N. 98 - Febbraio 2016
(CXXIX)
FELIX
STEINER
IL
CONDOTTIERO
DELLA
VITTORIA
FINALE
FANTASMA
di
Cristian
Usai
Questo
contributo
intende
acclarare
come
la
personalità
del
generale
delle
WaffenSS
Felix
Steiner,
e il
suo
comportamento
da
soldato,
non
siano
stati
quelli
di
una
persona
debole
completamente
prona
alle
discutibili
volontà
di
Hitler.
Esiste
una
nutrita
bibliografia
su
Steiner
e
naturalmente,
sugli
eventi
storici
in
cui
fu
coinvolto.
Alla
voce
riferimenti
sono
indicati
titoli
principali,
in
lingua
italiana
e
tedesca,
facilmente
rintracciabile
attraverso
il
sistema
di
ricerca
bibliografica
ICCU.
Adottando
la
metodologia
della
ricerca
storica
del
prof.
Scott
C.
Marley
PhD
-
Associate
Professor
of
Educational
Psychology
presso
la
University
of
New
Mexico,
sono
state
prese
in
esame
due
fonti,
una
secondaria
e
una
primaria,
rispettivamente:
pagina
di
Wikipedia
in
inglese
(la
pagina
in
italiano
è da
ritenersi,
a
parer
nostro,
scarna
e di
dubbia
autorevolezza)
-
‘Felix
Steiner’,
per
la
parte
biografica
e
fattuale
dal
punto
di
vista
militare
e
l’opera
dello
stesso
Steiner
-
Die
Armee
der
Geächteten
-
nella
parte
riguardante
i
fatti
della
Battaglia
di
Berlino,
per
quanto
concerne
la
sua
personalità.
Finalmente
sono
state
consultate
altre
fonti
sulla
Battaglia
di
Berlino
e
per
confermare
le
parole
di
Steiner.
Tra
siffatte
fonti
si
rammentano
le
opere
dello
storico
britannico
Antony
Beevor,
ritenute
autorevoli
da
noi
apprezzate
e
giudicate
degne
di
autorevolezza.
Felix
Martin
Julius
Steiner
nacque
il
23
maggio
1896.
Raggiunse
il
grado
di
Obergruppenführer
delle
Schutzstaffel
(SS),
generale
della
WaffenSS,
e fu
financo
membro
del
NSDAP.
Ha
prestato
servizio
in
entrambi
i
conflitti
mondiali
ed è
stato
insignito
della
Croce
di
Cavaliere
della
Croce
di
Ferro
con
foglie
di
quercia
e
spade
(onorificenza
conferita
solo
per
meriti
militari).
Ha
contribuito
in
modo
significativo,
con
Paul
Hausser,
allo
sviluppo
e
alla
trasformazione
delle
WaffenSS,
da
braccio
armato
di
SS
ad
una
forza
militare
multietnica
e
multinazionale
della
Germania
nazista.
Steiner
fu
scelto
da
Heinrich
Himmler
per
supervisionare
la
creazione
e
assumerne
il
comando
di
una
divisione
corazzata
d’elite:
la
5°
SS
Panzer
Division
Wiking.
Nel
1943,
divenne
comandante
del
III
SS
Panzer
Corps.
Il
28
gennaio
1945,
Steiner
fu
posto
al
comando
dell’11°
Armata
delle
WaffenSS,
facente
parte
di
una
nuova
formazione
creata
ad
hoc
per
proteggere
Berlino
dalle
forze
sovietiche
che
avanzavano
dal
Vistola.
Il
21
aprile,
durante
la
Battaglia
di
Berlino,
Steiner
fu
posto
al
comando
dell’Armeeabteilung
Steiner,
successivamente
Hitler
ordinò
a
Steiner
di
attuare
una
manovra
d’accerchiamento
del
Fronte
bielorusso,
procedendo
da
Berlino
nord.
Essendo
impossibilitato
ad
eseguire
l’ordine,
per
ragioni
pratiche,
Steiner
non
contrattaccò.
Dopo
la
capitolazione
della
Germania,
Felix
Steiner
fu
Arrestato
e
processato
a
Norimberga.
Tuttavia,
fu
scagionato
dall’accusa
di
crimini
di
guerra
e
rilasciato
nel
1948.
Ha
continuato
a
vivere
in
Germania,
ha
scritto
diversi
libri,
e ha
contribuito
alla
fondazione
dell’organizzazione
di
assistenza
agli
ex
militari
delle
WaffenSS.
Morì
nel
1966.
Per
discettare
il
tema
in
argomento,
si
ritiene
opportuno
introdurre
storiograficamente
il
lettore,
ai
fatti
della
Battaglia
di
Berlino,
basandosi
sull’opera
Berlino
1945:
La
Caduta
del
citato
A.
Beevor.
La
battaglia
di
Berlino
rappresentò
l’offensiva
finale
della
seconda
guerra
mondiale
in
Europa.
Fu
combattuta
dalle
forze
armate
dell’URSS
contro
le
difese
di
ciò
che
restava
della
Germania
nazionalsocialista.
