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N. 97 - Gennaio 2016 (CXXVIII)

L’ESPANSIONE SCANDINAVA NEL X SECOLO
LA CONQUISTA DANESE DELLE ISOLE BRITANNICHE

di Alessandro Di Meo

 

L’Inghilterra del IX secolo fu sottoposta alle invasioni normanne, provenienti dalla Scandinavia, che lasciarono un segno profondo nella storia e nella cultura anglosassone; i Danesi in particolare occuparono una vasta area dell’Inghilterra intorno al 900 d.C., quindi riuscirono, durante il regno di Knut II (meglio conosciuto come Canuto il Grande) a unificare l’Inghilterra e a creare un vasto impero comprendente l’isola della Gran Bretagna e la Scandinavia.

 

Le incursioni delle popolazioni normanne nell’Europa continentale, verificatesi tra il IX il X secolo, furono provocate dall’incremento demografico che interessò la penisola scandinava a partire dall’800 dopo Cristo; i mutamenti climatici causarono un aumento generale delle temperature che determinarono il ritiro dei ghiacciai e resero disponibili numerosi terreni per l’agricoltura e l’allevamento.

 

L’aumento demografico, la ricerca di nuovi territori da colonizzare e l’impulso dato alle attività commerciali furono alla base dell’espansione delle popolazioni scandinave, definite nelle fonti latine dell’epoca Nortmanni (“Uomini del Nord”) e nelle fonti inglesi e nordiche Vichinghi, un termine che indicava principalmente coloro che abitavano presso villaggi costieri ed erano dediti alla pirateria.

 

Attualmente le popolazioni scandinave vengono classificate in base alla regione di provenienza; gli abitanti della Norvegia vengono definiti Vichinghi, le popolazioni provenienti dalla Svezia Variaghi e le popolazioni della Danimarca sono classificate come Normanne.

 

Questi tre gruppi sono stati definiti in base alle direttrici geografiche e alle modalità seguite nella loro espansione; i Vichinghi si concentrarono sull’esplorazione geografica del Mar del Nord, colonizzarono le Isole Shetland, l’Islanda e la Groenlandia, fino ad arrivare nel continente americano, dov’è stata accertata la presenza di loro insediamenti nell’isola di Terranova e nell’isola di Baffin in Canada.

 

I Vichinghi avevano sviluppato tecniche di navigazione molto avanzate che permetteva loro di spostarsi sul mare anche nella stagione invernale e le loro navi, i drakkar, erano progettati sia per la navigazione sia per risalire i fiumi, grazie alla struttura leggera, poco larga e lunga una ventina di metri; inoltre essi erano dediti prevalentemente alle razzie, in particolare di monasteri e villaggi, soprattutto nelle Isole Britanniche e lungo le coste della Francia.

 

I Variaghi erano invece dediti soprattutto al commercio, in particolare con l’Impero Bizantino; per raggiungere Bisanzio percorrevano le rotte fluviali che collegavano il Mar del Nord con il Mar Nero, attraverso l’Europa orientale.

 

La principale via di comunicazione utilizzata era il Volga, sulle cui rive fondarono numerose città, tra cui Novgorod e Smolensk, che furono alla base della nascita del primo stato russo, il Regno di Kiev, fondato nell’anno 882. Fu questo il contesto da cui scaturirono le vicende che portarono i Danesi ad occupare l’Inghilterra.

 

I Danesi iniziarono la loro espansione intorno all’anno 830 e si diressero verso le Isole Britanniche e la Francia settentrionale, con l’obbiettivo di occupare stabilmente alcuni territori, creando nuovi insediamenti e potenziandone l’agricoltura; negli stessi anni anche i Norvegesi indirizzarono le loro direttrici espansionistiche verso le Isole Britanniche, stabilirono basi nelle Isole Ebridi e nell’Isola di Man e avviarono la colonizzazione dell’Irlanda, occupando e fortificando alcuni centri come Cork, Limerick e Dublino.

 

Le incursioni danesi in Inghilterra e l’invasione finale, avvenuta intorno all’anno 870, furono facilitate dallo stato di guerra permanente tra i sette regni germanici (l’eptarchia) costituitisi nell’isola nel V secolo; nel IX secolo il regno di Wessex riuscì a imporre la sua supremazia sull’Inghilterra, ma non poté contenere le incursioni scandinave, sempre più frequenti.

 

Nell’870, a seguito della battaglia di Thetford i Danesi occuparono l’Anglia orientale, ma non riuscirono a sopraffare la resistenza del nuovo re del Wessex, Alfredo il Grande; nell’878 il sovrano sconfisse i Danesi nella battaglia di Edington e stipulò con il re Guthrum la pace di Wedmore, con cui venne riconosciuto ai Danesi il dominio sul territorio dell’Inghilterra centrale (Northumbria, Mercia, Anglia Orientale), mentre le regioni meridionali vennero annesse al regno di Wessex.

 

L’area dell’Inghilterra occupata dai Danesi, definita Danelaw in quanto sottoposta alla loro legislazione, rimase indipendente per poco più di mezzo secolo, dall’878 al 942 d. C.; nell’anno 886 i Danesi stipularono un nuovo trattato con cui fissarono le frontiere del Danelaw, che andavano dal Galles al Tamigi e seguivano il tracciato dell’antica via romana di Watling. Alfredo riuscì successivamente a riconquistare Londra (886) a sottomettere la Northumbria (893) e infine a sconfiggere i Danesi nell’897.

