N. 69 - Settembre 2013
(C)
BALCONING
Un fenomeno preoccupante
di Giovanna D’Arbitrio
Era
il
1955
quando
apparve
il
film
“Gioventù
Bruciata”
di
N.
Ray
in
cui
il
protagonista
Jim
Stark
(James
Dean)
per
farsi
accettare
da
un
gruppo
di
ragazzi,
partecipa
alla
“chicken
run”,
una
stupida
prova
di
coraggio
consistente
in
una
folle
corsa
a
bordo
di
un’auto
fuori
dalla
quale
bisognava
saltare
per
non
precipitare
in
uno
strapiombo
sul
mare.
“Problemi
della
società
americana
”
pensarono
molti
italiani,
ma
col
passar
degli
anni
le
pazze
mode
in
tutto
il
mondo
sono
state
tante
e
purtroppo
i
problemi
della
gioventù
sono
aumentati
sotto
l’incalzare
di
cambiamenti
sociali
sempre
più
rapidi.
Così
oggi
alle
vecchie
follie
se
ne
aggiungono
di
nuove,
come
il
“planking”
(cioè
distendersi
faccia
a
terra
in
un
luogo
strano
e
imitare
una
superfice
di
legno
in
rigidità
ed
immobilità
tenendo
braccia
e
mani
lungo
i
fianchi),
lo"slimming"
o "tamponing"
(uso
di
tamponi
impregnati
di
alcol
e
wodka
per
accelerare
l'effetto
etilico)
e
soprattutto
il “balconing”,
saltare
da
un
balcone
all’altro
o da
un
balcone
direttamente
in
piscina.
Filmati
e
foto
su
YouTube
e le
reti
sociali
naturalmente
poi
documentano
le
stupide
imprese.
D’estate
alle
Baleari,
in
particolare
a
Ibiza,
alcol
e
droghe
incrementano
il
balconing
tra
i
giovani
turisti
europei
e
così
questo
pericoloso
passatempo,
iniziato
nel
2005,
causa
numerosi
morti
e
feriti.
I
media
europei
hanno
evidenziato
il
fenomeno
e
l'assessore
per
il
Turismo
delle
Baleari,
Joana
Barceló,
è
stata
costretta
a
difendere
le
isole
da
diverse
accuse,
mentre
molti
alberghi
hanno
cercato
di
aumentare
la
sicurezza
con
vari
divieti
e
aggiunte
di
ringhiere
e
pannelli
di
separazione
tra
i
balconi
delle
camere.
Anche
la
Fox
che
manda
in
onda
la
fortunata
serie
tv
“Dr.
House
-
Medical
Division”
ha
ricevuto
molte
lettere
di
protesta
per
l’episodio
in
cui
il
protagonista
pratica
il
balconing:
è
grande
in
effetti
il
rischio
di
emulazione
per
una
moda
che
ogni
estate
miete
vittime.
Secondo
“Le
Monde”
solo
nel
2010
ci
sono
stati
9
morti
e
tanti
feriti
gravi.
Psicologi
e
sociologi
stanno
studiando
il
fenomeno
che
diventa
sempre
più
preoccupante.
La
dott.
Silvia
Stella,
psicologa
e
psicanalista
presso
FD
Medical,
ha
messo
in
evidenza
l’uso
precoce
di
droghe
e i
problemi
tipici
dell’età
adolescenziale
uniti
ad
un
disagio
del
vivere
moderno
che
investe
anche
il
mondo
degli
adulti.
Ella
pertanto
ha
affermato
quanto
segue:
"Nel
corso
dell’adolescenza
i
giovani
cercano
la
loro
identità
e un
loro
senso
etico.
Se
in
passato
questo
difficile
passaggio
era
accompagnato
da
momenti
rituali
più
o
meno
espliciti
cui
partecipava
tutta
la
comunità
e
che
comportavano
un
aumento
di
esperienza
e di
responsabilità
verso
se
stessi
e
gli
altri,
oggi
questi
momenti
non
ci
sono
più,
e
l’adolescenza
viene
spesso
considerata
alla
stregua
di
un
problema.
Spesso
abbandonati
a se
stessi,
i
ragazzi
cercano
la
loro
identità
quasi
esclusivamente
attraverso
il
confronto
con
i
pari
e i
modelli
dei
media,
e
costruiscono
“riti
di
passaggio”
nuovi,
fra
cui
“lo
sballo”,
esperienza
che
non
comporta
né
un’acquisizione
di
significato
né
un
processo
trasformativo
attivo
e
positivo.
Per
alcuni
ragazzi
lo
sballo
rimane
un’esperienza
isolata,
ma
per
altri
diventa
un’abitudine,
quasi
non
ci
fossero
stimoli
interessanti
o
possibilità
di
sentirsi
bene,
grandi
e
appagati
se
non
attraverso
uno
stordimento
dato
da
sostanze,
quasi
una
pillola
magica
che
non
richiede
alcun
impegno
personale
nel
conquistare
il
proprio
benessere
e la
stima
di
sé.
La
differenza
fra
chi
non
ripete
l’esperienza
dello
sballo
e
chi
fa
di
questa
esperienza
un’abitudine
può
essere
data
dalla
capacità
critica
che
un
giovane
può
aver
conquistato
anche
attraverso
il
confronto
con
un
“mondo
adulto
sano”
che
permette
le
esperienze
e il
dialogo
su
di
esse.
In
questo
senso
i
genitori
e
gli
adulti
di
riferimento
possono
giocare
un
ruolo
cruciale
permettendo
ai
giovani
di
parlare
di
ciò
che
accade
loro,
senza
sentirsi
necessariamente
giudicati,
e
concedendosi
il
tempo
di
vivere
esperienze
significative.
In
questo
modo
può
essere
possibile
trasmettere
agli
adolescenti
valori
alternativi
e
aiutarli
ad
assumersi
la
responsabilità
di
se
stessi
e
del
proprio
star
bene.
Il
mondo
di
oggi,
infatti,
spesso
propone
soluzioni
apparentemente
facili
alle
proprie
difficoltà;
trovare
delle
alternative
valide,
invece,
richiede
sempre
uno
sforzo
che
viene
premiato
dalla
conquista
di
soluzioni
originali.
Il
piacere
di
una
tale
conquista,
che
comporta
l’assunzione
della
responsabilità
verso
se
stessi
e i
propri
stati
d’animo,
può
essere
trasmesso
ai
più
giovani
a
partire
dalle
piccole
cose
della
vita
quotidiana,
stando
loro
accanto
e
comunicando
con
autenticità,
senza
immedesimarsi
nei
loro
problemi
e
sostituirsi
a
loro
nel
risolverli".