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N. 72 - Dicembre 2013 (CIII)

THANKSGIVING
STORIA DI UNA FESTIVITà AMERICANA

di Massimo Manzo

 

Ogni quarto giovedì di novembre negli Stati Uniti si celebra il Thanksgiving, o giorno del ringraziamento, un evento molto sentito al di la dell’oceano perché indissolubilmente legato alla storia e alle tradizioni americane. Ma quali sono le origini della festa più famosa degli States?

 

Il viaggio della Mayflower

 

La storia del Thanksgiving inizia nella prima metà del seicento, epoca in cui la zona del New England, nel nord est del continente americano, cominciò ad essere popolata dagli inglesi. Uno dei primi episodi che diede inizio alla colonizzazione risale al 1620, anno in cui i padri pellegrini fondarono New Plymouth, uno dei più antichi insediamenti britannici in Nord America. Il loro viaggio era cominciato il 6 settembre di quello stesso anno, quando a bordo della celebre nave Mayflower erano partiti da Southampton, in Inghilterra, decisi a crearsi una nuova vita nel continente americano.

 

Si trattava di 102 persone tra uomini, donne e bambini, tutti cristiani puritani, malvisti e perseguitati dalla Chiesa anglicana e dal re d’Inghilterra Giacomo I Stuart per le loro idee religiose. Fu dunque per sfuggire alle vessazioni a cui erano soggetti in patria che intrapresero il loro lungo e avventuroso viaggio attraverso l’Atlantico. Dopo essere sbarcati nella penisola di Cape Code l’11 novembre, in quella che oggi è Provincetown Harbor, i coloni proseguirono il loro percorso fino a stabilirsi in un luogo che battezzarono New Plymouth, in ricordo della “vecchia” Plymouth in Inghilterra.

 

Il primo Thanksgiving

 

I nuovi arrivati non ebbero però vita facile. Alla fine dell’inverno quasi metà dei coloni non era riuscita a sopravvivere agli stenti del viaggio e alle difficoltà di insediamento nella nuova patria. Inoltre i primi tentativi di coltivare le sementi portate con sé dall’Europa non ebbero successo.

 

Sarebbe stata la fine se non avessero ricevuto un importante aiuto dalla tribù indiana dei Wampanoag, stanziata proprio in quel territorio. Fu grazie agli indigeni che i padri pellegrini impararono le giuste tecniche di coltivazione dei prodotti del nuovo mondo, come il mais e la zucca, che gli permisero di sopravvivere gli inverni seguenti. I primi rapporti tra colonizzatori e indiani furono quindi pacifici, anche se ben presto inizieranno i conflitti. Nella storia americana è rimasto celebre il nome di uno dei pellerossa che aiutò i coloni: si chiamava Squanto ed anni prima si era fatto conoscere da altri inglesi come guida, imparando la loro lingua.

 

Grazie alla preziosa collaborazione degli indigeni, nel 1621 i padri pellegrini poterono cogliere i frutti del primo raccolto, considerato come una vera e propria grazia divina. Decisero dunque di festeggiare solennemente quel momento, riunendosi ad ascoltare il pastore e organizzando un banchetto di ringraziamento dopo le preghiere. Secondo la tradizione, porridge di mais, zucca e selvaggina, oltre al celeberrimo tacchino, furono le pietanze principali del pranzo.

 

In quell’occasione, anche novanta indiani presero parte ai festeggiamenti. Senza di loro, in effetti, l’avventura dei coloni si sarebbe conclusa rovinosamente.

 

Nonostante tra i puritani fosse diffusa l’usanza di dedicare alcuni giorni al “ringraziamento” in occasioni particolari, la ricorrenza ebbe un’importanza simbolica importantissima per la futura nazione americana.

Nel 1623, il primo governatore della colonia di Plymouth, William Bradford, decretò che il giorno del ringraziamento fosse celebrato annualmente. La festa riceveva la sua prima ufficializzazione da parte di un’autorità civile, anche se rimaneva confinata ad un ambito prettamente locale.

 

Diffusione

 

Nei decenni seguenti il giorno del ringraziamento si diffuse in tutto il paese e dopo la vittoria nella guerra d’indipendenza lo stesso George Washington, primo Presidente degli Stati Uniti, decise di rendere comune la ricorrenza a tutti gli Stati. Fu però Lincoln a fissare il giorno del Thanksgiving al quarto giovedì di novembre di ogni anno, data rimasta immutata fino ad oggi.

 

Da allora la tradizione ha subito alcune modifiche, fino ad assumere le forme attuali. Tra i riti introdotti in tempi più recenti c’è per esempio il National Thanksgiving Turkey Presentation, cerimonia creata da Kennedy nel 1963 con la quale in Presidente grazia ogni anno due tacchini, risparmiandoli dalle tavole degli americani.

 

Da evento religioso a festa secolare

 

Nato come rito religioso, il giorno del ringraziamento si è nel tempo secolarizzato, trasformandosi in una delle feste “nazionali” per eccellenza. In questo senso il ricordo dei padri pellegrini è diventato il primo momento fondativo della nazione americana, insieme alla festa d’indipendenza del 4 luglio.

 

Se questo è il significato politico della ricorrenza, il Thanksgiving è vissuto anche come un evento intimo e familiare. Il pranzo è infatti una delle poche occasioni in cui la famiglia americana riesce a riunirsi al completo, quasi si trattasse di un Natale anticipato.

 

E a tavola, l’immancabile tacchino arrosto e la pumpkin pie (torta di zucca) ricordano ancora quel primo provvidenziale raccolto del 1621.



 

 

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