 

Il sovrano anglosassone, che per primo avviò l’unificazione dell’isola, è ricordato soprattutto per l’impulso che diede alla diffusione della cultura latina in Inghilterra, con le traduzioni di numerosi testi della letteratura cristiana antica e dei trattati militari, cui si ispirò per organizzare il suo esercito durante le guerre contro i Danesi.

 

Il figlio e successore di Alfredo, Edoardo I, continuò l’opera di riunificazione dell’Inghilterra, che portò alla riconquista inglese del Danelaw pochi decenni più tardi, ma negli stessi anni anche la Danimarca avviò un processo di unificazione interna.

 

Alla fine dell’VIII secolo la Danimarca, fino ad allora divisa tra numerosi clan, avviò la sua trasformazione in regno e consolidò le sue frontiere, in particolare il confine con l’Impero dei Franchi, fissato sul fiume Eider e stabilito con un trattato, per proteggere il quale i danesi costruirono una linea fortificata; i danesi controllavano anche le regioni meridionali della Svezia.

 

Intorno al 960 Harald II (conosciuto come Aroldo Dente Azzurro) si convertì al Cristianesimo e avviò la diffusione del culto cristiano in Danimarca; dieci anni dopo, nel 970, Harald diventò anche re di Norvegia, consolidando la supremazia danese sulla Scandinavia, divenuta effettiva nel 982 quando, in seguito alla sconfitta subita da Ottone II nella battaglia di Capo Colonna, Harald riuscì a sottrarre il suo regno all’egemonia tedesca.

 

Il figlio di Harald, Svend (o Swein) I, diventò re nel 985, ma venne sconfitto da Erik VI di Svezia e si rifugiò in Inghilterra, dove fondò un piccolo regno; nel 994, alla morte di Erik, Sven riconquistò la Danimarca e nel 1000 sconfisse il re norvegese Olaf I a Svolder; la Norvegia venne spartita tra il regno danese e la Svezia.

 

Nel 1013, al termine di numerose spedizioni, riuscì a sconfiggere il re anglosassone Etelredo, che riuscì tuttavia a restaurare il suo dominio alla morte di Svend, avvenuta nel 1014. Svend divise il suo regno tra i figli Knut e Harald II, affidando al primo il dominio sull’Inghilterra e al secondo la Danimarca e la Norvegia.

 

Knut II portò il regno danese al suo apogeo; nel 1015 tornò in Inghilterra dove sconfisse definitivamente Etelredo, cui successe nel 1017, quindi si dedicò alla riorganizzazione del suo regno. Si impegnò a rispettare i costumi e la legislazione anglosassone, difese la chiesa cattolica e favorì la diffusione del Cristianesimo nell’isola, suddivise l’Inghilterra in quattro grandi contee per migliorarne l’amministrazione e aumentò il commercio con la Scandinavia, favorendo la ripresa economica del regno.

 

Nel 1018, alla morte del fratello Harald II, ottenne il regno di Danimarca, dove nel 1026 scoppiò una ribellione provocata dalla nobiltà locale; Knut riuscì a ristabilire il suo dominio, quindi lanciò una spedizione contro il re norvegese Olaf II il Santo (995 – 1030).

 

Al pari di Knut, Olaf stava favorendo la creazione di un’amministrazione centralizzata e aveva promosso la diffusione del Cristianesimo, ma le sue iniziative avevano incontrato le resistenze della nobiltà, che favorì l’invasione danese della Norvegia.

 

Nel 1028 l’impero di Knut II si estendeva dall’Inghilterra alla Scandinavia; per aumentare il prestigio del suo regno il sovrano danese compì un pellegrinaggio a Roma nel 1027, in occasione dell’incoronazione dell’imperatore Corrado II il Salico (990 – 1039), con cui avviò relazioni cordiali. Knut morì a Shaftesbury nel 1035 e il suo impero fu diviso tra i suoi tre figli; l’Inghilterra e la Danimarca passarono a Knut III, la Norvegia spettò a Svend II, ma nel 1042, alla morte di Knut, il regno di Danimarca era tornato ai confini iniziali.

 

In Inghilterra il sovrano danese divenne talmente impopolare che nel 1042 fu restaurata la monarchia anglosassone con Edoardo il Confessore, rientrato in Inghilterra dopo un esilio durato quasi trent’anni, ma il nuovo sovrano venne sconfitto quasi subito e divenne ostaggio del conte Godwin fino alla morte, avvenuta nel 1066; il regno venne attribuito ad Aroldo, che però venne sconfitto e ucciso ad Hastings pochi mesi dopo dal duca normanno Guglielmo il Conquistatore, che durante il suo regno portò a compimento l’unificazione dell’Inghilterra.

 

In Norvegia il regno fu attribuito a Magnus il Buono (1035), figlio di Olaf II, che tuttavia regnò per pochi anni; la Danimarca passò a Svend II, figlio di Knut il Grande.

 

La dissoluzione del regno danese nel 1035 e le vicende che ne scaturirono ebbero numerosi effetti nell’assetto geopolitico dell’Europa medievale; l’Inghilterra, dopo la conquista normanna del 1066, entrò definitivamente nell’orbita dell’Europa occidentale, a causa delle dipendenze feudali nel territorio francese, mentre i regni scandinavi continuarono il loro consolidamento statale ed economico.

 

L’occupazione danese dell’Inghilterra fu segnata da brutalità, saccheggi e dall’imposizione di un tributo economico gravoso, ma sotto Knut il Grande il paese conobbe un forte sviluppo economico, che portò all’espansione delle principali città controllate dai Danesi, come York; la conquista dell’Inghilterra nel 1066 segnò infine il successo più importante dell’espansione normanna in Europa.



 

 

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