N. 12 - Maggio 2006
EVOLUZIONISMO
VS CREAZIONISMO
Dall’acqua o dal fango?
di
Federica
Campanelli
Chi ricorda ancora le recenti dichiarazioni del
presidente USA Gorge W. Bush circa
l’insegnamento del Creazionismo accanto alla teoria
di Charles Darwin nelle scuole statunitensi?
"Compito dell'educazione è esporre le persone alle
differenti scuole di pensiero affinché si facciano
un’idea".
Così rivelava Bush in una improvvisata conferenza
stampa il 5 agosto 2005, di fronte a sette giornalisti
texani, aderendo alla campagna lanciata da gruppi
religiosi conservatori. Affermazione che si scontrava
con il capogruppo al Senato del Partito Repubblicano
Bill Frist che, parallelamente, si schierava a
favore della ricerca sulle cellule staminali
embrionali.
L’Evoluzionismo sarà una teoria, ma l’averlo
definito come scuola di pensiero, di pari
rilievo al Creazionismo, ha confermato la deviata e
confusa relazione tra il Governo americano e la
Scienza: episodi di ricerche e studi manomessi o
contraffatti prodotti dalla Casa Bianca sono
testimoniati nel rapporto "Scientific Integrity in
Policymaking", dell'Union of Concerned Scientist.
Una tentata retrocessione, quella di Bush, di più d’ottant’anni.
Sì, perché fino agli anni venti del secolo scorso
l’Evoluzionismo era praticamente vietato in molti
degli Stati Uniti…
Ricordiamo J.T. Scopes, un insegnante del Tennessee,
processato e condannato nel 1925 per aver nel suo corso
incluso accenni alla teoria dell'evoluzione,
violando una legge locale. Fu quello stesso processo
che nel 1960 diventò un famoso film di Stanley Kramer:
Processo alle scimmie.
Solo nel 1968 la Corte suprema dichiarò
incostituzionale la messa al bando dell'Evoluzionsimo,
ma grazie al supporto della presidenza Reagan la
crociata creazionista ha riesumato la mano divina,
proponendo così una sorta di livellamento:
dall’iniziale proposta di concedere pari spazio alle
due versioni nei programmi scolastici, fino a giungere
al rocambolesco tentativo di dare sembianza
scientifica al Creazionismo, mediante una “nuova”
panoramica, la Scienza della Creazione.
Ha così inizio una lunga e faticosa arrampicata sugli
specchi: un crescente presenzialismo televisivo si
accompagna a ripetute e inquietanti affermazioni: “se
discendiamo dagli animali, qualcuno potrebbe usare
questo argomento per giustificare violenza e
crudeltà”.
Industriosi Creazionisti di Università e centri di
ricerca privati (fondati a tal scopo), il più delle volte
si limitavano al tentativo sistematico di smontare il
Darwinismo, mostrando tale teoria come costruita su
ipotesi antitetiche e non come una certezza
incontestabile. Ciò dovrebbe esser stato sufficiente a
dar fede (per l’appunto) alla verità biblica. Ancora:
l’arrogante asserzione che disegnava l’Evoluzionismo,
a sua volta, come dogma, per cui avrebbe dovuto
rivestire un identico, se non moralmente inferiore,
ruolo nell’educazione rispetto al Creazionismo.
Per buona sorte temporanea le successioni di sentenze
di giudici statali e federali culminarono in un
intervento della Corte Suprema del 1987: "il
Creazionismo, essendo basato su un assunto religioso,
non puo' entrare nei programmi scientifici delle
scuole pubbliche americane senza violare il principio
della separazione tra Stato e Chiesa".
Come può un dogma del tutto privo di fondamento pretendere
il confronto con la ricerca di prove concrete?
Non esiste né tregua né resa.
Il dibattito riprende nel 2004, quando il distretto
scolastico di Dover, un paese a sud di Harrisburg
(Pennsylvania) stabilisce che le lezioni di biologia,
in cui immancabilmente si espone la teoria
dell'evoluzione, devono essere precedute dalla lettura
in aula della seguente frase: "Poiché la teoria di
Darwin è una teoria, continua ad essere in
discussione. La teoria non è un fatto", invitando
così gli studenti a prendere in considerazione il
disegno intelligente e il libro che ne sostiene le
motivazioni Of Pandas and People.
Più di dieci famiglie citano in giudizio gli
amministratori scolastici di Dover basandosi sulla
sentenza del 1987: quella che vieta di impartire
insegnamenti motivati in senso religioso o che hanno
come effetto quello di diffondere una fede.
