N. 51 - Marzo 2012
(LXXXII)
NAPOLEONE E LETIZIA ALL’ISOLA D’ELBA
UN RACCONTO DIETRO LA STORIA
di Massimo Manzo
All’inizio del maggio 1814 Napoleone sbarcava sull’isola d’Elba, a pochi chilometri dalle coste italiane, per scontare l’esilio al quale lo avevano costretto le potenze europee dopo la sconfitta di Lipsia. Vi resterà meno di un anno, prima di tornare nuovamente a Parigi e infiammare per l’ultima volta l’Europa nel corso dei cosiddetti “cento giorni”.
È
proprio
l’esilio
all’Elba
a
diventare
il
fulcro
del
racconto
storico
di
Marcello
Camici,
intitolato
Napoleone
e
Letizia
all’isola
d’Elba
e
pubblicato
dalla
GBE/Ginevra
Bentivoglio
EditoriA.
Elbano
di
nascita,
appassionato
esperto
della
storia
dell’isola,
l’autore
decide
di
descrivere
un
Napoleone
diverso
dall’ardimentoso
stratega
che
tutti
immaginiamo,
soffermandosi
sulla
dimensione
psicologica
del
personaggio
e
sul
rapporto
di
quest’ultimo
con
la
madre
Maria
Letizia,
senza
dubbio
una
delle
donne
più
importanti
della
sua
vita.
L’Elba
è lo
scenario
perfetto
di
questa
originale
ricerca.
È
infatti
tra
gli
stupendi
luoghi
isolani
che
Camici
riesce
a
svelare
il
Bonaparte
“uomo”,
pieno
di
nostalgie
e
rimpianti
ma
al
contempo
pervaso
da
un’energia
inesauribile,
che
lo
porta
a
modernizzare
in
poco
tempo
l’isola
favorendo
la
nascita
di
infrastrutture
e il
sorgere
di
un
nuovo
clima
culturale
e
mondano.
Dietro
la
narrazione
si
scorge
la
profonda
conoscenza
storica
dell’autore,
che
rende
il
racconto
incredibilmente
realistico,
attraverso
una
serie
di
lettere
nelle
quali
l’Imperatore
svela
la
sua
complessa
personalità.
“Nella
mia
famiglia
si
parlava
talmente
tanto
di
Napoleone
Bonaparte
che
ormai
era
uno
di
casa.
Mi
sembra
infatti
di
conoscerlo
da
sempre,
e
così
scrivere
di
lui
non
mi è
mai
stato
difficile,
anche
grazie
alla
familiarità
che
ho
con
i
luoghi
in
cui
soggiornò
durante
l’esilio”,
racconta
Camici
a
commento
del
proprio
lavoro.
La
‘familiarità’
con
l’Imperatore
francese
non
poteva
non
coinvolgere
anche
la
figura
della
madre
Maria
Letizia
Ramolino,
colei
che
tanta
importanza
ebbe
durante
il
suo
soggiorno
elbano
e in
generale
nell’intera
esistenza
di
Napoleone.
Letizia
è
una
donna
forte
e
tenace,
l’unica
in
grado
di
condizionare
la
possente
personalità
del
figlio
e di
supportarlo
nei
momenti
difficili.
Nata
e
cresciuta
in
Corsica,
dove
ha
combattuto
insieme
al
marito
in
prima
linea
per
l’indipendenza
alla
fine
del
‘700,
Letizia
si
porta
dentro
l’asprezza
e la
cocciutaggine
propria
dei
corsi,
mescolata
al
profondo
amore
per
il
figlio,
il
quale
sembra
essere
stato
definitivamente
dimenticato
dal
mondo
dopo
la
sconfitta.
Conoscere,
anche
se
in
forma
romanzata,
il
rapporto
tra
Napoleone
e
Letizia
diviene
così
fondamentale
per
ricostruire
il
profilo
di
uno
degli
uomini
più
celebrati
e
controversi
della
Storia.
Senza
Letizia,
probabilmente,
molte
delle
scelte
dell’Imperatore
sarebbero
state
diverse,
a
cominciare
dal
coinvolgimento
eccessivo
dei
familiari
nella
gestione
degli
affari
pubblici.
Ciò
che
emerge
dalle
pagine
del
libro
è
dunque
non
solo
la
vicenda
di
un
figlio
devoto
e di
una
madre
dura
e
coraggiosa,
ma
più
in
generale
una
“storia
parallela”,
troppo
spesso
trascurata
dalle
biografie
sul
condottiero
che
proprio
all’Elba
trovò
le
energie
per
tornare
alla
ribalta.
L’esilio
durerà
infatti
poco.
L’isola
è
troppo
vicina
all’Europa
per
saziare
la
fame
di
gloria
dell’Imperatore.
Fuggito
il
27
febbraio
1815,
già
il
primo
marzo
Napoleone
tornò
a
Parigi,
pronto
a
sfidare
nuovamente
le
potenze
europee
con
rinnovato
vigore,
prima
dell’ultima
battaglia
e
del
definitivo
esilio
sull’Isola
di
Sant’Elena.
Stavolta
senza
il
supporto
materno.