A
partire
dal
12
Gennaio
1945,
l’Armata
Rossa
mosse
verso
ovest
di
circa
40
km
al
giorno,
attraversando
Prussia
orientale,
Bassa
Slesia,
Pomerania
orientale,
e
Alta
Slesia,
attestandosi
temporaneamente
a
est
di
Berlino,
lungo
il
fiume
Oder.
Gli
scontri
all’interno
della
città
di
Berlino
durarono
dal
20
aprile
al 2
maggio
dello
stesso
anno.
L’approntamento
della
difesa
della
città
ci
fu
il
20
marzo,
allorquando
il
comandante
del
Gruppo
d’armate
Vistola
(tedesco:
Heeresgruppe
Weichsel)
Gotthardt
Heinrici,
comprese
che
la
direttrice
d’attacco
sovietica
avrebbe
mosso
sull’Oder.
Il
20
aprile
1945,
il
fronte
bielorusso
guidato
dal
maresciallo
Georgy
Zhukov
iniziò
a
bombardare
il
centro
di
Berlino,
mentre
il
maresciallo
Ivan
Konev
spingeva
le
sue
formazioni
da
sud
verso
le
ultime
unità
del
Gruppo
d’armate
Centro
(tedesco:
Heeresgruppe
Mitte)
della
Wermacht.
Il
Ministro
della
propaganda
del
Terzo
Reich
Josef
Goebbels,
confidando
nonostante
la
drammatica
situazione
tedesca,
in
un’improbabile
vittoria,
chiamò
a
raccolta
il
Volkssturm,
la
milizia
popolare,
composta
da
uomini
anziani,
molti
ex
militari,
alcuni
veterani
e
della
Guerra
Mondiale
(1914-1918),
i
riformati
in
età
da
portare
le
armi,
ed
anche
i
piccoli
Kampfgruppe,
come
quello
costituito
dai
200
sopravvissuti
belgi
della
divisione
Wallonie.
Inoltre
ordinò
a
ogni
civile
tedesco
di
difendere
la
città
fino
all’ultimo
anelito
di
forze.
Il
grandammiraglio
Karl
Döenitz
dal
canto
suo
fornì
l’appoggio
per
circa
2000
marinai,
che
furono
immediatamente
rispiegati
attorno
al
Reichstag
e al
Ministero
degli
Interni.
Per
un
approfondimento
del
tema
delle
forze
tedesche
in
campo
nella
Battaglia
di
Berlino,
si
consigliano
i
seguenti
testi;
La
caduta
di
Berlino:
l’ultimo
atto
del
Terzo
Reich
di
Read
e
Fisher;
Nordland:
i
volontari
europei
sul
fronte
dell’est
di
Alfiero;
La
Seconda
guerra
mondiale
di
Petacco.
Prima
della
fine
della
battaglia,
il
Führer
Adolf
Hitler
e
alcuni
tra
i
suoi
uomini
rimastigli
accanto
fino
all’ultimo,
si
tolsero
la
vita.
e
ultime
forze
tedesche
poste
a
difesa
di
Berlino
si
arresero
il 2
maggio;
tuttavia,
gli
scontri
continuarono
a
nord-ovest,
ovest
e
sud-ovest
della
città
fino
alla
fine
della
guerra
in
Europa
(8
maggio
- 9
maggio
in
Unione
Sovietica).
Le
unità
tedesche
si
arresero
in
maggioranza
agli
angloamericani.
Il
Distaccamento
d’armata
Steiner
(tedesco:
Armeeabteilung
Steiner)
fu
l’unità
militare
della
Wehrmacht,
costituita
per
volere
di
Hitler
il
21
aprile
1945
nel
corso
delle
prime
fasi
della
Battaglia
di
Berlino.
Quando
ne
fu
affidato
il
comando
a
Felix
Steiner,
questi
era
già
stato
à
comandante
del
III
Corpo
d’armata
corazzato
delle
SS.
La
denominazione
Distaccamento
d’armata
Steiner
era
dovuta
al
fatto
che
tale
unità
aveva
dimensioni
poco
superiori
a
quelle
di
un
corpo
d’armata
ma
inferiori
a
quelle
di
un’armata.
Secondo
i
piani
del
Führer,
l’unità
di
Steiner
avrebbe
dovuto
sferrare
un
attacco
decisivo
alle
forze
sovietiche
che
oramai
stavano
chiudendo
Berlino
in
una
sacca.
Tale
operazione
era
inattuabile,
date,
l’inferiorità
numerica,
l’impossibilità
di
manovra
e la
carenza
di
risorse
e
riserve,
infatti,
Hitler
ignorando
la
realtà
ordinò
a
Steiner
di
spezzare
il
saliente
del
1°
Fronte
bielorusso
unendosi
al
LVI
Corpo
d’armata
corazzato.
Contemporaneamente
la
IX
Armata,
avrebbe
dovuto
procedere
verso
nord
in
un
attacco
a
tenaglia.
