N. 51 - Marzo 2012
(LXXXII)
ernesto pontieri
il rigore metodologico di uno storico
di Giovanna Senatore
Più di diecimila volumi, un considerevole quantitativo di opuscoli, decine di annate delle più importanti riviste storiche italiane, monografie italiane e straniere, numerosi estratti di saggi, codici diplomatici, carteggi, testi antichi, studi di storia locale e un consistente numero di lavori che costituiscono una vera e propria antologia di fonti d’archivio, molte delle quali straniere.
È
questa
la
cospicuità
del
Fondo
Pontieri,
tesoro
ancora
in
gran
parte
da
scoprire,
che
dagli
inizi
degli
anni
’70
arricchisce
la
Biblioteca
Nazionale
di
Napoli.
Ernesto
Pontieri,
storico
tra
i
più
prestigiosi
nel
panorama
internazionale,
nacque
a Nocera
Terinese
nel
1896,
ma
fu
la
città
di
Napoli
ad
accoglierlo
per
gran
parte
della
sua
vita
e, a
Napoli
legò,
con
devozione
filiale,
la
vastità
documentaria
messa
insieme
negli
anni
del
suo
prolungato
esercizio
di
ricerca.
L’interesse
scientifico
del
Fondo,
che
comprende
naturalmente
tutte
le
sue
opere,
è da
ricercarsi
nella
sua
strutturazione,
composita
e
disciplinata
nello
stesso
tempo
e in
gran
parte
già
preventivamente
catalogata
e,
più
propriamente,
perché
qui
lo
studioso
di
storia
medievale
o
più
in
generale
di
storia
del
mezzogiorno
medievale,
può
attingere
generosamente,
data
la
specificità
della
raccolta.
Nella
sua
lunga
attività
di
storico
e
accademico
(dal
1934
aveva
tenuto
la
prestigiosa
cattedra
di
storia
medievale
e
moderna
presso
l’Università
Federico II
di
Napoli
e
per
nove
anni
ne
era
stato
il
rettore)
orientò
più
specificatamente
le
sue
ricerche
sulla
presenza
normanna
nell’Italia
meridionale,
sul
periodo
svevo
e
sulla
storia
dell’Italia
meridionale
nel
periodo
aragonese.
Alcuni
titoli
possono
dare
la
cifra
della
specificità
dei
suio
studi
e
rivelare
allo
stesso
tempo
quanto
ampi
fossero
i
suoi
orizzonti
prospettici.
Tra
i
Normanni
nell’Italia
meridionale,
edita
per
la
prima
volta
nel
1948
e
rapidamente
esaurita,
I
Normanni
e la
fondazione
del
Regno
di
Sicilia,
La
crisi
di
Amalfi
medievale,
Su
le
mancate
nozze
tra
Federico
D’Aragona
e
Maria
di
Borgogna,
Il
periodo
svevo
nella
storia
dell’Italia
meridionale,
Il
papato
e la
sua
funzione
morale
e
politica
in
Italia
durante
la
preponderanza
spagnola,
Aragonesi
di
Spagna
e
Aragonesi
di
Napoli.
Gran
parte
delle
sue
opere,
indicizzate
per
soggetto,
sono
accessibili
grazie
alla
catalogazione
in
SBN.
Alcune
di
esse
sono
disponibili
online
in
edizione
integrale
e
liberamente
scaricabili,
grazie
al
consenso
che
gli
aventi
diritti
hanno
accordato
agli
editori
della
rivista
Mediterranea.
Ricerche
storiche.
Trovano
spazio
all’interno
del
Fondo,
rafforzandone
ancora
di
più
il
suo
segno
composito,
numerosi
studi
che
spaziano
dalla
storia
del
monachesimo
basiliano
in
Calabria
al
periodo
vicereale
in
Sardegna
e
Sicilia
o,
ancora
più
specifici,
si
rivelano
gli
studi
di
diritto
marittimo
medievale
e
quelli
sulle
consuetudini
matrimoniali
in
Italia
meridionale
nel
periodo
bizantino.
Agli
occhi
dello
studioso
la
biblioteca
appare
come
un
caleidoscopio
di
opportunità,
ciò
che
colpisce
sono
proprio
le
infinite
possibilità
di
studio
e di
ricerca
a
cui
essa
può
aprirsi,
svelandoci
l’uomo
e lo
storico
Pontieri,
il
suo
rigore
umano
e
scientifico,
il
rispetto
e la
consapevolezza
che
la
storia,
lo
studio
di
ciò
che
è
stato
il
nostro
vissuto,
risulta
indissolubilmente
legato
al
nostro
presente
e,
in
un
perpetuo
riferirsi
dell’uno
verso
l’altro,
ci
agevola
nella
comprensione
di
esso.
