni
in
cui
queste
due
forze
speciali
vengono
coinvolte
sono
sempre
coperte
dal
più
assoluto
riserbo,
sia
per
motivi
politici,
ma
anche
per
tutelare
i
membri
stessi
dei
team,
e le
loro
famiglie,
da
eventuali
ritorsioni.