Steiner
aveva
a
disposizione
le
tre
divisioni
della
IX
Armata:
CI
Corpo
d’armata,
la
4th
SS
Polizei
Division,
la
5th
Jäger
Division,
la
25th
Panzergrenadier
Division.
-
tutti
a
nord
del
Canale
di
Finow,
mentre
il
LVI
Corpo
d’armata
corazzato
del
generale
Weidling
si
trovava
a
est
di
Berlino.
Le
tre
divisioni
a
nord
avrebbero
dovuto
attaccare
le
posizioni
sovietiche
dalla
loro
posizione,
ricongiungendosi
con
il
LVI
Corpo
d’armata
corazzato
che
invece
avrebbe
dovuto
muovere
da
sud
in
modo
da
isolare
le
forze
sovietiche
più
vicine
a
Berlino.
Steiner
non
poté
eseguire
l’ordine
di
attacco
perché
la
5th
Jäger
Division
e la
25th
Panzergrenadier
Division
erano
impegnate
nella
loro
difesa,
mentre
la
4th
SS
Polizei
Division
era
rimasta
con
soli
due
battaglioni
disponibili
oramai
privi
di
munizionamento
e
armi.
Il
generale
Alfred
Jodl
capo
dell’ufficio
Comando
e
Operazioni
dell’Oberkommando
der
Wehrmacht
(OKW),
allorquando
ordinò
a
Steiner
di
avanzare
da
nord
a
Spandau
e
aprire
così
l’anello
intorno
a
Berlino
da
nord,
ricevette
da
questi
la
seguente
risposta:
“Io
ritengo
la
situazione
sia
molto
diversa:
Wenk
ha
poche
divisioni,
non
e
‘nemmeno
una
piena
lotta
alla
pari
…
L’anello
ha
molti
ingressi
e
molti
modi
di
accedervi
ma
certamente
saranno
presidiati
e
non
sarà
facile.
Se
si
riesce
ad
entrare,
e
poi
si è
in
grado
di
salvarsi,
resteranno
comunque
solo
detriti.
Io
stesso
dispongo
attualmente
solo
di
tre
divisioni.
L’attacco
è
impraticabile
e
inutile”.
Steiner,
nella
sua
opera,
narra
che
l’attacco
a
Berlino
con
le
truppe
deboli
e
inesperte
era
condannato
dall’inizio
a
fallire:
i
poteri
erano
troppo
sbilanciati.
Avrebbe
richiesto
elevati
e
inutili
costi
e
appariva
quasi
un
futile
scempio
delle
vite
di
soldati.
Inoltre,
l’ordine
di
attacco
era
basato
su
una
visione
completamente
equivoca
della
situazione.
Stando
così
le
cose,
poteva
essere
solo
evitato,
tanto
forte
era
la
pressione
–
tramite
il
comandante
in
capo
– di
tutti
i
mezzi
intermediari.
La
Battaglia
di
Berlino,
dunque,
s’è
conclusa
come
un
fantasma
che
esisteva
solo
nella
fantasia
del
quartier
generale
del
Führer
[Steiner
1964].
Dalle
parole
di
Steiner
concludiamo
affermando,
anzitutto,
che
lo
stesso,
possedeva
notevoli
qualità
militari,
in
particolare
capacità
strategiche
e
tattiche.
Intorno
alla
questione
del
rapporto
con
gli
ordini
di
Hitler
e
degli
alti
comandi
della
Wermacht,
stante
la
problematica
correlata
all’impossibilità
di
attuazione
di
un
efficace
piano
strategico
nella
Battaglia
di
Berlino,
Steiner
mostrò
determinazione
nel
contrastare
la
volontà
sottese
ai
suddetti
ordini,
accostandosi
per
temperamento,
alla
personalità
del
generale
Heinz
Guderian,
il
quale
ebbe
sovente
confronti
accesi
con
gli
alti
comandi
della
Wermacht
e
con
lo
stesso
Hitler;
il
quale
nell’ultimo
periodo
di
guerra
respinse
in
pratica
ogni
suo
piano
riguardo
alla
dislocazione
delle
truppe
sui
vari
fronti,
e la
sua
idea
circa
l’inutilità
delle
manovre
d’attacco
volute
dal
Führer.
A
Guderian,
come
a
Steiner,
peraltro
vennero
sempre
riconosciute
capacità
innovativa,
energia
dispiegata
nei
suoi
incarichi
e
una
solida
preparazione
professionale.
La
figura
di
Steiner
fu
invero
lontana
da
quella
del
feldmaresciallo
Wihelm
Keitel,
accusato
financo
da
molti
dei
suoi
collaboratori
della
responsabilità
di
una
silenziosa
acquiescenza
di
fronte
ai
più
aleatori
propositi
di
Hitler
che
ebbero
come
diretta
conseguenza,
innumerevoli
disastri
e
perdite
per
la
Wermacht.
Tali
esempi,
e la
storia
di
Steiner,
mostrano
come
il
comportamento
dei
comandanti
tedeschi
durante
l’ultimo
conflitto
mondiale
non
fu
omogeneo,
né
fu
sempre
scontata
l’
arrendevolezza
nei
confronti
di
Hitler.