Il gioco si complica, i creazionisti hanno
evidentemente imparato dalle passate sconfitte. Si, il
Creazionismo è stato messo al bando come insegnamento
scolastico, ma i sostenitori dell'intelligent
design (come il potente Seattle Discovery
Institute) sono stati abilmente cauti nel non dare
nessun nome alla creatura intelligente che ha messo
ordine nell'universo.
Il nome di Dio non viene mai pronunciato, rendendo
lecita qualsiasi speculazione.
È in questo contesto che il presidente degli Stati
Uniti D’America sottolinea la necessità di conoscere
tutte le teorie, mettere sullo stesso piano di
educazione scientifica scolastica la teoria
evoluzionistica con l'idea, la suggestione, o il
plagio, creazionista.
Il libro della Genesi, accanto a Darwin e al
suo On the Origin of Species.
E già, sotto la pressione della destra religiosa,
alcuni Stati (dall'Ohio alla California) stanno
considerando la possibilità di dare alla teoria del
disegno intelligente la stessa rilevanza del
darwinismo.
Dopo le dimissioni alla Corte Suprema di Sandra Day
O'Connor, conservatrice moderata, lo stesso Bush
indica il giudice di corte d'appello John Roberts,
conservatore, antiabortista, repubblicano di stretta
osservanza, come suo primo candidato alla Corte.
E gli americani?
Ebbene: un sondaggio della CBS mostrava che, al 2005, il 55% dei cittadini Usa non credeva
all’evoluzionismo.
Un dato agghiacciante se si considera che nella
cattolicissima Polonia, circa il 75% crede, invece,
all’evoluzionismo…
La guerra a Darwin non è comunque in atto solo negli
Usa, l'Italia in fondo non è da meno.
E' il 2004, quando il Ministro dell’Istruzione Letizia
Moratti cancella l’insegnamento della teoria
dell’evoluzione dai programmi scolastici delle scuole
medie. I programmi pubblicati nel decreto legislativo
del 19 febbraio 2004, n. 59 (Definizione delle
norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al
primo ciclo dell'istruzione) non contengono né
traccia della storia antica, né tanto meno il
darwinismo.
Conseguenza inevitabile a tale censura è
l'indignazione dell’intera comunità scientifica del
paese. Il Ministro nomina allora una commissione con
lo scopo di valutare e decidere le sorti
dell'evoluzionismo: la commissione è presieduta dal
premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini
e include il premio Nobel per la fisica Carlo
Rubbia, il genetista Vittorio Sgaramella,
il neurobiologo e genetista Roberto Colombo.
Viene da chiedersi: ma nel XXI° secolo tale argomento
risulta davvero così delicato e ambiguo, tanto da
risultare fondamentale il parere di esperti
dall’indiscutibile prestigio e fama?
Il risultato del lavoro svolto dalla commissione è
scontato: una relazione consegnata il 23 febbraio 2005
afferma l'indispensabile insegnamento dell’evoluzione
biologica per selezione naturale fin dalle elementari.
La relazione è preceduta cronologicamente da un
appello per la modifica dei programmi di studio che
raccoglie più di 70.000 firme; il rapporto è stilato
da:
Carlo Bernardini
(Dip. di Fisica La Sapienza, Roma);
Edoardo Boncinelli
(Scuola Int. Sup.Studi Avanzati, Trieste);
Luigi Luca Cavalli Sforza
(Università di Stanford);
Bruno Dallapiccola
(Istituto Mendel, Roma);
Ernesto Di Mauro
(Genetica molecolare, La Sapienza, Roma);
Renato Dulbecco
(Nobel per la medicina);
Margherita Hack
(Prof.ssa emerita di Astrofisica, Trieste);
Giuseppe Novelli
(docente di Genetica Umana, Tor Vergata, Roma);
Franco Pacini
(dir. Osservatorio di Arretri);
Massimo Pettoello-Mantovani
(prof. di Pediatria, Foggia, New York);
Alberto Piazza
(docente di Genetica Umana, Torino);
Pier Franco Pignatti
(presid. Società italiana di Genetica Umana).
Ciò nonostante è stato necessario aspettare più di un
anno affinché i programmi scolastici prevedessero il
ritorno dell’insegnamento dell'evoluzione, ma, a modo
di beffa, solo nella sezione geologica dei programmi
delle scienze delle scuole medie.
Nulla o poco, invece, è cambiato nelle scuole
elementari, dove si continuerà a parlare di
creazione e dove sarà delegato a
discrezionalità tecnica l’argomento evoluzione.
E pensare che Charles Darwin aveva rischiato
intorno al 1827, per volere del padre, di entrare a
far parte del Clero e dei sui dogmi… |