All’indomani
della
sua
morte,
avvenuta
a
Roma
nel
1980,
lo
storico
Giuseppe
Galasso,
suo
allievo,
in
un
discorso
commemorativo,
volle
evidenziare
proprio
tale
peculiarità:
“Cresciuto
in
una
prospettiva
culturale
ancora
dominata
dal
pragmatismo
e
dall’erudizione
delle
scuole
positivistiche,
egli
ne
trasse
una
schietta
adesione
al
concetto
che
la
storia
sia
ricerca
della
verità,
indagine
scrupolosa
per
accertare
i
detti,
i
fatti,
la
mente
degli
uomini
del
passato;
e
sentì
sempre
con
grande
immediatezza
il
legame
del
presente
col
passato,
la
pietas
storica
che
spinge
a
ravvisare
nella
tradizione
e
nelle
loro
vicende
un
momento
insopprimibile
della
verità,
al
di
sopra
di
tutto
quanto
è
più
contingente”.
L’interpretazione
dei
fatti
della
storia,
avulsi
da
qualsiasi
tentazione
di
nozionismo
non
criticamente
approfondito,
rivela
la
continuità
di
metodo
e di
prospettiva
degli
studi
di
Ernesto
Pontieri
che
da
questo
punto
di
vista
non
interrompe,
al
di
la
degli
ambiti
considerati,
la
tradizione
accademica
avviata
da
Michelangelo
Schipa,
di
cui
il
Pontieri
fu
allievo
benamato,
tanto
da
essere
l’unico
autorizzato
dal
maestro
a
prendere
appunti
durante
le
sue
lezioni.
Inizialmente
interessato
a
considerare
la
dimensione
socio-economica
dei
fatti
della
storia,
il
Pontieri
maturò,
nella
seconda
fase
della
sua
attività,
uno
spiccato
interesse
verso
la
dimensione
etico-politica.
Prepotente
diventa
il
trasporto
verso
le
passioni
che
animano
il
genere
umano,
verso
gli
ideali
più
alti
che
spingono
l’uomo
a
dissetarsi
alla
fonte
dalla
verità,
ma
più
di
ogni
altra
considerazione
valgono
le
parole
chiarificatrici
dello
storico
che
“risonante
degli
echi
vari
e
molteplici
della
vita”,
definisce
la
storia
“ la
vita
stessa
medesima”.
La
storia
dunque
come
manifestazione
più
autentica
del
genere
umano,
la
sola
che
possa
condurre
verso
la
libertà.
Questa
piccola
finestra,
aperta
sul
patrimonio
librario
e
sul
rigore
metodologico
che
ha
caratterizzato
la
figura
dello
storico
Ernesto
Pontieri,
potrebbe
aprirci
alla
possibilità
di
ampliare
il
ventaglio
di
opere
disponibili
online,
con
il
chiaro
intento
di
rendere
ancora
più
accessibile
un
patrimonio
da
cui
ogni
studioso,
in
modo
particolare
per
ciò
che
riguarda
gli
studi
di
storia
medievale,
è
costretto
a
passare.
La
digitalizzazione
di
alcune
delle
sue
opere,
o
solo
concedere
un
assaggio
dei
numerosi
studi
di
storia
locale
cui
il
Pontieri
si è
dedicato,
potrebbe
di
certo
stuzzicare
la
curiosità
non
solo
degli
addetti
ai
lavori,
ma
anche
dei
numerosi
cultori
della
materia.
Tanto
più
la
raccolta
è
considerata
per
i
suoi
caratteri
di
unicità,
tanto
più
diventa
necessario
avere
la
possibilità
di
accedervi
non
soltanto
attraverso
i
canali
convenzionali.
Ampliando
sempre
di
più
i
canali
di
acceso
al
Fondo
Pontieri,
significativamente
se
ne
sospingerebbe
il
pensiero.
Riferimenti
bibliografici:
M.
Del
Treppo,
Storia
del
mezzogiorno,
Guida
Editori,
2006.
E.
Pontieri,
Divagazioni
storiche
e
storiografiche,
Libreria
scientifica,
1974.
A.
Saitta,
Momenti
e
figure
della
civiltà
europea,
Ed.
di
storie
e
letterature,
1991.
F.
Tessitore,
Contributi
alla
storia
e
alla
teoria
dello
storicismo,
Ed.
di
storia
e
letteratura.